giovedì 15 febbraio 2018


IL PARADISO ...ALL'IMPROVVISO!

L'attimo, chi è costui e come mai può definirsi?
Cosa può raffigurare nel cammino professionale di una persona? 
L'attimo è l'incontro tra il nulla ed il tutto, il momento di una vita, l'arrivo di un percorso, l'istante che si scolpisce nella memoria; oppure un evento destinato ad essere dimenticato, un piccolo tassello di una grande storia e perciò vittima dell'oblio...il nulla ed il tutto appunto. 
L'attimo in questione è incastonato in una domenica di inizio 1980, il 12 Aprile per  la precisione, scenario il "Meazza" di Milano nel quale va' in onda un Inter - Brescia non certo memorabile; da una parte i nerazzurri del Sergente Bersellini che dopo la sconfitta di Bologna (2-1 per i felsinei ) del turno precedente vogliono riscattare una stagione ormai lontana dalla gloria  (Roma,Juventus e Napoli sono lontanissime lassù),  dall'altra le rondinelle di mister Magni che cercano disperatamente punti salvezza in seguito alla recente  debacle casalinga al cospetto del Napoli.
La gara segue il copione della vigilia che dice di un Inter all'arrembaggio e di un Brescia arroccato a difesa di Malgioglio, infatti il risultato non ne vuole sapere di schiodarsi dallo 0-0 di partenza tanto che l'uomo di Borgo Taro decide al 69' che è l'ora di mandare al riposo un insipido Ambu e cambiarlo con un giovanotto di belle speranze,milanese doc e prodotto della primavera nerazzurra...entra Paradiso!
21 minuti per la gloria, Altobelli e Beccalossi vicino...un sogno ad occhi aperti...L'attimo perfetto!
Lo 0-0 non si schioda, le rondinelle portano via il punto e per il giovanotto resteranno gli unici minuti di serie A di una carriera iniziata quel giorno e finita  molti anni dopo sui polverosi campi dell'eccellenza passando per la B e tanta ottima C.
I: "Buongiorno Amerigo,  L'attimo è passato ma lo hai ben scolpito nella memoria immagino. .."
P: "Non potrebbe essere diversamente, un qualcosa di unico!"
I: " Ma facciamo un passo indietro,  come inizia il tuo rapporto con il calcio?"
P: " La mia storia calcistica incomincia all'Alcione, famosissima società dilettantistica milanese dalla quale sono usciti anche Dossena e Pozzato per citarne due."
I: " È da li poi arrivi all' Inter, in che modo?"
P: " Mi videro giocare in vari tornei e a 14 anni mi presero con loro."
I: " Non male per un milanese purosangue. ."
P: " Il massimo,  conta pure che io interista lo ero già dalla nascita! "
I: " Nelle giovanili prometti bene e nel 1980 arriva la convocazione con la nazionale juniores per una tournée in Cina. ."
P: " Mamma cosa mi ricordi, fu un'esperienza strana e bellissima allo stesso tempo; strana perché a quel tempo in uno stato come la Cina ci potevano entrare davvero in pochi, ricordo un caldo umido davvero fastidioso che impediva quasi di respirare  e la poca acqua a disposizione sia durante che dopo le gare;  insomma un mezzo disastro eh eh,  per fortuna la federazione si era organizzata portandoci dei viveri altrimenti avremmo patito pure la fame! Sul campo segni parecchio ed ebbi la fortuna di giocare con ragazzi che poi avrebbero fatto molta più strada di me."
I: " Torni in Italia ed il 12/04/'80 al 69' di Inter-Brescia. ..."
P: " Esordisco in serie A, era già un po che mi allenavo con la prima squadra e Bersellini mi stimava molto...non fosse stato per qualche infortunio muscolare di troppo chissà , invece quella resterà la mia unica presenza. "
I: " Infatti l'anno dopo vai a Foggia, come ci arrivi?"
P: " Un pò come oggi i giovani venivano mandati a farsi le ossa, io avevo due insistenti richieste da parte di Monza e Vicenza che facevano la C ma scelsi la categoria e opta per fare la B a Foggia..col senno di poi sarebbe forse stato meglio partire un gradino sotto..."
I: " Brutta  esperienza? "
P: " Ero giovane e mi trovai in uno spogliatoio quasi tutto di ultratrentenni,  c'erano giocatori affermati come Bordon,  Stanzione, non fu facile; tutto sommato comunque iniziai bene e dopo aver praticamente giocato sempre nella prime 15 gare (due reti decisive alla Pistoiese n.d.a.) mi bloccò la pubalgia che mi fece uscire di scena per quattro mesi...in conclusione poteva andare meglio.."
I: " È con l'anno nuovo così te ne vai a Reggio Emilia sempre in B.."
P: " Sì, sempre in prestito e lì parto bene, c'era pure Carnevale davanti ed in Coppa Italia segnai qualche gol; ma in campionato le cose iniziarono a girare male così,  demerito anche mio perché mister Fogli mi diede un bel po di possibilità, feci fatica..probabilmente in quel momento non reggevo il peso di una serie B..."
I: " È così scendi nel mercato di riparazione in C1 a Terni.."
P: " Sì, sono andato a Terni ma dopo un mese fui vittima di uno strappo muscolare che mi costrinse a rientrare a Milano per curarmi e...addio stagione..."
I: " Non certo fortunato..."
P: " Ne avevo già patito nella primavera dell'Inter e senza falsa modestia credo che questo tipo di infortuni abbia condizionato non poco il prosequio della mia carriera.."
I: " Nuova stagione e Paradiso riparte Niente di meno che da Bologna. .."
P: " Mah, Bologna è stata una cosa un pò così diciamo,  c'era l'amico di famiglia Ferruccio Orecchia che faceva il Ds e mi portò li, quasi una questione di amicizia. ."
I: " Ci stai giusto il tempo delle foto ufficiali e poi giù in C1 a Siena,  dove finalmente esplodi! "
P: " Nonostante il militare proprio a Bologna a Siena iniziai davvero a segnare, personalmente fu un anno buono condito da 7 reti, anche se sommate alle undici di Leonardo Surro (ex promessa laziale n.d.a.) non bastarono ad evitare una retrocessione giunta all'ultima giornata! "
I: " La buona annata ti vale una nuova chiamata dalla beneamata.."
P: " In realtà tornai all'Inter perché rifiutai il Pavia nonostante una corte insistente; aspettavo qualcosa di meglio ma purtroppo non arrivò nulla. "
I: " È così ti dirottano a Sanremo , ancora  C1.."
P: " Sì,  lì c'era Rondanini che mi conosceva e forse è stato meglio cosi,  ottimo ambiente.."
I: " Vai a segno 8 volte in 28 incontri,  niente male. ."
P: " Buona annata, eravamo una squadra sbarazzina, in campo ci si divertiva.."
I: " Mi racconti di quando avete battuto l'Inter in amichevole?"
P: " Fu innanzitutto una sorpresa anche per noi,  si erano presentati con un pò di giovani ma ricordo anche parecchi big in campo..una grossa soddisfazione! "
I: " La rivincita di Paradiso? "
P: " Diciamo una soddisfazione,  rivincita no perché all'Inter nei miei confronti non hanno mai mancato in niente..sono sempre stato trattato benissimo."
I: " Estate 1985 arriva uno dei momenti cruciali della tua carriera.., eccoti alla Spal.."
P: " Succede che un dirigente dellaprimavera dell'Inter va' a fare il presidente della Spal, nella dirigenza c'è pure Renato Cipollini ed hanno piacere che io vada li; ci accordiamo e mi rendo subito conto d'essere arrivato in una piazza speciale ."
I: " Ricambi così con un'annata monstre. ."
P: " Galeone in panchina ragionava vent'anni avanti ( lo dico adesso però eh eh, allora ci sembrava un po strano..), divento l'idolo della Ovest e tutto viene di conseguenza. .."
I: " Come la riconferma. ."
P: " Sì, i programmi erano ambiziosi ; il secondo anno giocai meno ma comunque nel sacco 6 palloni ce li buttai anche se la stagione migliore fu la terza.."
I: " Sotto la guida del sapiente GB Fabbri"
P: " Personaggio unico, più un padre che un mister; il terzo anno è stato il migliore sotto ogni punto di vista, tecnico e atletico, avevo 27 anni e cominciavo a maturare. .un anno indimenticabile !"
I: " Però l'anno successivo te ne vai via.. torni in B alla Samb. "
P: " Tutto perché non ottenni quel riconoscimento economico che dopo tre stagioni ad alto livello sentivo di meritare,  scelsi San Benedetto ma mi trovai in un gruppo già con l'acqua alla gola a novembre...squadra  lontana dalla zona salvezza, ritiri e contestazioni all'ordine del giorno ed in più inizio sbagliando alcuni gol e poi "muoio" definitivamente;  col senno di poi fu una scelta sbagliatissima,  avrei dovuto restare a Ferrara..."
I: " È per questo che nel 89/90 ricominci dalla C2? "
P: " Mi rimisi in gioco scendendo in C2 in una squadra ambiziosa come la Virescit,  avevano soldi e programmi di vittoria ma la stagione girò male e passammo da Sonzogni a Danova per chiudere con Cadè...salvezza rosicchiata  nelle ultime gare. ...assurdo per quel gruppo!"
I: " Per te comunque quella stagione vale un rilancio che coincide con l'arrivo in C1 in una piazza come Siracusa. ."
P: " Esattamente,  a Siracusa legai subito con compagni ed ambiente, bella città e splendida tifoseria.. il primo anno giocavo da seconda punta dietro Mino Bizzarri, segnai poco ma fu una grande stagione! "
I: " Giocavate un gran bel calcio con un tecnico emergente.."
P: " Cadregari  pareva davvero avviato ad una fulgida carriera, era bravo e vedeva avanti..:
I: " Balleri,  Bizzarri,  Didoné ecc, a leggerla oggi pare una squadra da vincere il campionato. ."
P: " Ed invece ci salvamo bene ma nulla più,  il livello di quella C era molto alto infatti molti negli anni a seguire hanno fatto carriera. "
I: " Catania-Siracusa  1-4..."
P: " Spettacolo ! Ero in campo e compimmo un'impresa che fece impazzire la città. ..qualcosa di unico; ma facemmo ottime gare anche contro il Palermo. "
I: "11 gol nella seconda stagione ed arriva la chiamata dell' Avellino tornato in C dopo un ventennio splendente. .."
P: " Il secondo anno di Siracusa feci molto bene, mi puntarono gli occhi addosso da Avellino anche se non ho mai capito in che misura visto che inizialmente il tecnico Adriano Lombardi non mi vedeva di buon occhio; lo conquistai pian piano entrando e siglando alcuni gol decisivi che.che mi valsero il posto di titolare. "
I: " Squadra forte anche quella.."
P: " Sì  ma non riuscivamo mai a cambiare passo, venivano dalla brutta retrocessione dalla B dell'anno precedente ed ogni sconfitta era vissuta come un dramma,  un ambiente caloroso ma frenetico
."
I: " L'anno successivo invece finisci ai margini e giochi solo 4 scampoli di partita. ."
P: " Il secondo anno sono rimasto solo perché avevo un biennale vantaggiosissimo che nessuna squadra in quel periodo mi avrebbe pagato;  annata disastrosa con continui cambi in panchina ed io che a Marzo ottengo un permesso dalla società e me ne torno a Milano,  una liberazione ."
I: " È così scegli di scendere tra i dilettanti. ."
P: " Mah,  in realtà ero riuscito a liberarmi dal vincolo e attendevo qualcosa, ma dopo un paio di annate così era dura perciò grazie ad un incontro in spiaggia finisco a Fidenza..."
I: " Prego racconta. ..:
P: " Siamo in spiaggia tra amici e c'è pure la figlia dell'ex nerazzurro Giorgio Mariani; mi dice che suo padre fa il Ds a Fidenza e che lo avrebbe chiamato per parlargli di me.
Così fece e dopo un'amichevole e qualche allenamento di prova eccomi pronto a giocare per il Fidenza."
I: "Società ambiziosa in quegli anni.."
P: " Era partito tutto con l'idea di fare bene, poi strada facendo ci si prova e andammo vicini alla C, arrivarono Didoné,  Spezia ed altri...tanta roba per la D.."
I: " Tu intanto segni a Raffica...."
P: " Giocavamo bene, mi divertivo e di conseguenza  arrivavano i gol..44 in 91 partite, niente male.."
I: " Tre stagioni chiuse con il trasferimento in massa a Sassuolo per iniziare una scalata che anni dopo avrebbe portato la A..."
P: " Giorgio Mariani passò al Sassuolo che aveva dichiarate ambizioni di promozione,  portò cinque o sei di noi più altri ex grossi calibri come Biondo...una squadra nata per vincere che si arrese solo ai rigori nello spareggio contro il Trento di Fulvio Simonini. "
I: " Ma in estate arriva comunque il ripescaggio, e così rientri in serie C anche tu.."
P: " Il mio era oramai un discorso che riguardava più il dopo che il campo, anche perché con Mariani si era instaurato un ottimo rapporto;  giocai pure qualche partita (12 n.d.a.) ma l'idea era quella di fermarsi per poi iniziare un discorso extracampo. Purtroppo a metà stagione Mariani entrò in rotta con la dirigenza e andò via così crollarono tutti i discorsi.."
I: " Finisce cosi che vai a spendere  gli ultimi spiccioli di carriera nella piccola Canzese.."
P: " Cinquini  fece il mio nome al mister Renzo Gobbo (ex giocatore di Como e Messina) e raggiungemmo un accordo per cui io partivo da Sassuolo, dove abitavo, il Giovedì per allenarmi il giorno stesso ed il venerdì,  poi tornavo a casa e andavo a giocare la domenica. "
I: " Che realtà era?"
P: " Società forte che aveva  disponibilità economiche incredibili, pensa che in rosa c'era pure Didoné e comunque tutta gente fuori categoria;  mi sono divertito tantissimo segnando e giocando comunque ancora un buon calcio."
I: " Cosa prova uno che ha calcato San Siro a giocare in Promozione? "
P: " Credimi, ti sembrerà strano ma gli stimoli sono gli stessi. ..la tensione,  la volontà,  anche perché soprattutto se hai giocato ti aspettano tutti e se non hai le giuste motivazioni vai incontro a figure meschine."
I: " Bene Amerigo,  carriera conclusa e perciò passiamo alle domande finali, il ricordo più bello di tutti questi anni?:
P: " Indubbiamente il giorno dell'esordio in serie A, un momento indescrivibile ed indimenticabile! "
I: " Ed il più brutto?"
P: " Mah, qualcuno ci sarebbe ma su tutti metto i due infortuni muscolari che negli ultimi due anni di primavera mi bloccarono 5 mesi ciascuno..senza dubbio hanno condizionato la mia carriera.."
I: " La famosa fortuna che aiuta..."
P: " Bè io credo che un pò la fortuna può aiutare,  ma in definitiva uno fa poi la carriera che si merita; io ad esempio i treno li ho avuti, non mi posso lamentare..ho fatto la B e se avessi fatto meglio. Ci vuole fisico, tecnica, fortuna ma credo che alla fine di una carriera i valori espressi siano quelli reali."
I: " A proposito di carriere dovessi citare un compagno davvero bravo che si è perso? "
P: " Senza dubbio Oreste Didoné,  è assurdo che uno come lui abbia appena toccato la serie A; aveva una tecnica divina, accarezzava la palla..credimi che poteva tranquillamente fare la carriera di Baggio. "
I: " Rimpianti? "
P: " Il rimpianto più grosso è quello di non aver avuto il furore agonistico dentro quando ero giovane; mi spiego,  a 39 anni andavo pure ad allenarmi da solo mentre da giovane facevo il mio, forse perché mi avevano coccolato troppo, avevo sempre sentito dire che ero il più forte...non avevo quella voglia di mangiare l'erba come si dice.."
I: " Siamo alla fine..gli allenatori migliori.."
P: " Su tutti Galeone che trent'anni fa viaggiava un passo avanti a tutti e Cadregari che nonostante fosse già di una nuova generazione era molto preparato. "
I: " E il Calcio di oggi come lo vedi?"
P: " Non saprei che dire, è cambiato tutto..oggi gli stadi di serie C sono vuoti, ai miei tempi ovunque era una festa; le tv, la crisi economica hanno cambiato le carte in tavola. Io ho lavorato nei settori giovanili di Reggiana e Modena e posso dirti che i giovani vengono comunque al campo con la voglia che avevamo noi e questo è importante. "
I: " Bene Amerigo ti ringrazio di cuore, bellissima chiacchierata del calcio che ci piace...."
P: "Grazie a te, è sempre un piacere ricordare i vecchi tempi!"
L'attimo è attimo , ma tutto quello che c'è intorno vale sempre la pena d'esser raccontato.

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