IL SINDACO DEL RIONE SANITÀ
1954, Totò, Peppino de Filippo e la Loren sono tra i protagonisti del film "L'oro di Napoli" girato interamente nel rione Sanità che al grande principe della risata aveva dato i natali; nel rione però oro ne circola poco, disoccupazione e trappole della malavita sono le piaghe più dolorose per una gioventú carica di sogni che dietro ad un pallone vuole dimenticare le amarezze della vita.
Da qui parte la storia di uno scugnizzo che a forza di gol, magie e qualche spintone diventerà principe in parecchie città italiane e di conseguenza "sindaco" ad honorem del suo rione Sanità, Salvatore Buoncammino.
Salvatore, per tutti Sasà, nasce il 9 Gennaio 1962 esattamente il giorno dopo l'esordio americano della Monna Lisa di Leonardo, esposta alla National gallery of Art di Washington; pochi mesi dopo la Marvel lancerà sul mercato l'incredibile Hulk, Salvatore prenderà dall'uno e dall'altro, giocate in punta di fioretto e potenza dentro le aree avversarie, ma procediamo per gradi.
L'incontro tra Sasà e la sfera di cuoio avviene, come per tutti i suoi coetanei, tra le vie del quartiere dove i giubbotti diventano pali e le urla degli anziani fanno da sottofondo accompagnate a svariate minacce, la più gettonata delle quali è "Vi ritiro il pallone!"; ci sa fare il ragazzo e la piccola società della Sanità non si fa sfuggire l'occasione di farlo esordire nel campionato di promozione, stagione 1978-79. Il tranquillo piazzamento a metà classifica apre i giusti spazi al giovane Buoncammino che già a fine campionato si merita la prima chance lontano da casa, sarà l' Aesernia la squadra con cui dovrà dimostrare di essere giocatore già adulto.
La categoria è sempre la promozione, ma le ambizioni dei pentri hanno una lettera ben chiara.. D; la squadra è costituita per vincere il girone Molisano-Campano ma il Casoria non ne vuole sapere e a fine torneo sopravanza di un punto proprio l' Aesernia aggiudicandosi il posto per salire in D. Il ragazzo del rione Sanità così torna a casa, forse deluso o forse no, ma ripartire è d'obbligo e dove meglio che dal campo di casa? Sanità ancora per Sasà ed i suoi sogni!
Tre campionati con la casacca Biancoblù servono al bomber per crescere come calciatore e come uomo, ed in tali vesti si presenta nell'estate 1983 sulla riviera adriatica all'altezza di San Benedetto del Tronto, esaminatore Clagluna e tempo per convincerlo una settimana... Buoncammino ce la farà!
LA RIVIERA DEI SOGNI
Con la polvere dei campi di promozione ancora addosso il bomber si trova ad allenarsi al fianco di Gigi Cagni, Santo Perrotta, Bruno Ranieri ed Ipsaro Passione gente che col calcio ci vive, la prima parte del sogno può dirsi avverata.
Il campionato incomincia l'11 settembre ed al "F.lli Ballarin" è atteso il Perugia di Caneo, Ferrari e Frosio perciò avere il 16 sulla schiena è tanta roba, quando poi al 79' Clagluna ordina a Sasà di dare il cambio a Gamberini e bagnare così l'esordio in serie B tutto ha il sapore della magia; la stagione della Sambenedettese scorrerà interamente nelle acque tranquille del centro classifica e per Buoncammino ci saranno altre 12 apparizioni tutte a gara in corso, il 4/12/83, nella sconfitta casalinga col Pescara (0-1) gioca l'intera ripresa al posto di uno spento Faccini e questo è lo spezzone più lungo che gli concede mister Clagluna; il commiato con la stagione cadetta avviene il 6/5/1984, riva del lago di Como, sei minuti ancora in vece di Faccini.
La prima esperienza tra i professionisti non è andata così male, ed infatti la Sambenedettese conferma il ragazzo pure per l'imminente 84/85 anche se in plancia di comando sale Franco Liguori che sostituisce mister Clagluna; il nuovo compagno d'attacco si chiama Stefano Borgonovo e le ambizioni della Samba restano quelle di una tranquilla salvezza, Liguori crede in Sasà tanto da lanciarlo titolare all'esordio col Lecce (sconfitta 1-3 al "Riviera delle palme") e concedergli altre 15 occasioni nel girone d'andata, chanches che il bomber ripaga sudando la maglia ed insaccando la prima rete da professionista il 25/11/1984 nel pari casalingo col Perugia. La Sambenedettese però non naviga nelle acque preventivate, Liguori sembra non avere più la situazione sotto mano e i rossoblù scivolano al 18' posto in piena zona retrocessione tanto basta per indurre la proprietà a chiamare il navigato Mazzetti che rivoluziona uomini e abitudini conducendo gli adriatici ad un onorevole undicesima posizione; Buoncammino però paga oltremodo la rivoluzione venendo di fatto estromesso dalle scelte del nuovo mister, dalla ventitreesima alla trentottesima per lui solo una presenza nel penultimo turno stagionale al cospetto del Taranto, gara nella quale lascia un segno indelebile, infatti al minuto 52 il bomber bissa l'uno a zero di Di Fabio divenendo così l'ultimo marcatore rossoblù nel tempio del "Ballarin" che dalla stagione successiva verrà abbandonato in favore del nuovo e futuristico "Riviera delle palme".
Conclusa la parentesi Sambenedettese per Sasà si spalancano le porte della C2, doppio salto all'indietro ma nell'ambizioso Francavilla del presidente Luciani neoretrocesso e desideroso di risalire al più presto; il bastone di comando e affidato all'ex gloria pescarese Bruno Nobili ed in rosa ci sono compagni del calibro di Ciappi (estremo difensore icona del Campobasso in B), Di Baia, De Paola (che arriverà in A con Lazio e Brescia) e Odorizzi, ma qualcosa và storto, Nobili è subito silurato e Buoncammino dopo appena due apparizioni prende la via di Foggia, C1, gioco corto alla Viciani e nulla piú, ma tanto basta per tentare di salvare una stagione iniziata male e che finirà peggio; al termine del torneo per Salvatore ci saranno solamente dieci apparizioni digiune di reti in una squadra che chiuderà in un anonimo centro classifica nonostante l'avvicendamento Viciani-Gb Fabbri ed i 13 gol di "Mister San Siro" Costante Tivelli.
APPRODO AD ISCHIA
Il bomber del rione Sanità è decisamente alla ricerca di un'isola felice ed è per questo che nell'estate del 1986 approda ad Ischia, un paradiso a portata di portafoglio e che nel calcio stà vivendo una parabola ascendente degna di essere vissuta; l'obbiettivo è sostituire bomber Lo Masto passato al Venezia dopo i 16 gol della stagione precedente che sommati ai 22 degli altri due anni lo hanno eletto ad idolo del "Rispoli". Agli ordini di Rosario Rivellino , ed in collaborazione con compagni quali Impagliazzo, Bilardi, Onorato e Grillo, Sasà insacca 10 gol che contribuiscono alla salita in C1 degli isolani alle spalle del super Frosinone e davanti alle deluse Latina e Giarre; memorabili la doppietta nell' 1-3 di Ercolano e il gol del pari nell' 1-1 di Nola.
Il gradino superiore si chiama C1, i gialloblù non l'hanno mai frequentata e gli avversari sono Cagliari, Campobasso, Salernitana e Nocerina tra le altre; la società conferma mister Rivellino e lo supporta acquistando Viviano Guida (vecchia promessa interista), Luca Gonano (peperino messosi in luce a Pordenone) e quel Tavola che frequentò anni prima i salotti di Juventus, Lazio e Atalanta. Ovviamente viene confermato anche Buoncammino il quale con 31 presenze e 4 reti risulterà tra gli artefici di un onorevole 13' posto che garantisce la permanenza in categoria; le quattro marcature di Sasà risulteranno tutte decisive, dal gol vittoria nel 2-3 di Frosinone all' 1-1 nel pari di Nocera passando per gli 1-0 casalinghi inflitti al cavalluccio Salernitano ed al Campania.
Il sodalizio Buoncammino-Ischia rispetta un antico detto popolare e dopo due stagioni ricche di soddisfazioni dà il via al terzo capitolo della saga che vede gli isolani ancora in C1 e con qualche ambizione in più visto l'arrivo sull' isola verde di Gaetano Musella ex fantasista del Napoli reduce da una stagione in chiaroscuro a Nocera; con Buoncammino, Musella e Gonano i tifosi isclani possono sognare. Purtroppo la stagione si rivelerà una sofferenza continua nonostante il buon rendimento dei tre davanti, Rambone sostituirà Franco Villa ed otterrà una salvezza in extremis grazie al conteggio della classifica avulsa che penalizzerà Monopoli e Campobasso dopo che l'Ischia si è imposta nell'ultimo turno a Brindisi grazie proprio ad una rete di Buoncammino (0-1).
IL CIOCIARO
A questo punto le strade di Sasà e dell'Ischia si dividono, il bomber accetterà l'offerta in arrivo da Frosinone, dove si è insediato il suo estimatore Rivellino, e scenderà in C2 con il mirino puntato sull'immediata risalita, obbiettivo rafforzato dalla presenza in rosa di un Ambu ancora determinante, di uno Scaglia (circa 200 presenze in B con Varese, Triestina, Piacenza e Palermo) guizzante e di gente del calibro di Malaman e Baldari, tanta roba per la C2. La stagione dei ciociari però sarà tormentata dalle noie finanziarie del presidente Scaccia tanto che il terzo posto finale alle spalle delle promosse Battipagliese e Nola non eviterà il fallimento; lo score personale di Buoncammino reciterà 27 presenze condite da 6 marcature che varranno la chiamata del Campania.
CAMPANIA TERRA MIA
In maglia granata, ed agli ordini di mister Improta, ci sono giocatori come il libero Rosario Sasso (baffo di sicuro affidamento), l'esperto Armando Cascione (Napoli e Catanzaro un A), il sicuro Massimo Bianchi tra i pali e le volpi di categoria tipo Walter Vio, Varriale, Nistri e Sciarappa; tutto lascia presagire ad un campionato tranquillo nel quale verrà mantenuta la C1, ed il pari a Catanzaro all'esordio unito al 3-2 inflitto al Catania alla seconda giornata paiono confermare le impressioni della vigilia..ma non sarà così. La squadra del presidente Morra Greco naufragherà nel mare del caos racimolando la miseria di 3 vittorie ed 8 pareggi in 34 gare siglando solamente 24 reti delle quali però 9 portano la firma di Buoncammino che si posiziona tra i migliori marcatori del girone meridionale della C1; questo exploit gli vale la chiamata da Giarre, stessa categoria e medesimo girone agli ordini di Angelo Orazi, il quale approfitta di un matrimonio morto ancora prima di nascere tra il bomber ed il Casarano.
LO SBARCO SULL'ISOLA
Nella ridente cittadina catanese il bomber fa parte di un complesso niente male, un giovane Colonnese più gli esperti Dalla Costa, Stimpfl, Tomasoni e Tarantino danno vita a una squadra che esalta i frequentatori del piccolo "Comunale", il cammino è a dir poco esaltante ed il quarto posto finale ne è testimonianza inconfutabile, quattro punti (41 a 37 in favore della Fidelis Andria ) separano i gialloblù dalla serie B ma regalano la soddisfazione del diritto a partecipare alla Coppa Italia maggiore; tutto ciò grazie anche alle undici marcature di Sasà che entra nella leggenda alla 32esima quando stende il Casarano (2-1) siglando la rete della vittoria con una splendida rovesciata!
Nell'estate del 1992 c'è una nuova missione da compiere, il glorioso Palermo è sceso inopinatamente in C1 per "colpa" della classifica avulsa la quale ha premiato Casertana e Taranto condannando le aquile rosanero al declassamento in terza serie, dal capoluogo regionale l'ordine che parte è uno soltanto : "Risalita immediata!". Per adempiere a tale scopo viene scelto proprio mister Orazi il quale non ci pensa due volte a portarsi appresso Buoncammino che andrà a completare un attacco formato da Cecconi, Battaglia e Mucciarelli, roba da ricchi in serie C1; se si pensa poi che in quella rosa sono compresi il portiere Vinti, i difensori Biffi, Incarbona e Serra oltreché i centrocampisti Spigarelli, Valentini e Favo si comprende velocemente che i palermitani non faticano a dominare il torneo e tornano immediatamente in serie B. In tutto ciò Buoncammino marca 30 presenze impreziosite da 7 reti, secondo marcatore della squadra dietro a Cecconi (14); conferma garantita e ritorno in cadetteria a distanza di otto stagioni.
Appendice di una stagione da ricordare sarà la vittoria in Coppa Italia di serie C ai danni del Como regolato in finale da uno 0-2 sulle rive del lago con rete di Sasà al 52', e da un 1-1 in una "Favorita" stracolma e festante nella quale capitan Favo alzerà il trofeo.
B DI PALERMO
Ci sono volute 208 gare e 53 reti tra C1 e C2 per guadagnarsi un'altra chance in serie B, e questa volta Buoncammino vuol essere protagonista di qualcosa di importante, la stagione pare quella giusta con la presenza in B di una nobile quale la Fiorentina e compagni di squadra quali Bigliardi (campione d'Italia a Napoli), Fiorin, Soda e Rizzolo.
Proprio contro i viola incomincia il cammino del Palermo (numero 9 sulle spalle) ed è subito tutto in salita, lo 0-3 dell'esordio certifica la difficoltà della cadetteria; alla seconda Sasà rimedia un rosso a Cosenza al 62' appena dopo il vantaggio dei calabresi firmato Fabris ma alla quinta, con Salvemini subentrato a Nicolini, ecco la prima gioia stagionale con la rete dell'1-0 ai danni del Verona (raddoppierà Assennato per il 2-0 finale) bissata all'ottava allorquando Buoncammino stende il Bari (1-0) con una rovesciata degna di palcoscenici internazionali. Il campionato del Bomber è buono, gioca con continuità ed anche se le reti arrivano col contagocce, alla fine saranno quattro, metterà insieme trenta presenze l'ultima delle quali nella fondamentale vittoria casalinga col Monza decisiva per la sofferta salvezza dei rosanero.
RITORNO IN CAMPANIA
Conclusa l'esperienza palermitana l'attaccante napoletano rientra a casa accettando l'offerta dell'ambiziosa Juve Stabia del presidente Fiore, un'orchestra che annovera Amodio, De Simone, Celestini, Dell'Oglio e Musella in terza serie potrebbe farla da padrone, ma come sempre nel calcio i nomi da soli contano poco; mister Chiancone salta presto sostituito da Zurlini a sua volta avvicendato dal mago di Brindisi Ansaloni che conclude il torneo in un'anonima ottava posizione e per Buoncammino ci sarà la soddisfazione d'essere il miglior marcatore delle vespe con sette reti in trenta presenze, il che gli vale la riconferma.
L'annata successiva per le vespe stabiesi sarà ancor più travagliata, Buoncammino si ritrova in una squadra per gran parte confermata ed arricchita dagli arrivi del giovane Bachini e di quel Gonano già compagno ad Ischia ma la squadra non gira, mister Specchia lascia il posto a Viviano Guida (anch'egli ad Ischia con Sasà) e lo spettro dei play out diviene presto realtà; il 9 Giugno a Nola si gioca l'andata dello scontro salvezza e Buoncammino entra al minuto 66 in vece di Bertuccelli, appena dopo il raddoppio Nolano ad opera di Virille. Il risultato non cambierà più ed il 16 al "Menti' di Castellammare servirà un autentico miracolo per mantenere la C1.
Questa volta mister Guida schiera Sasà dal primo minuto al fianco di Bertuccelli ed il risultato gli dà ragione immediatamente, al 2' vespe in vantaggio con Costantino, al 22' raddoppio proprio di Buoncammino che da spettatore (uscirà al 66' per fare posto a Gonano) si godrà il 3-0 al novantesimo di Pizzo da calcio di rigore, giocopartitaincontro... si può partire per altri lidi.
RITORNO ALLE ORIGINI
La nuova stagione vede Buoncammino vestire la prestigiosa maglia rossonera della Nocerina affidata inizialmente alle cure di Maestripieri ma presto consegnata nelle sapienti mani di Gianni Balugani.
La rosa molossa è senz'altro di prim'ordine, Sasà ritrova Battaglia (con lui a Palermo), De Simone, Fabris e Bucciarelli (ex Juve Stabia), più i virgulti Del Nevo, Marchegiani Franco (pedina fondamentale del Pescara di Galeone) e Iezzo; l'inizio non è niente male ed il 6 Novembre addirittura la Nocerina si reca a Torino per giocarsi il passaggio del turno in Coppa Italia (0-0 all'andata), per Buoncammino ci sarà spazio solo dall' 85' quando i molossi oramai ribaltati dal gol di Montero e dall'autorete di Di Rocco (inizialmente proprio Franco Marchegiani aveva portato avanti i rossoneri) cercano il disperato pari che non arriverà.
In campionato il bomber colleziona otto presenze condite da due reti, ma nella finestra di mercato autunnale non resiste al richiamo della sua Santità, nel frattempo salita in D, e scende tra i dilettanti in un team che infiamma il rione al ritmo dei gol di Caliano e delle giocate dell'esperto Raimondo. L' avventura si chiuderà con 5 reti in 15 gare e lo zampino in molte delle 22 di Caliano, uno storico quinto posto e il trampolino di lancio per un'ultima apparizione tra i professionisti.
TRAMONTO AD ALBANOVA
A Casal di Principe Buoncammino vive la sua ultima stagione nel calcio che conta, la squadra purtroppo attraversa una stagione balorda nella quale si avvicendano in panchina Improta, Izzo, Di Somma e Santosuossosenza ovviamente evitare il caos. La rosa oltretutto è composta da marpioni di categoria, gente che la C la naviga senza bussola come Cetronio, Incitti, il portiere Onorati, Pizzo e Fumarola, ma non riesce ad evitare la coda dei play out dove se la deve vedere col Frosinone giunto alle spalle per un solo punto (34 a 33 per i campani). Buoncammino in campionato ha totalizzato 24 presenze e tre reti che non sarebbero neanche male, ma il 31 Maggio 1998 naufraga al "Matusa" seppellito da quattro reti ciociare sbagliando un rigore vitale sul parziale di 2-0; a nulla servirà l'ottima prestazione sette giorni più tardi nella quale Sasà siglerà di testa l' 1-0 dopo appena sette minuti. Annata chiusa con un'amara retrocessione che però non intacca tre lustri di gol, giocate e numeri regalti alle platee.
RITORNO AL PASSATO
Terminata l'avventura tra i prof. Buoncammino sente che qualcosa può ancora dare in quel rettangolo verde ed accetta l'offerta della Sangiuseppese che aiuta, anche se con sole 9 presenze ed un gol, a vincere l'eccellenza campana, mentre nella stagione del millennium (1999-'00) si regala un flashback finale tornando ad indossare, a distanza di dieci anni, la casacca gialloblù dell'Ischia sprofondata in Eccellenza e onorandola di ulteriori 29 presenze condite dagli ultimi 5 gol da calciatore.
Dal campo di "S.Gennaro dei poveri" a Stefano Borgonovo, dai pieni della "Favorita" al piccolo "Comunale" di Giarre, ne ha fatta di strada Buoncammino ed ha lasciato ovunque ottimi ricordi...grazie bomber!
L'incontro tra Sasà e la sfera di cuoio avviene, come per tutti i suoi coetanei, tra le vie del quartiere dove i giubbotti diventano pali e le urla degli anziani fanno da sottofondo accompagnate a svariate minacce, la più gettonata delle quali è "Vi ritiro il pallone!"; ci sa fare il ragazzo e la piccola società della Sanità non si fa sfuggire l'occasione di farlo esordire nel campionato di promozione, stagione 1978-79. Il tranquillo piazzamento a metà classifica apre i giusti spazi al giovane Buoncammino che già a fine campionato si merita la prima chance lontano da casa, sarà l' Aesernia la squadra con cui dovrà dimostrare di essere giocatore già adulto.
La categoria è sempre la promozione, ma le ambizioni dei pentri hanno una lettera ben chiara.. D; la squadra è costituita per vincere il girone Molisano-Campano ma il Casoria non ne vuole sapere e a fine torneo sopravanza di un punto proprio l' Aesernia aggiudicandosi il posto per salire in D. Il ragazzo del rione Sanità così torna a casa, forse deluso o forse no, ma ripartire è d'obbligo e dove meglio che dal campo di casa? Sanità ancora per Sasà ed i suoi sogni!
Tre campionati con la casacca Biancoblù servono al bomber per crescere come calciatore e come uomo, ed in tali vesti si presenta nell'estate 1983 sulla riviera adriatica all'altezza di San Benedetto del Tronto, esaminatore Clagluna e tempo per convincerlo una settimana... Buoncammino ce la farà!
LA RIVIERA DEI SOGNI
Con la polvere dei campi di promozione ancora addosso il bomber si trova ad allenarsi al fianco di Gigi Cagni, Santo Perrotta, Bruno Ranieri ed Ipsaro Passione gente che col calcio ci vive, la prima parte del sogno può dirsi avverata.
Il campionato incomincia l'11 settembre ed al "F.lli Ballarin" è atteso il Perugia di Caneo, Ferrari e Frosio perciò avere il 16 sulla schiena è tanta roba, quando poi al 79' Clagluna ordina a Sasà di dare il cambio a Gamberini e bagnare così l'esordio in serie B tutto ha il sapore della magia; la stagione della Sambenedettese scorrerà interamente nelle acque tranquille del centro classifica e per Buoncammino ci saranno altre 12 apparizioni tutte a gara in corso, il 4/12/83, nella sconfitta casalinga col Pescara (0-1) gioca l'intera ripresa al posto di uno spento Faccini e questo è lo spezzone più lungo che gli concede mister Clagluna; il commiato con la stagione cadetta avviene il 6/5/1984, riva del lago di Como, sei minuti ancora in vece di Faccini.
La prima esperienza tra i professionisti non è andata così male, ed infatti la Sambenedettese conferma il ragazzo pure per l'imminente 84/85 anche se in plancia di comando sale Franco Liguori che sostituisce mister Clagluna; il nuovo compagno d'attacco si chiama Stefano Borgonovo e le ambizioni della Samba restano quelle di una tranquilla salvezza, Liguori crede in Sasà tanto da lanciarlo titolare all'esordio col Lecce (sconfitta 1-3 al "Riviera delle palme") e concedergli altre 15 occasioni nel girone d'andata, chanches che il bomber ripaga sudando la maglia ed insaccando la prima rete da professionista il 25/11/1984 nel pari casalingo col Perugia. La Sambenedettese però non naviga nelle acque preventivate, Liguori sembra non avere più la situazione sotto mano e i rossoblù scivolano al 18' posto in piena zona retrocessione tanto basta per indurre la proprietà a chiamare il navigato Mazzetti che rivoluziona uomini e abitudini conducendo gli adriatici ad un onorevole undicesima posizione; Buoncammino però paga oltremodo la rivoluzione venendo di fatto estromesso dalle scelte del nuovo mister, dalla ventitreesima alla trentottesima per lui solo una presenza nel penultimo turno stagionale al cospetto del Taranto, gara nella quale lascia un segno indelebile, infatti al minuto 52 il bomber bissa l'uno a zero di Di Fabio divenendo così l'ultimo marcatore rossoblù nel tempio del "Ballarin" che dalla stagione successiva verrà abbandonato in favore del nuovo e futuristico "Riviera delle palme".
Conclusa la parentesi Sambenedettese per Sasà si spalancano le porte della C2, doppio salto all'indietro ma nell'ambizioso Francavilla del presidente Luciani neoretrocesso e desideroso di risalire al più presto; il bastone di comando e affidato all'ex gloria pescarese Bruno Nobili ed in rosa ci sono compagni del calibro di Ciappi (estremo difensore icona del Campobasso in B), Di Baia, De Paola (che arriverà in A con Lazio e Brescia) e Odorizzi, ma qualcosa và storto, Nobili è subito silurato e Buoncammino dopo appena due apparizioni prende la via di Foggia, C1, gioco corto alla Viciani e nulla piú, ma tanto basta per tentare di salvare una stagione iniziata male e che finirà peggio; al termine del torneo per Salvatore ci saranno solamente dieci apparizioni digiune di reti in una squadra che chiuderà in un anonimo centro classifica nonostante l'avvicendamento Viciani-Gb Fabbri ed i 13 gol di "Mister San Siro" Costante Tivelli.
APPRODO AD ISCHIA
Il bomber del rione Sanità è decisamente alla ricerca di un'isola felice ed è per questo che nell'estate del 1986 approda ad Ischia, un paradiso a portata di portafoglio e che nel calcio stà vivendo una parabola ascendente degna di essere vissuta; l'obbiettivo è sostituire bomber Lo Masto passato al Venezia dopo i 16 gol della stagione precedente che sommati ai 22 degli altri due anni lo hanno eletto ad idolo del "Rispoli". Agli ordini di Rosario Rivellino , ed in collaborazione con compagni quali Impagliazzo, Bilardi, Onorato e Grillo, Sasà insacca 10 gol che contribuiscono alla salita in C1 degli isolani alle spalle del super Frosinone e davanti alle deluse Latina e Giarre; memorabili la doppietta nell' 1-3 di Ercolano e il gol del pari nell' 1-1 di Nola.
Il gradino superiore si chiama C1, i gialloblù non l'hanno mai frequentata e gli avversari sono Cagliari, Campobasso, Salernitana e Nocerina tra le altre; la società conferma mister Rivellino e lo supporta acquistando Viviano Guida (vecchia promessa interista), Luca Gonano (peperino messosi in luce a Pordenone) e quel Tavola che frequentò anni prima i salotti di Juventus, Lazio e Atalanta. Ovviamente viene confermato anche Buoncammino il quale con 31 presenze e 4 reti risulterà tra gli artefici di un onorevole 13' posto che garantisce la permanenza in categoria; le quattro marcature di Sasà risulteranno tutte decisive, dal gol vittoria nel 2-3 di Frosinone all' 1-1 nel pari di Nocera passando per gli 1-0 casalinghi inflitti al cavalluccio Salernitano ed al Campania.
Il sodalizio Buoncammino-Ischia rispetta un antico detto popolare e dopo due stagioni ricche di soddisfazioni dà il via al terzo capitolo della saga che vede gli isolani ancora in C1 e con qualche ambizione in più visto l'arrivo sull' isola verde di Gaetano Musella ex fantasista del Napoli reduce da una stagione in chiaroscuro a Nocera; con Buoncammino, Musella e Gonano i tifosi isclani possono sognare. Purtroppo la stagione si rivelerà una sofferenza continua nonostante il buon rendimento dei tre davanti, Rambone sostituirà Franco Villa ed otterrà una salvezza in extremis grazie al conteggio della classifica avulsa che penalizzerà Monopoli e Campobasso dopo che l'Ischia si è imposta nell'ultimo turno a Brindisi grazie proprio ad una rete di Buoncammino (0-1).
IL CIOCIARO
A questo punto le strade di Sasà e dell'Ischia si dividono, il bomber accetterà l'offerta in arrivo da Frosinone, dove si è insediato il suo estimatore Rivellino, e scenderà in C2 con il mirino puntato sull'immediata risalita, obbiettivo rafforzato dalla presenza in rosa di un Ambu ancora determinante, di uno Scaglia (circa 200 presenze in B con Varese, Triestina, Piacenza e Palermo) guizzante e di gente del calibro di Malaman e Baldari, tanta roba per la C2. La stagione dei ciociari però sarà tormentata dalle noie finanziarie del presidente Scaccia tanto che il terzo posto finale alle spalle delle promosse Battipagliese e Nola non eviterà il fallimento; lo score personale di Buoncammino reciterà 27 presenze condite da 6 marcature che varranno la chiamata del Campania.
CAMPANIA TERRA MIA
In maglia granata, ed agli ordini di mister Improta, ci sono giocatori come il libero Rosario Sasso (baffo di sicuro affidamento), l'esperto Armando Cascione (Napoli e Catanzaro un A), il sicuro Massimo Bianchi tra i pali e le volpi di categoria tipo Walter Vio, Varriale, Nistri e Sciarappa; tutto lascia presagire ad un campionato tranquillo nel quale verrà mantenuta la C1, ed il pari a Catanzaro all'esordio unito al 3-2 inflitto al Catania alla seconda giornata paiono confermare le impressioni della vigilia..ma non sarà così. La squadra del presidente Morra Greco naufragherà nel mare del caos racimolando la miseria di 3 vittorie ed 8 pareggi in 34 gare siglando solamente 24 reti delle quali però 9 portano la firma di Buoncammino che si posiziona tra i migliori marcatori del girone meridionale della C1; questo exploit gli vale la chiamata da Giarre, stessa categoria e medesimo girone agli ordini di Angelo Orazi, il quale approfitta di un matrimonio morto ancora prima di nascere tra il bomber ed il Casarano.
LO SBARCO SULL'ISOLA
Nella ridente cittadina catanese il bomber fa parte di un complesso niente male, un giovane Colonnese più gli esperti Dalla Costa, Stimpfl, Tomasoni e Tarantino danno vita a una squadra che esalta i frequentatori del piccolo "Comunale", il cammino è a dir poco esaltante ed il quarto posto finale ne è testimonianza inconfutabile, quattro punti (41 a 37 in favore della Fidelis Andria ) separano i gialloblù dalla serie B ma regalano la soddisfazione del diritto a partecipare alla Coppa Italia maggiore; tutto ciò grazie anche alle undici marcature di Sasà che entra nella leggenda alla 32esima quando stende il Casarano (2-1) siglando la rete della vittoria con una splendida rovesciata!
Nell'estate del 1992 c'è una nuova missione da compiere, il glorioso Palermo è sceso inopinatamente in C1 per "colpa" della classifica avulsa la quale ha premiato Casertana e Taranto condannando le aquile rosanero al declassamento in terza serie, dal capoluogo regionale l'ordine che parte è uno soltanto : "Risalita immediata!". Per adempiere a tale scopo viene scelto proprio mister Orazi il quale non ci pensa due volte a portarsi appresso Buoncammino che andrà a completare un attacco formato da Cecconi, Battaglia e Mucciarelli, roba da ricchi in serie C1; se si pensa poi che in quella rosa sono compresi il portiere Vinti, i difensori Biffi, Incarbona e Serra oltreché i centrocampisti Spigarelli, Valentini e Favo si comprende velocemente che i palermitani non faticano a dominare il torneo e tornano immediatamente in serie B. In tutto ciò Buoncammino marca 30 presenze impreziosite da 7 reti, secondo marcatore della squadra dietro a Cecconi (14); conferma garantita e ritorno in cadetteria a distanza di otto stagioni.
Appendice di una stagione da ricordare sarà la vittoria in Coppa Italia di serie C ai danni del Como regolato in finale da uno 0-2 sulle rive del lago con rete di Sasà al 52', e da un 1-1 in una "Favorita" stracolma e festante nella quale capitan Favo alzerà il trofeo.
B DI PALERMO
Ci sono volute 208 gare e 53 reti tra C1 e C2 per guadagnarsi un'altra chance in serie B, e questa volta Buoncammino vuol essere protagonista di qualcosa di importante, la stagione pare quella giusta con la presenza in B di una nobile quale la Fiorentina e compagni di squadra quali Bigliardi (campione d'Italia a Napoli), Fiorin, Soda e Rizzolo.
Proprio contro i viola incomincia il cammino del Palermo (numero 9 sulle spalle) ed è subito tutto in salita, lo 0-3 dell'esordio certifica la difficoltà della cadetteria; alla seconda Sasà rimedia un rosso a Cosenza al 62' appena dopo il vantaggio dei calabresi firmato Fabris ma alla quinta, con Salvemini subentrato a Nicolini, ecco la prima gioia stagionale con la rete dell'1-0 ai danni del Verona (raddoppierà Assennato per il 2-0 finale) bissata all'ottava allorquando Buoncammino stende il Bari (1-0) con una rovesciata degna di palcoscenici internazionali. Il campionato del Bomber è buono, gioca con continuità ed anche se le reti arrivano col contagocce, alla fine saranno quattro, metterà insieme trenta presenze l'ultima delle quali nella fondamentale vittoria casalinga col Monza decisiva per la sofferta salvezza dei rosanero.
RITORNO IN CAMPANIA
Conclusa l'esperienza palermitana l'attaccante napoletano rientra a casa accettando l'offerta dell'ambiziosa Juve Stabia del presidente Fiore, un'orchestra che annovera Amodio, De Simone, Celestini, Dell'Oglio e Musella in terza serie potrebbe farla da padrone, ma come sempre nel calcio i nomi da soli contano poco; mister Chiancone salta presto sostituito da Zurlini a sua volta avvicendato dal mago di Brindisi Ansaloni che conclude il torneo in un'anonima ottava posizione e per Buoncammino ci sarà la soddisfazione d'essere il miglior marcatore delle vespe con sette reti in trenta presenze, il che gli vale la riconferma.
L'annata successiva per le vespe stabiesi sarà ancor più travagliata, Buoncammino si ritrova in una squadra per gran parte confermata ed arricchita dagli arrivi del giovane Bachini e di quel Gonano già compagno ad Ischia ma la squadra non gira, mister Specchia lascia il posto a Viviano Guida (anch'egli ad Ischia con Sasà) e lo spettro dei play out diviene presto realtà; il 9 Giugno a Nola si gioca l'andata dello scontro salvezza e Buoncammino entra al minuto 66 in vece di Bertuccelli, appena dopo il raddoppio Nolano ad opera di Virille. Il risultato non cambierà più ed il 16 al "Menti' di Castellammare servirà un autentico miracolo per mantenere la C1.
Questa volta mister Guida schiera Sasà dal primo minuto al fianco di Bertuccelli ed il risultato gli dà ragione immediatamente, al 2' vespe in vantaggio con Costantino, al 22' raddoppio proprio di Buoncammino che da spettatore (uscirà al 66' per fare posto a Gonano) si godrà il 3-0 al novantesimo di Pizzo da calcio di rigore, giocopartitaincontro... si può partire per altri lidi.
RITORNO ALLE ORIGINI
La nuova stagione vede Buoncammino vestire la prestigiosa maglia rossonera della Nocerina affidata inizialmente alle cure di Maestripieri ma presto consegnata nelle sapienti mani di Gianni Balugani.
La rosa molossa è senz'altro di prim'ordine, Sasà ritrova Battaglia (con lui a Palermo), De Simone, Fabris e Bucciarelli (ex Juve Stabia), più i virgulti Del Nevo, Marchegiani Franco (pedina fondamentale del Pescara di Galeone) e Iezzo; l'inizio non è niente male ed il 6 Novembre addirittura la Nocerina si reca a Torino per giocarsi il passaggio del turno in Coppa Italia (0-0 all'andata), per Buoncammino ci sarà spazio solo dall' 85' quando i molossi oramai ribaltati dal gol di Montero e dall'autorete di Di Rocco (inizialmente proprio Franco Marchegiani aveva portato avanti i rossoneri) cercano il disperato pari che non arriverà.
In campionato il bomber colleziona otto presenze condite da due reti, ma nella finestra di mercato autunnale non resiste al richiamo della sua Santità, nel frattempo salita in D, e scende tra i dilettanti in un team che infiamma il rione al ritmo dei gol di Caliano e delle giocate dell'esperto Raimondo. L' avventura si chiuderà con 5 reti in 15 gare e lo zampino in molte delle 22 di Caliano, uno storico quinto posto e il trampolino di lancio per un'ultima apparizione tra i professionisti.
TRAMONTO AD ALBANOVA
A Casal di Principe Buoncammino vive la sua ultima stagione nel calcio che conta, la squadra purtroppo attraversa una stagione balorda nella quale si avvicendano in panchina Improta, Izzo, Di Somma e Santosuossosenza ovviamente evitare il caos. La rosa oltretutto è composta da marpioni di categoria, gente che la C la naviga senza bussola come Cetronio, Incitti, il portiere Onorati, Pizzo e Fumarola, ma non riesce ad evitare la coda dei play out dove se la deve vedere col Frosinone giunto alle spalle per un solo punto (34 a 33 per i campani). Buoncammino in campionato ha totalizzato 24 presenze e tre reti che non sarebbero neanche male, ma il 31 Maggio 1998 naufraga al "Matusa" seppellito da quattro reti ciociare sbagliando un rigore vitale sul parziale di 2-0; a nulla servirà l'ottima prestazione sette giorni più tardi nella quale Sasà siglerà di testa l' 1-0 dopo appena sette minuti. Annata chiusa con un'amara retrocessione che però non intacca tre lustri di gol, giocate e numeri regalti alle platee.
RITORNO AL PASSATO
Terminata l'avventura tra i prof. Buoncammino sente che qualcosa può ancora dare in quel rettangolo verde ed accetta l'offerta della Sangiuseppese che aiuta, anche se con sole 9 presenze ed un gol, a vincere l'eccellenza campana, mentre nella stagione del millennium (1999-'00) si regala un flashback finale tornando ad indossare, a distanza di dieci anni, la casacca gialloblù dell'Ischia sprofondata in Eccellenza e onorandola di ulteriori 29 presenze condite dagli ultimi 5 gol da calciatore.
Dal campo di "S.Gennaro dei poveri" a Stefano Borgonovo, dai pieni della "Favorita" al piccolo "Comunale" di Giarre, ne ha fatta di strada Buoncammino ed ha lasciato ovunque ottimi ricordi...grazie bomber!