mercoledì 19 ottobre 2022

ENZO DEI MIRACOLI



 PROLOGO 

18 Gennaio 1981 stadio "Comunale" di Firenze, Rognoni e Badiani decidono di scrivere un pezzo di storia arancione andando a firmare una storica vittoria a casa di Antognoni & C. issando così la Pistoiese a regina di Toscana con un sesto posto parziale in classifica che autorizza sogni di Coppe europee. Andrà a finire invece con un'amara retrocessione decretata da un girone di ritorno a dir poco disastroso, la Pistoiese dei "vecchietti" Lippi, Rognoni e Frustalupi crollerà alla distanza e tornerà in cadetteria senza mai più risalire. Poco importa però, quel 18 Gennaio e quella stagione si serie A sono impressi ancora oggi nella memoria di ogni tifoso arancione, e chi non c'era l'ha assimilata dai vecchi quasi per osmosi.

Ma quella bella avventura in massima serie non ci sarebbe, probabilmente, mai stata se qualche stagione prima, la 1977/78 per la precisione, tale Enzo Riccomini da Piombino non avesse compiuto un miracolo dei suoi evitando una caduta in serie C che a tre quarti di campionato pareva irrevocabile!

ENZO  DEI MIRACOLI 

Enzo Riccomini è un classe 1934 che da calciatore non ha brillato particolarmente, ha frequentato le giovanili della Fiorentina per poi passare in quarta serie al Cecina, da lì è rientrato a Firenze senza esordire in A e poi è ripartito per Empoli, una breve tappa tra Sestese, Cuoiopelli e Poggibonsi per rientrare ad Empoli nel 1960/61, vincere alla grande la serie D e vivere l'annata successiva in C terminata con l'immediata retrocessione nonostante la presenza in rosa dell'ex bandiera viola Egisto Pandolfini (nelle vesti di allenatore-giocatore) e di un giovane Mario Frustalupi che in questa storia rincontreremo più avanti. Ancora una stagione trionfale in D (Empoli che risale subito grazie al vittorioso spareggio, a Genova, col Tempio, 2-0), ma senza riconferma ed ecco la decisione di smetterla col calcio giocato per provare ad insegnarlo, saggia idea!

La prima esperienza in panchina è targata 1969/70 proprio ad Empoli, subentra a Cervato e pilota la navicella azzurra ad un ottimo quinto piazzamento, poi un triennio a Viareggio (sempre in C) dove lancia giocatori come Agretti, Bresciani e Della Martira, valorizzando gli esperti Piaceri e Giampaglia e si permette il lusso di fare sognare la B con il quinto posto conquistato nel 72/73.

Segue l'esperienza indimenticabile di Terni, culminata con la seconda storica promozione in A delle Fere grazie ad un gioco redditizio e basato su un impianto difensivo di notevole affidamento, ed infine il biennio alla guida dell'Ascoli di Rozzi che vede una retrocessione, in B, sul filo di lana ed un esonero dopo poche giornate della stagione successiva.

La neonata stagione 1977/78 vede perciò l'uomo di Piombino fermo ai box che in attesa di una chiamata collabora con il Guerin Sportivo come commentatore del campionato di serie B, un torneo dominato dal principio dall'Ascoli dei record guidato da Mimmo Renna.

L'APPUNTAMENTO

In testa, come detto poc'anzi l'Ascoli fa corsa a sé, l'Avellino di Carosi si propone come sorpresa, così come il Taranto di Erasmo Iacovone, un ragazzo cui solo il destino crudele riuscirà a tarpare le ali. Il Cesena del Pippo (Marchioro) zoppica da subito al pari del Cagliari di Toneatto; in coda poi c'è un pochino di bagarre. Il Monza (rivelazione della stagione precedente) inizia con una serie negativa agghiacciante ma si riprende in fretta, la Cremonese (neopromossa) naviga a vista e Como ed altre sono lì a lottare; l'unica che pare spacciata già da subito è la Pistoiese di "Maciste" Bolchi, salita in B in pompa magna (ha distanziato il Parma di ben otto lunghezze!) la quale segna col contagocce, giochicchia discretamente, ma porta a casa quasi nulla ogni settimana.

Nelle prime sette gare di campionato segna una sola rete (alla quarta, Gattelli) nell'unica vittoria di quell' avvio stentato, è vero che non ne subisce molte (cinque) e si pensa sia solo questione di tempo, ma dall'ottava all' undicesima la squadra ha un tracollo, 4 reti a Catanzaro, a due, tre ad Ascoli, ad una, e quattro a Terni, a zero! Il presidentissimo Melani opta così per il cambio alla guida tecnica, via a malincuore il buon Bolchi e dentro Riccomini che abbandona così la collaborazione col Guerino e si rituffa nella mischia in un'impresa che non appare poi così facile.

IL CAMMINO DELLA SPERANZA

Domenica 27 Novembre 1977 ecco l'esordio di Riccomini sulla panchina di quella che di lì a poco diventerà (grazie a lui) un olandesina da serie A. La situazione, al fischio d'inizio, è già sul drammatico andante, Pistoiese ultima a cinque punti, distanziata di tre da Modena e Cremonese e di quattro dal trio lombardo Como, Varese e Brescia; l'ospite di turno è il Cagliari che staziona in quinta posizione a 12 punti appena dietro le battistrada. Come da tradizione pallonara l'esordio del tecnico viene bagnato con una vittoria, striminzita finché si vuole (1-0 griffato Barlassina, uno degli "affari di riparazione") ma di vitale importanza. Rispetto all'inizio della stagione gli arancioni si sono rinforzati portando a casa il già citato Barlassina, la vecchia gloria napoletana Luigi Pogliana (terzino di indiscussa affidabilità), il regista con la R maiuscola Mario Frustalupi (ricordate il giovanotto di Empoli menzionato in apertura?) e il centravanti bergamasco Giovanni Carlo Ferrari, reduce da un campionato a Cagliari ed in passato vice Chinaglia in una Lazio fresca di scudetto (conquistato due stagioni prima), i nomi ci sono, resta da convertire il gruppo al credo di Riccomini e il resto verrà da sé.

A Brescia gli arancioni si devono arrendere ad un rigore di Beccalossi,a la settimana successiva non falliscono il primo di molti match point e regolano il Modena, sorpassandolo in classifica, con un gol di Ferrari che tiene in vita le speranze di salvezza; la doppia trasferta di Cesena e San Benedetto del Tronto non porta punti e così l'olandesina scivola ancora all'ultimo posto di una graduatoria che pare maledetta.

Il pareggio casalingo col Varese (2-2 agguantato dal biancorosso Taddei all' 86esimo dopo che un minuto prima Gattelli aveva firmato il momentaneo 2-1) seguito dallo 0-0 di Monza bissato a Pistoia col Lecce chiude un girone d'andata che ha l'aria di una sentenza; la squadra del presidente Melani chiude la classifica con 12 punti, frutto di tre vittorie, sei pareggi e ben dieci battute a vuoto, ma è il rendimento esterno che preoccupa più di tutto, lontano da Pistoia è arrivato un solo pareggio a fronte di ben nove sconfitte!

Sarà un ritorno duro, nel quale nulla potrà essere concesso all'errore, alla distrazione; Riccomini è uomo pratico, col credo del "l'importante è muovere la classifica", ma ci sarà da sudare, e parecchio.

FERRARI DA GARA

Si riparte con la gara casalinga che vede ospite il Taranto, sarà 1-1 griffato Gattelli e Iacovone, e per il ragazzo rossoblù quello resta l'ultimo gol di una vita spezzata da un tragico incidente in una notte maledetta!

A  Brescia contro il Como si riprende il modus operandi del giocare senza raccogliere nulla, infatti Cavagnetto infila l' 1-0 per i lariani e tutto pare più difficile; la classifica dice che gli arancioni chiudono a 13 e la salvezza è a 18 dove staziona la Cremonese.

La ventiduesima vede di scena a Pistoia l'Avellino di Carosi il quale si porta avanti due volte ma viene acciuffato prima da Beccaria e poi da Speggiorin in maniera definitiva; al termine della gara anche Melani si dichiara convinto di raggiungere l'agognata salvezza smentendo pure alcune voci che lo vogliono dimissionario. Il re della "bicicletta" Chimenti però smorza gli entusiasmi la settimana successiva quando con una doppietta rende vana la segnatura di Beccaria; questo stop scatena la vivace reazione della torcida arancione ( per la prima volta in stagione) indispettita anche da un sospetto fuori sul cross che ha determinato il secondo gol Rosanero.

Riccomini ha la sua ricetta, predica calma dichiarandosi fiducioso e Speggiorin, nel finale di gara, regala due punti preziosi condannando alla sconfitta un Rimini determinato, vittoria che viene seguita da un ottimo risultato ad occhiali strappato a Bari in una partita che vede la Pistoiese dominare per lunghi tratti ma incapace di concretizzare; la situazione alla 25esima vede perciò il Modena fanalino di coda a 16, la squadra di Riccomini un punto sopra, il Como a 20 e la Cremonese a 21; distanza salvezza perciò ancora a quattro punti e con solo 13 giornate da giocare ancora.

Un paio di sconfitte in successione però paiono mettere una pietra sulle residue speranze di permanenza in cadetteria, gli arancioni infatti cadono a Genova al cospetto della Sampdoria e poi, inopinatamente e quasi senza appello in casa col Catanzaro! Le Aquile calabresi infatti passano in Toscana con Borzoni e Renzo Rossi, rendendo vano il momentaneo pareggio del mai domo Speggiorin; la critica sportiva a quel punto è certa che la prima sentenza del campionato è arrivata, la matricola arancione viene data come certa retrocessa!

COLPO DI FRUSTA 

Tutto è perduto, per tutti o quasi. Uno dei pochi a non mollare è Riccomini, il quale prepara la successiva gara di Cremona con la solita meticolosità, è davvero una gara che và oltre l'ultima spiaggia, la Cremonese è a quota 22 appena sopra il baratro, gli arancioni invece nell'abisso ci sono completamente e non possono permettersi di sbagliare. La gara dello "Zini" è bloccata, domina la paura da entrambe le parti, ma la Pistoiese gioca meglio crea qualche occasione senza però riuscire a battere il buon Ginulfi fin quasi alla fine; ma allo scoccare del 88esimo minuto parte la botta dai 20 metri di Mario Frustalupi, il giovane compagno che a Empoli giocava con Riccomini oramai è un regista scafato, di qualità sopra la media, e batte Ginulfi certificando uno 0-1 di vitale importanza, ora ci si può provare a credere!

I DIECI COMANDAMENTI 

Restano solo 10 gare da disputare, il mister ha bisogno che tutti diano il massimo, la salvezza resta una chimera ma non irraggiungibile. L'ospite della ventinovesima è il super Ascoli di Renna, i marchigiani si presentano a Pistoia forti di 14 punti di vantaggio sulla seconda (la vittoria ne valeva due!), la testa quasi in vacanza ma schierano comunque giocatori quali Pasinato, Zandoli, Bellotto e Scorsa, ne esce uno 0-0 da non disdegnare e che permette di muovere la classifica, proprio come vuole l'Enzo di Piombino.

L'ostacolo della Domenica successiva è roba grossa, la Ternana di Rino Marchesi infatti staziona al terzo posto della graduatoria e culla concrete speranze di A, ma riccio-gol Ferrari non è certo tipo da impietosirsi, e nel giro di 45 minuti mette a segno una doppietta che rende inutile il gol di Ciccotelli in apertura di ripresa;gioco, partita e incontro, gli arancioni staccano il Modena all'ultimo posto e restano a meno tre da una salvezza che pare adesso ancora difficile ma almeno immaginabile.

La trentunesima però getta nuovamente la truppa di Riccomini nello sconforto, la trasferta di Cagliari si chiude con un impietoso 3-0 per i padroni di casa che fa' letteralmente infuriare il trainer, troppo molli per essere veri i ragazzi in maglia arancione! Per fortuna dopo sette minuti della gara col Brescia, Ferrari porta in vantaggio i toscani, Guida recupera ma ancora riccio-gol raddoppia; il tris di Speggiorin disinnescherà la doppietta di Guida, la truppa di Riccomini è ancora penultima, ma la salvezza è "soltanto" distante due lunghezze.

A cinque giornate dal fischio finale c'è un altro incontro decisivo, al "Braglia" di Modena i ragazzi di Riccomini devono cercare assolutamente di non perdere. Per i canarini di casa è forse l'ultima possibilità di rientrare nel giro salvezza, perciò si preannuncia una partita vietata ai deboli di cuore; la Pistoiese però fornisce una prova di forza a dir poco strepitosa, passa con un ineccepibile 0-4 maturato grazie ad una rete di Speggiorin nella prima frazione e ad una tripletta di Ferrari tra il 57' ed il 72', la bella prova del giovane libero Polverino unitamente alla suntuosa esibizione del genio Frustalupi fanno il resto; Modena 20, Como e Pistoiese 26, Cremonese 27. Ora non crederci sarebbe un delitto!

LE CINQUE GIORNATE DI PISTOIA 

Un moto di ribellione, una volontà di ricacciare in gola, a chi l'aveva già data per certa, quella sentenza di retrocessione, una carica inarrestabile verso una meta quasi raggiunta, tutto questo è ciò che spinge Riccomini e i suoi a volare nelle ultime cinque gare di quel torneo cadetto. Alla trentaquattresima è ospite il Cesena imbattuto da 10 turni, oramai fuori dai giochi promozione ma desideroso di proseguire la striscia; Frustalupi però decide di siglare il più classico dei gol dell'ex e così porta agli arancioni due punti di vitale importanza, il Como ha battuto il Varese, la Cremonese ha impattato a Cagliari e la classifica dice 28 punti per tutte e tre!

La Domenica seguente è ospite a casa Pistoia la Sambenedettese una squadra in serie positiva da otto giornate nelle quali non ha subito nemmeno un gol, ma la truppa di Riccomini oramai è lanciata nella folle rincorsa al sogno e in poco meno di un'ora piazza un doppio colpo a firma Ferrari -Speggiorin che affonda i marchigiani e permette di staccare il Como sconfitto seccamente (3-0) nello scontro diretto di Cremona. La tappa di Varese invece riserva un cocente stop, Cascella insacca in avvio un pallone per i varesotti e la Pistoiese non riesce a rimontare, facendosi così recuperare da un Como corsaro a Modena (0-3), per fortuna di Riccomini la Cremonese cade a Lecce; 180 minuti e nuovamente tre squadre a pari punti, due scenderanno in C1!

Il destino si diverte, come consuetudine, a creare situazioni ingarbugliate e invia a Pistoia un Monza lanciato verso la A; i brianzoli stazionano in terza posizione (ultimo posto utile per la promozione) al pari dell'Avellino e non possono certo permettersi regali, è una gara della disperazione, per entrambe. La Pistoiese tra l'altro deve affrontare la gara senza La Rocca, Pogliana e Rossetti, tre pedine fondamentali nello scacchiere del mister! Ferrari però non si fa' pregare e al 44' segna l'1-0 bissato al 51' dal raddoppio che spegne i sogni di A dei biancorossi e permette agli arancioni di staccare Como e Cremonese fermate sul pari rispettivamente da Cesena e Palermo.

A questo punto manca solamente un tassello, si deve vincere a Lecce per non essere obbligati ad attaccare l'orecchio alla radiolina sperando che Luzzi porti buone notizie dagli altri campi. Al "Via del mare" però non c'è storia, un Lecce oramai demotivato non è in grado di opporre alcuna resistenza ad una Pistoiese caricata a molla, gli arancioni vanno in gol due volte in pochi minuti (20' e 23') con due nomi inconsueti per il tabellino marcatori, Romei ( Detto "picchia" in quel di Genova e non proprio un numero 10) e La Rocca, difensori vecchio stampo che certificano una salvezza che ha dell'impossibile. La Cremonese  batte il Varese ma non basta, scende in C1 al pari di un Como sconfitto in quel di Catanzaro con le aquile giallorosse che volano in A.

Miracolo a Pistoia, chiamatela come volete questa salvezza, aggiungete la valorizzazione di Sergio Brio che da qui partirà per 12 anni di Juventus e quasi 250 gare in A, la promozione di un paio di anni dopo e capirete perché Enzo Riccomini è parte imprescindibile della storia arancione...senza di lui quella vittoria a Firenze non sarebbe mai arrivata!


RICCIO-GOL, MEMORIE DI UN BOMBER

Giovanni Carlo Ferrari da Arcene è già un centravanti di fama in quel 77/78, ha alle spalle caterve di gol con Seregno, Lecce, Brindisi e Avellino ed un'occasione in A alla Lazio nella quale ha giocato poco ma dalla quale ha accumulato esperienza anche in Coppa UEFA. La stagione precedente ha sfiorato la A con il Cagliari di Toneatto, ma non è stato impiegato con grande continuità in quanto il mister si affidava principalmente alla coppia Virdis-Piras; arriva alla Pistoiese nel mercato di riparazione, la voglia di giocare prevale sulla categoria e così mette la sua potenza al servizio degli Arancioni di Patron Melani. A distanza di oltre quarant'anni ricorda così quell'esperienza:

"Chiesi al Cagliari d'esser ceduto, volevo trovare continuità nel giocare, si presentò l'offerta della Pistoiese appena salita dalla C ed accettai al volo avevo tanta voglia di fare! La sfida era dura, per un lungo periodo tutti ci considerarono tra le sicure retrocesse, ma Riccomini aveva la ricetta giusta. Era un tecnico che lasciava molto spazio all'estro del singolo, ti faceva esprimere al meglio delle tue possibilità con un calcio semplice; il difensore doveva marcare, il centrocampista fare gioco ed il centravanti segnare, nel mio caso di potenza! Feci molto bene quell'anno a Pistoia, 13 reti tutte importanti, quando ti giochi una salvezza od una promozione non ne esiste una più bella dell'altra. 

La stagione a Pistoia fu davvero soddisfacente sotto tutti i punti di vista, mi aspettavo una riconferma ed invece arrivò un insistente e vantaggiosa richiesta del Pescara...gli abruzzesi erano appena retrocessi dalla serie A e con Angelillo in panchina volevano tornarci subito; il mister cercava un attaccante con le mie qualità, fisico ed irruenza, e così approdai in biancazzurro. Melani fece certamente un grosso affare ed io vinsi il campionato!

Tornando all'esperienza a Pistoia porto nel cuore il Riccomini uomo, una persona che si fidava ciecamente dei suoi giocatori tanto che quando uscirono voci sulla mia vita privata parlò direttamente con me senza dare peso ai pettegolezzi; il presidente Melani invece lo vidi poco, lo ricordo nei ritiri di Montecatini ed una volta capitò che, mentre ero intento a guardare una partita alla TV, arrivò e non lo salutai. Ci rimase male, ma io davvero non mi ero accorto di nulla, occhi e testa era o davanti alla TV!

Fu comunque una salvezza incredibile, un anno da incorniciare in una bella città e con un bel pubblico che ci seguiva, e peccato non essere stato lì quando sono saliti in A, ma non è certo dipeso da me, a quel tempo noi giocatori non avevamo voce in capitolo...