mercoledì 3 ottobre 2018

UN TUFFO OLTREMANICA


"Navigando, navigando, sto volando via di quà, verso un mondo colorato, verso nuove realtà..", così cantavano i Dik Dik nel 1976 interpretando in italiano la grandissima "I'm Saling" di Rod Stewart; navigazione e volo che all'epoca rappresentavano solo sogni per un quindicenne bergamasco con la passione per i guantoni da portiere, una passione che lo porterà a vivere un'esperienza unica nel suo genere, un qualcosa che gli é entrato dentro e lo ha segnato particolarmente rendendolo sacerdote di emozioni che solo pochi possono dire di aver provato. Perché giocare all'estero non è solo Liga o Premier, è anche difendere i pali di porte della periferia inglese dove terra e gomitate si mischiano alle urla in arrivo da spalti gremiti in campi di quarta serie, tutto ciò partendo da Zingonia....signore e signori: Efrem Ebbli !
Romano di Lombardia, Pavia, Crema, Tortona, Voghera sono alcune delle tappe intermedie che porteranno il nostro numero uno sulle bianche scogliere di Dover, e vicinanze, a vivere la sua favola inglese quando ancora andare all'estero pareva cosa da Ungheresi, Russi o Sudamericani, ma incominciamo dal principio..
Io: "Buongiorno Efrem, come promesso ho trovato la mezz'ora per estorcerti ricordi vicini e lontani...sei pronto?"
Efrem: "Certamente, tu domanda ed io risponderò eh eh.."
I: "Cominciamo dal nome, Efrem, non comune.."
E: "Il nome era quello del nonno, l'ho ereditato da lui. Il 9 Giugno è Sant' Efrem, è un nome biblico. Qualcuno con questo nome c'è, a Bergamo era famoso lo sciatore Efrem Morelli."
I: "E i tuoi inizi calcistici?"
E: "Ho iniziato nello Zingonia, una società oggi sparita che giocava proprio nel centro sportivo attualmente di proprietà dell'Atalanta; era una club che andava per la maggiore, organizzata e forte..abbiamo vinto parecchi campionati, allora il centro sportivo non era come oggi, tre o quattro campi non molto belli e niente più"
I: "E all'Atalanta come ci arrivi?"
E: "Prima dell'Atalanta ho fatto un anno all'oratorio, ero stufo di andare fino a Zingonia; poi però feci il provino con la dea e lì mi presero, così ero di nuovo a Zingonia  eh eh..."
I: "Una volta tra i nerazzurri ci resti fino alla primavera no?"
E: " Ho fatto cinque anni con loro ma la primavera no, mi sono fermato alla berretti. In realtà all'Atalanta non ero ben visto, non so il motivo anche se c'è da dire che nessun altro portiere in quegli anni è andato più avanti...non puntavano sui portieri che avevano in casa.."
I: "Ed è così che finisci in D alla Romanese, la vivesti come una bocciatura?"
E: "Assolutamente no, era un grosso club di serie D e non pensavo di finirci certo io, mi cercarono e ci restai per sette anni.."
I: "Una D di livello, che differenza c'era rispetto ad un settore giovanile?"
E: "Be, la D di quegli anni era fantastica..avevo 19 anni e giocavo titolare in una categoria che era conosciuta come cimitero degli elefanti. Ogni squadra aveva qualche vecchia volpe, ricordo Zandoli all'Imola, Luppi alla Mirandolese, noi avevamo Egidio Salvi e Doldi, e poi c'erano ottimi giocatori di categoria come Cleto e D'Astoli della Centese; la gente andava allo stadio, era tutto fantastico."
I: "Alla Romanese sei diventato "grande", sette anni sono un bel pezzo di carriera..che ricordi hai?"
E: "Belli per carità ma sono rimasto troppo, l'anno del militare non giocai quasi mai e si scese in promozione, restai, tornammo subito in D e rimasi un altro paio d'anni, alla fine non mi volevano mai lasciar andare..pensa che per andare al Pavia ho fatto un numero..."
I: "Siamo tutt' orecchi.."
E: "Mi aveva indirizzato l'ex atalantino Paina, feci un provino in un'amichevole a Piacenza organizzata per festeggiare la promozione di entrambe (Piacenza in B e Pavia in C1 nda) e dovetti giocare di nascosto, senza nulla osta! Il Piacenza aveva uno squadrone, Signori e Madonna tanta roba; parai il rigore proprio a Madonna. Il Pavia mi voleva ma la Romanese niente, non cedeva.."
E: "E così?"
I: "Minacciai la società di ritirarmi dal calcio giocato! Liti su liti ma poi accettarono lo scambio con Guercilena e finalmente ero in C1"
I: "L'impatto con una realtà come la C1?"
E: "Ottimo, meglio che in D, un calcio di alto livello. Dovevo fare il secondo di Biasi ma lui in ritiro si infortunò, così giocai subito e per quasi tutto il campionato"
I: "Avevi anche Della Corna come compagno di reparto, è scomparso recentemente.."
E: "Carlo era una gran brava persona, aveva un passato importante alle spalle e mi aiutò molto. Praticamente mi faceva da allenatore, all'epoca, e parliamo di C1, il preparatore dei portieri era pura utopia.."
I: "Altri tempi.."
E: "Già, oggi il preparatore dei portieri lo hanno pure in terza categoria, ai tempi invece giocavi a Livorno o Vicenza e ti riscaldavi da solo con qualche esercizio.."
I: "Fai un campionato ottimo ma il vostro presidente combina un guaio e vi ritrovate retrocessi per illecito.."
E: "Mah, passammo un periodo un pó travagliato, esonerarono il mister e ci trovammo in difficoltà; pian piano ci riprendemmo ed andammo a vincere a Fano, fu una partita regolarissima ma qualche parola nel dopo partita diede addito a dubbi che portarono ad una penalizzazione per illecito. In realtà di prove certe non ne saltarono fuori, ma nel calcio basta un sospetto e via, pagammo per tutti.."
I: "E così resti a Pavia ma ti ritrovi in C2.."
E: "Già, restai anche l'anno dopo, eravamo una tra le favorite ma non bastò per risalire in C1. Giocai dieci partite subendo solamente tre reti, passai i seicento minuti di imbattibilità ma ad un certo punto dovetti uscire..."
I: "Perché? "
E: "L'altro portiere era Biasi, più giovane di me e probabilmente più appetibile sul mercato, io avevo già ventisei anni e a livello di business contavo zero; in campo rendevo eccome, ma così è il calcio.."
I: "Ed è così che fai ancora le valigie, ancora C2 ma al Pergocrema.."
E: "Esattamente, al Pergo potenzialmente avevamo uno squadrone, Putelli, Casabianca, Annoni Paolo, iniziò con noi anche Hubner ma a novembre andò a Fano."
I: "Il Bisonte, si intravedevano già le doti che lo avrebbero portato ad essere un bomber in A ?"
E: "Aveva una potenza fuori dal comune, era come un diamante grezzo, evidentemente poi s'è raffinato visto la strada che ha fatto."
I: "Tornando al Pergo quell'anno avevi mister Cadregari.."
E: "Sicuramente un uomo avanti rispetto ai tempi, proponeva una zona davvero nuova e ha fatto meno strada di quella che avrebbe meritato. Era stato calciatore della Romanese anche lui."
I: "Annata che si conclude con una salvezza risicata, come mai? "
E: "Eravamo una banda un pó allegra, diciamo non molto concentrati, peccato perché era una bella C2 con piazze importanti come Varese, Ferrara, Treviso e Cittadella."
I: "Ed eccoti così scendere ancora in D a Voghera..."
E: "Sì, scelsi la Vogherese perché lì c'era un progetto importante, avevano fatto una grossa campagna acquisti, pensa che era arrivato pure Marco Nicoletti.."
I: "Ma non bastò per salire in C2..."
E: "C'era a capo una cordata di
imprenditori, e come tutte le cordate fu difficile far quadrare il tutto; fummo battuti dal Brescello che era una sorpresa a tutti gli effetti, forse con un ambiente più sereno avremmo vinto noi."
I: "E si riparte destinazione Tortona, ancora D"
E: "Esatto, al Derthona ho vissuto il peggior anno della mia carriera..."
I: "Che successe?"
E: "Ne venivano da una doppia retrocessione, società inesistente, squadra davvero modesta e io incappai in una stagione storta credo di conseguenza a tutta questa confusione. A pensarci oggi mi spiace ancora, il Derthona era ed è comunque una società gloriosa."
I: "Era la stessa serie D che avevi lasciato ai tempi della Romanese?"
E: "Sì era ancora un ottimo campionato, erano i primi anni che si iniziava ad introdurre i giovani ma il livello era ancora alto."
I: "Già, le regole sui giovani obbligatori.."
E: "Lasciamo stare, hanno abbassato il livello drasticamente; se uno è valido gioca punto e basta. Per come la vedo io il calcio deve essere uno sport libero, il calciatore a quarant'anni o a sedici se è buono per la D deve giocare senza restrizioni."
I: "Torniamo a te, altra discesa e sei in Eccellenza all' Alzano.."
E: " Una società emergente in quegli anni, ci ritrovai Filisetti con cui avevo giocato nelle giovanili dell' Atalanta."
I: "Che annata fu?"
E: "Puntavamo a salire ma non ci riuscimmo, a livello di spogliatoio vissi un'altra stagione negativa; con i compagni non legai granché, mi vedevano forse come il professionista che andava a svernare chissà..."
I: "Ed è così che ti sposti nella vicina Treviglio.."
E: "Sì, alla Trevigliese ho ritrovato stimoli e voglia; è stato un anno importante per me nel quale ho fatto bene, legai molto con i compagni e soprattutto col mister."
I: "E qui incomincia la seconda carriera di Ebbli, come ci arrivi a giocare in Inghilterra?"
E: "Ho sempre avuto il pallino dell'andare a giocare là; ci ho fatto le vacanze per anni ed ho avuto modo di conoscere giocatori ed allenatori, in particolare John Ryan ex calciatore ed allora allenatore del Sittingbourne che mi diede la possibilità di fare la preparazione con loro."
I: "Che categoria era?"
E: "Paragonabile alla nostra serie D, una buona categoria; a tre quarti di campionato però Ryan andò a Dover ed io lo seguii."
I: "Stesso campionato?"
E: " No, una categoria superiore. Andavamo già a giocare per buona parte dell'Inghilterra."
I: "Sei stato un precursore.."
E: "Bé, sicuramente uno dei primi. Ricordo che in quel periodo arrivò Silenzi, poi man mano gli altri."
I: "E per un italiano cosa vuol dire giocare in Inghilterra?"
E: "Intanto non essendo Premier League é sicuramente un altro mondo; il pregiudizio sull'italiano simulatore lo beccai anche io, forse era più una provocazione ma non me ne curai più di tanto. Ho una mentalità molto vicina alla loro e non faticai ad ambientarmi, resta comunque un calcio più duro con condizioni difficili sia ambientali che di alcuni terreni di gioco."
I: "A Dover hai lasciato ottimi ricordi, sul sito sei anche nella formazione all Star.."
E: "Già, ho contatti col loro sito e lo sò... Qualche pazzo mi ha infilato nella formazione all star eh eh, scherzi a parte a Dover ho lasciato un buon ricordo di me."
I: "Ultima tappa inglese i due anni all' Herne Bay.."
E: "Lì ho vinto tutto, due anni intensi e pieni di soddisfazioni. Era un livello simile alla nostra Eccellenza, una squadra fantastica, vincemmo campionato, coppa di lega e coppa del kent, uno spettacolo!"
I: "Poi però torni a casa.."
E: "Sì, sono rientrato per faccende mie personali e ho giocato ancora un pochino ma era ora di smettere.."
I: "Raccontaci.."
E: "Davo una mano al mio vecchio mister della Trevigliese, eravamo in promozione e per varie emergenze giocai cinque partite.."
I: "Non ti piaceva più?"
E: "Non è che non mi piaceva, ma quando ti alzi la mattina e pensi: "Uff, oggi devo giocare" è un cattivo segno, è ora di smettere.."
I: " Capisco, e così siamo arrivati all'addio al campo, allora iniziamo con le domande finali; cosa ha lasciato a Ebbli uomo l'esperienza inglese?"
E: "Tutto! È difficile da spiegare, non voglio apparire arrogante ma è una cosa che ho io ed altri non hanno. Un calcio vero, pieno di valori e dove ogni partita è una festa ma la giochi alla morte; qui c'è la diceria che gli inglesi siano rozzi tecnicamente ma è una balla, ho trovato centravanti tecnici e formidabili anche in basse categorie posso dirti che a parità di categoria il loro calcio è sicuramente più veloce."
I: "Guardandoti indietro la rifaresti prima la scelta inglese?"
E: "Sicuramente sì, in realtà ci provai a farla prima ma allora c'erano problemi coi permessi di soggiorno, non esisteva ancora l'Unione europea ed era tutto più difficile."
I: "Altri tempi sicuramente, e l' Ebbli portiere ne ha rimpianti?"
E: "Mah, tornassi indietro sicuramente mi farei valere di più nelle giovanili dell'Atalanta, oggi alcuni vecchi mi dicono che ero un portierone ma allora non mi consideravano; inoltre andrei certamente via prima dalla Romanese."
I: "L'attaccante più forte che hai visto?"
E: "Difficile fare un nome solo, posso dirti che quello con il tiro più forte era Cinquetti, parai una sua punizione e il pallone fischiava..non l'ho mai più sentito un pallone fischiare. Ho comunque avuto la fortuna di affrontare, in amichevole, giocatori come Van Basten..tanta roba!"
I: " E il ricordo più bello?"
E: " Anche qui andiamo sul difficile ma scelgo senza dubbio il giorno che abbiamo vinto il treble (campionato e le due coppe)  con l' Herne Bay, era una bella società ma non aveva mai vinto così tanto, ed io ero già un vecchietto e non pensavo più di riuscire in un'impresa del genere.."
I: "Ora tocca a quello più brutto.."
E: "Dico la retrocessione col Derthona, un anno buio che non auguro a nessuno. Retrocedere è qualcosa di orribile, per me è stata l'unica retrocessione della carriera, ma la ricordo come un incubo. Come ti ho già detto il Derthona è una squadra di blasone ma quella stagione fu disastrosa."
I: "Se invece dovessi indicare un collega che non ha avuto ciò che meritava che nome diresti?"
E: " Indubbiamente Tiziano Pitergi, una vita al Leffe e con me già ai tempi dello Zingonia. Lui davvero meritava di fare molta più strada."
I: "Oggi sei ancora nel mondo del calcio?"
E: "Sì, attualmente sono fermo ma fino a Marzo ero in Inghilterra per l'Accademia del calcio e a breve conto di tornarci, restare lontano dall'Inghilterra mi diventa difficile.."
A noi invece diventa difficile prendere atto che persone come Efrem, figlie di un calcio che dava valori prima che soddisfazioni, sono sempre più rare...il calcio è rimasto, i valori un pó meno. Grazie portierone!