mercoledì 18 aprile 2018

I CAVALIERI CHE FECERO L'IMPRESA!

I CAVALIERI CHE FECERO L'IMPRESA! 


Questa è la storia di un manipolo di condannati che si ribellano al proprio destino, un gruppo di uomini che sull'orlo del baratro si volta di spalle e torna indietro laddove li attende la gloria, laddove li porterà  il loro condottiero che non può e non deve pensare nemmeno per un attimo di fallire...sarebbe la fine!
Questione di scale, chi sale e chi scende, da dove si arriva e dove si andrà, questione di incroci e di casualità, questioni di calcio e di quello genuino...questioni di C, C1!
PROLOGO 
Estate 1988, il campionato di C1 attende i nuovi protagonisti ognuno dei quali lavora alacremente con un obiettivo chiaro da raggiungere il giugno successivo; che sia la B o la salvezza poco importa, luglio e agosto vivono di botti, colpi di scena e sotterfugi  che hanno il sapore di tutto tranne che quello di vacanza.
Il girone B della C1 è per antonomasia una B2, piazze blasonate come Cagliari e Catania, tifoserie passionali quali Salernitana, Casarano e realtà consolidate in terza serie come Rimini, Frosinone e l'antica Vis Pesaro costituiscono un plotone di tutto rispetto al quale vanno aggiunti altri sodalizi vogliosi di emergere o desiderosi di rinverdire fasti passati, tra questi troviamo il Monopoli ed il Campobasso, due realtà con un recente vissuto completamente differente che al termine del campionato saranno maledettamente vicine; ma facciamo un pò d'ordine. 
Il Campobasso ne arriva da quasi un decennio davvero ricco di soddisfazioni,  la promozione del 1982 ha innescato una serie di esperienze mai vissute dalla tifoseria molisana; la Serie A sognata, la vittoria in Coppa Italia sulla Juventus,  le sfide con Lazio,  Atalanta ed altre realtà fino ad allora mai avvicinate. Tutto è terminato in quei terribili spareggi del 1987 che ne hanno decretato il ritorno in terza serie, ritorno che i lupi hanno cercato di rendere breve giocandosi la stagione precedente la promozione (poi sfuggita) fino alla fine grazie ad una super squadra che aveva nella punta Romiti il suo terminale d'oro.
Per contro il bianco-verde Monopoli  vive il periodo più bello della sua storia con l'ormai consolidata partecipazione alla C nella quale si è costruito una reputazione più che dignitosa concludendo  la stagione precedente con un sesto posto che è valso l'accesso alla Coppa Italia nazionale dove i pugliesi affronteranno anche l'Inter.
I  movimenti di mercato quindi non sono mancati  e i biancoverdi del presidente Bellomo hanno messo a disposizione di mister Aldo Sensibile  (in arrivo da Forlì) una rosa di tutto rispetto privata sì dei pezzi grossi De Toffol (Casarano), List  (Foggia), Rebesco  (sceso in C2 al Bisceglie) e il prestito Caruso (rientrato a Campobasso dove la stagione precedente  era stato utilizzato come pedina di scambio per arrivare al Monopolitano bomber Lanci), ma rinforzata dagli arrivi dalla B di Scarfone (Catanzaro), Agostinelli e Biagioni  (Lazio), Cangini e Costantino  (Bari) e l'esperto portiere Cavalieri (Bologna), più il gaucho Cesar Gustato Ghezzi dai dilettanti del Nardò, l'esperto Rizzo dal Livorno ed un manipolo di scommesse come Piermarini  (Perugia in C2) e Quaranta  (portiere del Corato), le premesse per bissare la bella stagione precedente ci sono tutte.
In Molise la situazione è leggermente differente, la mancata promozione ha lasciato strascichi importanti e il presidente Molinari non ha più la forza di tentare un'ulteriore scalata, perciò si decide di intraprendere la strada del risparmio vendendo i pezzi pregiati e valorizzando i prodotti locali insieme a uomini d'esperienza dal costo non troppo elevato; è così che partono i vari Armanetti  (seguirà mister Russo a Casarano), Della Pietra e Romiti (all' ambiziosa Salernitana), Evangelisti  (Ancona, neopromossa in B), Goretti e Puce (destinazione Brindisi, sempre C1),  bomber Lanci (Arezzo), il "motorino" Giua (Vis Pesaro), il vecchio idolo Maestripieri (spenderà le ultime gocce di sudore a Castel di Sangro in D) più il giovane Mollica (Forlì in C2 dove esploderà con 12 reti) e il pratico Tufano (Venezia-Mestre del ruspante Zamparini nel girone A di C1), insomma squadra sventrata quasi interamente.
La rifondazione parte, come anticipato,  dalla riconferma dei ragazzi provenienti dalle giovanili alcuni dei quali (Mitri, Noviello, Migliaccio, Tavolieri e Sarracino) hanno già fatto esperienza la stagione precedente, a questi vengono aggiunti giocatori comunque affidabili e di categoria come il rientrante Caruso  (proprio dal Monopoli), l'ex promessa milanista Mandressi  (dal Catania), i solidi Moro (centrocampista dallo Spezia) Moretti (dal Teramo) e Bianchi  (Livorno), più alcune scommesse sempre dal mondo della C come Serra (interno in arrivo dal Rimini), Scotti (Siracusa), Rosa (scuola Juve ma parcheggiato a Venezia), Cariola (Catania) e il foggiano Sommella, infine si aggregano alla squadra pure i tre arrivi dall' interregionale ovvero il portiere Bellagamba  (Maceratese), il valido centrocampista Cavaliere  (Moncalieri) e Mucci, altro centrocampista ex Ittiri; il tutto è affidato alle sapienti mani di Rosario Rivellino, tecnico napoletano capace la stagione precedente di salvare l' Ischia sempre in C1.
Tutto è pronto, bisogna solamente attendere l' 11 settembre giorno d'apertura del gran ballo del campionato.
ATTO PRIMO
La stagione incomincia per entrambe allo stesso modo, ma se dalla parte dei lupi c'è la consapevolezza di dover sudare ogni punto alla morte non si può dire altrettanto del gabbiano monopolitano che memore della precedente annata nella quale ha dato spettacolo si trova ben presto impelagato nei bassifondi della graduatoria; alla prima pareggiano entrambe  (0-0 a Giarre per i rossoblu e 1-1 al "Veneziani"al cospetto del fortissimo Cagliari di Ranieri per il Monopoli) poi è tutto un cammino di sofferenza fino al termine del girone d'andata. Il Campobasso trova il primo gol stagionale addirittura alla quinta giornata (1-0 casalingo al Cagliari), il Monopoli invece avvicenda Sensibile con Sereni (sempre alla quinta) ma ne ottiene tre punti in sette gare, talmente poco da richiamare il trainer di inizio stagione.
La fase ascendente del campionato così termina l' 8 Gennaio con lo scontro diretto in Puglia che decreta un salomonico 1-1 utile al Campobasso per restare attaccato al treno salvezza e al Monopoli per raggiungere la doppia e misera cifra di 10 punti, un bottino che pare una sentenza di retrocessione scritta in anticipo... ma così non sarà.
IL DOPPIO EX 
Tra i protagonisti di questa storia troviamo il termolese Francesco Caruso, piedi buoni e senso del gol ne hanno fatto uno dei fiori all'occhiello del settore giovanile rossoblu ma la società per diversi anni decide di utilizzarlo come pedina di scambio per arrivare a calciatori più navigati; è così che il giovane attaccante classe 1966 si fa le ossa tra Nocera Inferiore, Cava de' Tirreni e Reggina  prima di arrivare proprio a Monopoli nello scambio che porta Lanci in Molise.
A Monopoli il giovane Caruso vive una memorabile stagione culminata con un sesto posto che vale l'accesso alla Coppa Italia maggiore e  grazie alle cure di mister Vannini acquisisce quella maturità che convince il Campobasso a puntare su di lui per la stagione 1988/'89; a tanti anni di distanza ci racconta le due realtà da lui conosciute e quell' epico spareggio.
" Arrivai a Monopoli nell'ambito dell'operazione che portò Lanci a Campobasso; in Puglia l'atmosfera era tranquilla, la società in crescita e l'ambiente positivo. Ricordo un gruppo di ragazzi che nonostante fosse composto da calciatori di tutta Italia "viveva" la città, si integrò alla perfezione. C'erano giocatori come Meluso, Rizzo, Sgarbossa, ottime persone; fu un'annata decisamente positiva anche se c'era di mezzo il servizio militare."
Caruso poi in estate torna alla base e quell'esperienza la ricorda cosi: "Tornai dopo che l'anno precedente il Campobasso di mister Russo aveva sfiorato l'immediato ritorno in B, ma la società era in fase calante... non c'era più la forza economica per sostenere un campionato del genere.
Si puntò perciò su una squadra fatta al risparmio, l'ambiente era deluso e la società nei guai tanto che due anni dopo fallì; quella stagione nonostante tutto pareva potesse portarci alla salvezza, infatti ad un mese dalla fine sembravamo praticamente al sicuro, invece crollammo ed il Monopoli riuscì nell'impresa di agganciarci all'ultima giornata vincendo in casa nostra."
Caruso continua il racconto soffermandosi su quella domenica maledetta: " Dovetti assistere alla gara dalla tribuna perché avevo rimediato un'espulsione la settimana prima a Pesaro, peccato perché avevo fatto un girone di ritorno importante in cui sì mi mancarono i gol ma non le prestazioni; bastava davvero poco per salvarsi ma quella sconfitta ci buttò letteralmente a terra e andammo a Catanzaro praticamente già sconfitti. Fu una delusione immensa per i tanti tifosi che ci seguirono, loro ci speravano davvero ma posso dire che anche in caso di salvezza sarebbe stato solo il prolungamento di un' agonia per una società che durante l'anno avevamo già dovuto mettere in mora...era finita un'epoca, quella d'oro del Campobasso."
IL CONDOTTIERO 
 Aldo Sensibile è uomo pratico ed affidabile, da calciatore ha conosciuto la massima serie giocando nella Roma ed è poi stato tra le bandiere del magico Brindisi del Commendator Fanuzzi; smesso i panni del footballer ha intrapreso la carriera di allenatore la quale lo ha portato a vivere esperienze importanti nella sua Lecce, a San Benedetto del Tronto e nell' Ascoli di Boskov. La stagione 87/88 lo ha visto subentrare a Roscini sulla panchina del Forlì (C2 girone C) ed ottenere una tranquilla salvezza in un girone di ferro dominato dal Casarano di Veneri e dal Perugia di Colautti; la scelta della dirigenza monopolitana cade su di lui per sostituire Vannini partito alla volta di Teramo e Sensibile a tanti anni di distanza ricorda così:
" Fui contattato da un dirigente col quale ci misi ben poco a trovare un accordo in quanto la società Monopoli era una realtà forte, con dei progetti e seria.
La campagna acquisti la facemmo avvalendoci anche di prestiti da altre squadre tra cui ad esempio i giovani virgulti laziali Biagioni ed Agostinelli.
Sopranzi lo presi io perché lo avevo già avuto a Civitanova e Ghezzi lo conoscevo e lo feci arrivare dal Nardò,  era una squadra forte c'erano anche Tusino, Fonte, Cerri, Ivano Martini e Sgarbossa giocatore di una duttilità incredibile, dal portiere alla punta poteva fare qualsiasi ruolo."
Il mister poi ripercorre la stagione dalle prime battute analizzando lo spirito di un gruppo che lui aveva giudicato da subito come forte e coeso:
" Facemmo il ritiro nell' Ascolano in quanto io conoscevo bene quelle zone (ha allenato l'Ascoli con Boskov n.d.a.), poi arrivò il campionato ed iniziammo con qualche problema dovuto più che altro al fatto che non avevo ancora avuto il  tempo di trasmettere appieno le mie idee alla squadra, tant'è vero che dopo 5 giornate venni sostituito con Sereni.
Rientrai a Lecco, città di mia moglie, convinto comunque che quella squadra avesse dei valori e quando non me lo aspettavo più venni richiamato dalla dirigenza per sostituire lo stesso Sereni; accettai proprio perché convinto delle mie sensazioni e pian piano incominciò a girare tutto per il verso giusto nonostante l'andata la chiudemmo all'ultimo posto. Il ritorno fu un crescendo che fruttò l'aggancio al Campobasso proprio all'ultima giornataper mezzo della vittoria in casa loro".
A questo punto i ricordi si focalizzano sulla gara di spareggio: "Fu strano giocare subito in campo neutro contro di loro, tra l'altro sul pullman che ci riportava indietro da Campobasso credevamo d'essere già salvi; ma eravamo lanciati e non ci spaventava più niente a quel punto. A Catanzaro stravincemmo lo spareggio ottenendo una storica salvezza nella quale avevo creduto dall'inizio;  eravamo in una condizione psicofisica che se fosse continuato il campionato avremmo continuato a vincere!"
Conclude il mister svelando la sua ricetta: "Segreti veri e propri non ce ne sono, l'abilità sta nel trasmettere la convinzione, nella cultura del lavoro,  nell'applicazione...ma tutto questo in sole 5 giornate non mi era riuscito; in Italia nessuno ti dà il tempo, nel calcio ancora meno...
Alla fine Biagioni trovò la convinzione  che gli ha poi aperto le vie della A, Sopranzi sovrastava ogni avversario..ci voleva tempo, quel tempo che mi dette ragione e quel tempo che a distanza di anni mi rende onore ogni volta che vado a Monopoli e ricevo un'accoglienza straordinaria."

      ATTO SECONDO
Proprio sul finire del girone d'andata il Campobasso ha esonerato mister Rivellino sostituendolo col suo secondo Adolfo Milite il quale  ha esordito al "Veneziani" cogliendo un prezioso pareggio; il ritorno incomincia con una mini serie positiva per i lupi i quali in quattro giornate racolgono 5 punti frutto di una vittoria casalinga sul Giarre e di pareggi con Francavilla, Rimini e Salernitana. Nella stesso periodo il gabbiano pugliese raccoglie la miseria di tre punti impattando in casa col Palermo e battendo, ancora tra le mura amiche, un Rimini in caduta libera, in quel momento le due squadre sono separate da 6 punti e niente lascia presagire un recupero da parte di una formazione che fatica incredibilmente a concretizzare le proprie teorie. Il vento cambia invece dopo la metà di Marzo quando nessuno ormai può minimamente pensare che ciò accada, domenica 19 nell' ottava giornata di ritorno il Campobasso piega in casa propria un combattivo Casarano mentre il Monopoli cade a Francavilla al mare e pare davvero non potersi rialzare più; i lupi hanno 23 punti al pari dello stesso Francavilla e dell' Ischia e si lasciano dietro Frosinone a 21, Vis Pesaro a 20, Monopoli a 16 e un Rimini già spacciato a soli 13, previsioni tante ma nessuna che dica salvezza per la truppa di Sensibile.
Al contrario di quello che il destino pare aver già scritto invece gli uomini del presidente Bellomo  danno il via ad una serie positiva che porterà al miracolo, vincono in casa col Giarre, espugnano Ischia e triplicano abbattendo pure il Perugia; le velleità di salvezza, la voglia di restare a galla incominciano a prendere corpo e se ne accorgono tutti nel giro di poco tempo. I pareggi a Sassari, in casa col temuto Foggia ed a Catania portano in dote altri tre vitali punti che delineano una classifica aperta a qualsiasi interpretazione dopo trentuno giornate: Francavilla 30, Campobasso 29, Frosinone 28, Ischia 27, Monopoli e Vis Pesaro 25, Rimini 15. A prima vista pare ancora tutto in salita, ma la convinzione dei monopolitani è lievitata oltre ogni più rosea aspettativa tanto che nel doppio turno casalingo prima dell'ultima giornata regolano con identico 2-0 sia Frosinone che Salernitana  regalandosi la possibilità del  "dentro o fuori!" da giocarsi proprio in Molise.
Alla trentatreesima la graduatoria è questa: Campobasso e Francavilla 31; Monopoli ed Ischia 29; Frosinone 28; Vis Pesaro 26; Rimini 15. La sentenza   dietro l'angolo,  ma come sarà? ...
IL GUARDIANO DEI LUPI

Superstite della stagione precedente che lo ha visto protagonista assoluto con la maglia numero uno del Campobasso, Vincenzo Nunziata vive l'ennesima avventura nella società che lo ha fatto diventare grande. Ha esordito in B all'ultima giornata del campionato 1985/'86 (Campobasso -Cremonese 2-1) e dopo un prestito a Sorrento è rientrato alla base venendo lanciato in pianta stabile come titolare da mister Russo; ha accettato di rimanere nonostante i programmi non siano più ambiziosi come in passato e per lui, più che per altri, non è  affatto semplice vivere una situazione del genere, infatti a tanti anni di distanza il ricordo ancora fà male: "Già dalla fine del campionato precedente si era capito che la società andava incontro a problemi di natura finanziaria, tant'è vero che il grande presidente Molinari lasciò la presidenza ad altri; di conseguenza la squadra che l'anno precedente aveva sfiorato l'immediato ritorno in B venne smembrata, partirono tutti i pezzi pregiati e restammo solamente noi della zona, un bel po' di giovani e arrivarono giocatori che cercavano rilancio, gente che ne veniva da annate grame e perciò costava poco. L'annata fu un continuo problema e  restare con la testa solo sul campo non era per niente facile."
Nunziata poi ha una menzione speciale anche per i due tecnici di quella stagione: "Rivellino e Milite furono comunque bravi a gestire una situazione davvero complicata, cercavano di barcamenarsi con quello che avevano a disposizione e fummo pure sfortunati perché ad un certo punto eravamo quasi riusciti a toglierci dai guai ma una serie di incroci di partite ci condannò a quel dannato spareggio contro la squadra più in forma del finale di campionato."
Brucia ancora il ricordo di quell'ultima giornata contro i biancoverdi: "Perdemmo malamente all'ultima in casa peccando di inesperienza perché ad un quarto d'ora dalla fine eravamo in vantaggio  1-0; proprio nel finale andammo in difficoltà subendo un uno-due che ci tagliò le gambe. A quel punto eravamo davvero a terra ed allo spareggio di Catanzaro ci presentammo già sconfitti nonostante il grosso seguito di pubblico che al Campobasso non è mai mancato, quel giorno il Monopoli andava il doppio."
Il numero uno chiude poi con una considerazione personale: "Lo spartiacque per la storia del Campobasso non fu tanto quella retrocessione, quanto la mancata promozione dell'anno precedente. ..forse tornare subito in B avrebbe aperto altri spiragli, invece l'anno dopo la società fallì."

ATTO FINALE 

Domenica 4 Giugno 1989 va in scena l'ultimo atto di un campionato vinto alla grande dal Cagliari di Ranieri, il Foggia porta a casa un punto da Palermo che vuol dire serie B,  ma è  in fondo alla classifica che c'è il quarantotto; una Vis Pesaro spacciata cede 0-2 a casa di un Frosinone che deve arrendersi alla retrocessione, l' Ischia sbanca Brindisi col minimo scarto, il Francavilla fà da spettatore alla festa del Cagliari  (3-1 per i sardi),  il derelitto Rimini cede 1-5 davanti alla Casertana e, attenzione attenzione, il Monopoli sbanca Campobasso 1-2 dopo essere passato in svantaggio, segnando due reti nell'ultimo quarto d'ora di gara. A questo punto la graduatoria dice che Ischia, Francavilla, Campobasso e Monopoli sono tutte a 31 punti, si dovrà quindi ricorrere alla classifica avulsa per determinare le due che si salveranno e le altre due che, spareggiando, si contenderanno l'ultimo posto utile per restare in C1. Il responso è che Ischia e Francavilla con 7 punti ciascuna sono salve direttamente, mentre Monopoli  (6) e Campobasso  (4) dovranno spareggiare... a Catanzaro.

DALLE MARCHE COL CUORE

Sergio Sopranzi all'epoca è un giovane calciatore alla prima esperienza lontano da casa; Sensibile lo ha lanciato giovanissimo qualche anno prima tra le file di una Civitanovese in serie C2 e si ricorda di lui al momento di insediarsi sulla panchina del Monopoli, il ragazzo ci sa fare e dimostra durante quella prima stagione di poter tranquillamente stare al fianco dei vari Biagioni, Cerri, Sgarbossa & c.
Parlare di quello spareggio, di quella stagione lo emoziona ancora oggi ed è un fiume in piena; " Era la mia prima stagione lontano da casa, ero fidanzato nella mia Civitanova e all'inizio non fu facile ma pian piano mi ambientai, Monopoli è una cittadina fantastica con persone fantastiche; la squadra era buona c'era gente come Meluso, Martini Ivano, Tusino e Rizzo ma incontrammo delle difficoltà iniziali; nel ritorno scattò la molla che ci portò ad una  rimonta incredibile frutto di nove risultati utili consecutivi tra cui la vittoria a Campobasso all'ultima giornata.
Fu una gara memorabile quella, all' 80' eravamo sotto 1-0 e pareva tutto perduto, ma Biagioni con due assist per Meluso e Ghezzi girò la partita, tra l'altro Sensibile lo aveva inserito al mio posto perché quel giorno ero un pochino sotto tono.
La vittoria fu il coronamento di una cavalcata fantastica e ci dette la possibilità di fare lo spareggio; a quel punto ci sentivamo imbattibili, eravamo coscienti di aver compiuto un miracolo."
Mancava la ciliegina sulla torta ma a Catanzaro non ci volle molto a metterla, Sopranzi prosegue col racconto dettagliato di quel pomeriggio: " A Catanzaro avevamo cinque o seimila monopolitani al seguito, sembrava d'essere in serie A; sul campo non ci fu partita, passammo in vantaggio con un'azione stupenda,  lancio di Rizzo, stop mio che ero all'ala sinistra, cross e Sgarbossa d' esterno sinistro la mette dentro. .1-0!
Poco dopo ci fu il raddoppio su autorete di Migliaccio propiziata da Meluso e poi venne il mio gol, un gran gol me lo faccia dire.."
" Prego, racconti..."
" Per fare un paragone attuale diciamo un gol alla Pianjc, ero distante, vidi il portiere fuori dai pali e provai un pallonetto che passò nell'unico posto dove poteva e si insaccò; ricordo Cerri che mi disse "ma che gol hai fatto??".
Finì 4-1, fu una partita dominata in tutto e per tutto,  al triplice fischio si scatenò la festa che continuò al nostro rientro a Monopoli. "
Sopranzi chiude lo scrigno dei ricordi con qualche considerazione: " Fu importante il lavoro di Sensibile che ci fece lavorare stile marines e fondamentale anche quello, psicologico di Chiricallo che nei momenti bui ci teneva su di morale; importante fu anche l'esperienza di Rizzo, un vero uomo spogliatoio.
Quasi trent'anni dopo da Monopoli mi cercano ancora e quando capito laggiù c'è sempre un'accoglienza particolare...queste sono le vere cose che contano, che riempiono il cuore.."

SPAREGGIO
(In foto Salvatore Scarfone con la maglia del Catanzaro)

Domenica 11 giugno 1989 è il giorno della verità, due città trascinano il loro cuore in quel di Catanzaro dove al "Ceravolo" andrà in scena lo scontro decisivo per restare in C1. Il cuore dei tifosi molisani batte forte e sussulta di terrore al solo pensiero che possa finire come due anni prima quando si perse la B negli spareggi a tre contro Taranto e Lazio, la paura che succeda è tanta, la stagione è stata a dir poco travagliata e le casse societarie sono vuote ma la speranza di un cuore che si reca allo stadio è più forte di tutto.
Sul fronte pugliese l'umore è completamente diverso, la rimonta a tratti epica ha acceso la fiammella dell' ottimismo ben oltre il livello minimo e un numero imponente di tifosi gremisce il settore appositamente riservato in attesa del lieto fine.
Proprio tra le fila del Monopoli c'è un giovane ragazzo catanzarese che gioca perciò a casa sua la sfida che vale una stagione;  il suo nome è Salvatore Scarfone classe 1966 e giunto in prestito dalle aquile giallorosse, ha esordito in B nel 85/86 (Catanzaro-Triestina 2-2) e dopo altre 10 presenze nell' 87/88 viene mandato in terra di Puglia a maturare. Per lui le sensazioni sono sicuramente particolari e a distanza di anni non fatica ad ammetterlo, ma tramite le sue parole possiamo rivivere quella magica cavalcata del gabbiano: " Per me era la prima esperienza lontano da Catanzaro, ero militare a Caserta insieme a Biagioni e si viaggiava sempre assieme; la città di Monopoli la ricordo come tranquilla e confortevole, e la squadra era sicuramente forte, ne veniva da risultati importanti infatti giocando pure la coppa Italia affrontando Inter e Parma. Mister Sensibile era un allenatore vecchia maniera, molto duro e pretenzioso come tutti gli uomini di carattere, ma era leale e la sua esperienza poteva far solo che bene ad un giovane che aveva bisogno di crescere.
Il campionato iniziò male e dopo aver allontanato e poi richiamato il mister nessuno da fuori credeva fosse possibile salvarsi, noi arrivammo ad un punto che non potevamo più sbagliare...ogni partita era quella decisiva e nelle ultime nove mettemmo  il turbo riuscendo ad agguantare il Campobasso proprio alla fine. Ricordo che in casa loro non mollarono niente, andammo sotto 1-0 ma ribaltammo il risultato nel finale; si pensava di essere salvi in quanto L'Ischia (diretta concorrente) giocando a Brindisi pareva spacciata, invece i campani vinsero e tramite la classifica avulsa ci condannarono allo spareggio col Campobasso.
La cosa non ci turbò  più di tanto perché dopo aver espugnato Campobasso volavano sulle ali dell'entusiasmo,  tant'è vero che allo spareggio non ci fu storia."
A questo punto Scarfone lascia spazio alle emozioni personali: " Per me giocare lo spareggio al "Ceravolo" fu molto più emozionante perché ero a casa e sapevo che la stagione successiva sarei rientrato al Catanzaro, ma dopo la gara Rientrai a Monopoli con la squadra per godermi una festa indimenticabile, mi emoziona ancora oggi il solo ricordo."
Vittoria fu ed ecco che per il forte difensore arriva il rientro alla base, anche se avrà un sapore amaro: " Come detto sapevo che sarei rientrato a Catanzaro, avevano optato per fare una squadra di catanzaresi ed io ero tra quelli, c'erano buoni giocatori come Bressi, Fontana e Lorenzo e Gregorio Mauro, ma il pubblico non ci diede fiducia così decisi di riunirmi a mister Sensibile che nel frattempo era andato alla Vis Pesaro in C2 e mi cercava insistentemente, si era creato un ottimo feeling.
Tornando alla stagione di Monopoli ricordo che scelsi i biancoverdi e rifiutai il Cagliari di Ranieri che sarebbe salito in B e poi in A....chissà, forse la mia carriera sarebbe cambiata; ma va bene così Monopoli resta un'impresa, un'esperienza unica!".
Il lieto fine arriva per il Monopoli, 4-1 netto e festa che stride con la violenta contestazione scattata nel settore rossoblu; Sgarbossa e compagni hanno agevolmente spezzato le reni di un Campobasso già sconfitto nel morale e a cui a nulle serve la rete al78' di un giovane Orazio Mitri, cala il sipario su una favola che ha fatto sognare una regione intera.
Catanzaro, Domenica 11/06/1989
Monopoli -Campobasso  4-1 (1-0)
Reti: 32' Sgarbossa, 60' aut. Migliaccio, 68' Sopranzi, 78' Mitri, 86' Meluso.
Monopoli: Cavalieri, Scarfone, Martini, Sgarbossa (72' Biagioni poi 78' Tusino),  Castrini, Arrigoni, Rizzo R., Sopranzi, Meluso, Cerri, Ghezzi. ALL. Sensibile.
Campobasso: Nunziata, Sarracino, Rosa (46' Cericola), Moro (60' Mitri), Migliaccio, Cariola,Caruso, Cavaliere, Pellegrini, Serra,Mandressi. ALL. Milite.
Arbitro: Merlino di Torre Annunziata.

FATO INGRATO 
Se il destino non sorrise in quella stagione ai lupi molisani non si può negare che anche successivamente non abbia avuto pietà; due protagonisti della nostra storia sono infatti scomparsi in circostanze tragiche che hanno  troncato le loro vite lasciando un vuoto incolmabile in tutti coloro che ne apprezzavano le qualità morali e professionali.
Adolfo Milite, il mister del Campobasso,  dopo quell'esperienza non ebbe altre occasioni di guidare compagini di C1, era stato il secondo di Santin ai tempi della magica Cavese ma di lì a poco chiuse col calcio e partì alla volta di quella Tunisia tanto amata; una volta stabilitosi ad Hammamet alternava periodi di rientro sul suolo natio a momenti di vita in Africa  e durante uno di questi subì una rapina all'interno della propria villa che gli costò la vita, era il 2006 e Milite aveva appena 60 anni.
Elio Migliaccio di quel Campobasso era invece roccioso difensore, nato a Latina nel 1966 era giunto in Molise giovanissimo, in una squadra che ancora faceva la B e trascinata da un'intera regione sognava il paradiso; per lui l'esordio in cadetteria e poi la conferma nei successivi due campionati di C1 che gli aprirono le porte di una carriera discreta che lo vide protagonista anche del più bel Acireale della storia. Una volta smessi i panni del gladiatore d'area Migliaccio fece fruttare il diploma Isef  esercitando la professione di personal trainer nella sua Latina; un'incidente in sella alla sua moto avvenuto sul lungomare della città pontina ne fermerà la vita ad appena 46 anni.
Domenica 11/06/1989,  giornata di incontri, scontri e incroci..chi scende chi sale, epoche che si chiudono e altre che continuano...le favole del calcio non finiscono mai!