giovedì 7 settembre 2023

Quella maledetta Domenica!

 Domenica 28 Aprile 1985, Pisa, "Arena Garibaldi". É la trentunesima giornata del campionato di serie B, i padroni di casa ospitano l'imbattuto Perugia di Aldo Agroppi, la classifica dice che la gara è un autentico big match, i nerazzurri comandano la graduatoria con 42 punti ed i grifoni inseguono a 39 (al pari del Lecce), il pronostico è da tripla perché si scontra il miglior attacco, quello pisano con 42 reti realizzate, con la più efficiente difesa, quella umbra con solamente 17 segnature subite, finirà in gloria per i toscani ed in tragedia per i perugini, un roboante 4-1 che peserà soprattutto in ottica finale, quando il Perugia mancherà la promozione in A di un sol punto e con solamente quella sconfitta sul groppone!

CALCIOMERCATO

In estate i grifoni hanno cambiato molto, dopo l'ottavo posto del campionato appena concluso, agli ordini del tecnico Vitali, decidono di richiamare Aldo Agroppi, già sulla panchina perugina nel campionato 82/83 quando chiuse undicesimo sempre in cadetteria. Il tecnico toscano è reduce da un'amara esperienza a Padova, subentrato in corso d'opera è stato esonerato, (o si è esonerato?) dopo 10 domeniche ed alla prima sconfitta, condizioni di forte stress alla base della scelta! 

Proprio da Padova Agroppi si porta i centrocampisti Sauro Massi e Vito Graziani (in cambio in biancoscudato approderà Valigi), ai quali si aggiungono il tris dalla Rondinella (seconda squadra di Firenze) formato da Brunetti, Pazzagli e il tecnico Brondi, in cambio ai fiorentini viene dato il giovane Perugini. Con il Como si concretizza lo scambio Gibellini (attaccante) a Perugia e Ottoni (difensore) e Della Corna (portiere) in riva al Lario; dalla Sampdoria arrivano il giovane portiere Rosin e l'attaccante Nic Zanone, dal Fano viene prelevato il centrocampista Allievi in cambio di Aimo, il pezzo pregiato del centrocampo De Stefanis viene ingaggiato dal Palermo, ed infine giungono in Umbria il giovane Caccialupi (difensore, dall' Avellino), Michele Nappi dalla Roma e Secondini dal Pescara; più avanti ci sarà anche il ritorno, da Ascoli, di Walter Novellino.

 In uscita gli altri movimenti sono, Di Leo e Danilo Ferrari alla Sambenedettese, la bandiera Frosio al Rimini, Montani al Vicenza, Caneo al Pisa, Ermini al Catania, Mancini Massimo all' Ancona, Mauti al Genoa, Piccioni all' Empoli, Pagliari Giovanni al Monza e Zerbio alla Carrarese; al netto delle operazioni i riconfermati sono solamente cinque ovvero Benedetti, Gozzoli, Amenta, Rondini e Morbiducci, più i giovani Lo Garzo, Gazzani e Fabbri, insomma, se non è una vera e propria rivoluzione poco ci manca! 


PERUGIA E I SUOI RECORD

Calcisticamente Perugia vanta una grande tradizione, ma a livello di vittorie vere e proprie si ferma ad una Coppa Intertoto, una Coppa d'estate, un campionato di B, più qualche trofeo minore come la Coppa Italia dilettanti; la cosa che più arricchisce il palmares dei grifoni è il fatto di detenere due record alquanto singolari, ovvero essere l'unica squadra ad aver concluso imbattuta un campionato di serie A a 16 squadre ed essere sempre l'unica compagine ad aver perduto una sola gara in un'intera stagione di serie B. In entrambe le occasioni però non è arrivato nessun titolo, in A (nel 78/79) ci si dovette accontentare della seconda posizione alle spalle del Milan "della stella", in B invece un sol punto determinò il fallimento della promozione in massima serie a favore del Bari (49 a 48 per i pugliesi), e questo ancora oggi oscura un pochetto le imprese che oggettivamente furono. 


AGROPPI IL MISTER

Aldo Agroppi è nato a Piombino il 14 Aprile 1944, da giocatore è stato un ottimo centrocampista bandiera del Torino e capace di disputare 5 incontri con la nazionale maggiore; chiusa la parentesi sul campo con la maglia del Perugia, proprio in Umbria incomincia a far pratica con il ruolo di allenatore, gli vengono affidate le giovanili, poi nel 1980/81 tenta l'avventura tra i big sedendo sulla panchina del Pescara e raccogliendo un lusinghiero sesto posto in serie B. La stagione 81/82 lo consacra tra i "volti nuovi" grazie alla promozione in A col Pisa di Anconetani, è la squadra dei vari Casale, Todesco, Mannini e Bertoni; Agroppi però non segue i toscani in A ed accetta la panchina, ancora in B, del Perugia con la quale non ottiene più che un tranquillo undicesimo posto. Detto dell'avventura a Padova, terminata per problemi di salute ecco il mister alla guida del Perugia 84/85, campionato strepitoso che, se da un lato vedrà gli umbri bruciati sul filo di lana, personalmente gli frutterà la promozione in A dove, alla guida della Fiorentina, esordirà con un bellissimo quarto posto macchiato solamente da contrasti con la frangia ultras della tifoseria. "Imbottigliato" nello scandalo scommesse del 1986 resta fermo una stagione, ricomincia da Como ma il vento è cambiato, viene sostituito dopo 13 gare così come ad Ascoli nel 1989/90, sempre in A, poi chiude con l' allucinante ritorno alla Fiorentina subentrato per 15 gare (7 delle quali perse) per poi essere sostituito e chiudere per sempre con la panchina. Opinionista netto e "scomodo" è ingiustamente ricordato soprattutto per quel nefasto ultimo anno in viola, ma è stato sicuramente un allenatore che ha detto la sua.



SCOPPA ITALIA 

Il 22 Agosto si apre la stagione ufficiale con la partita casalinga di Coppa Italia, ospite di turno la Fiorentina, la quale disintegra sogni ed ambizioni perugine con un perentorio 0-4 che semina il panico dalle parti del "Curi"; é un calvario il girone a sei, la squadra di Agroppi cede ad Arezzo quattro giorni più tardi (1-0) ed il 29 si prende il brodino imbrigliando Maradona e il suo Napoli in uno 0-0 che precede la sconfitta di Caserta, contro una squadra di C1, ed il rovescio casalingo opposta ad un Pescara che spadroneggia al "Curi" con un secco 0-3 il 9 Settembre. Morale della favola, si arriva ad una settimana dal campionato con zero reti segnate, nove subite ed una prospettiva che mette più terrore che entusiasmo. 

LO SHOW DEI RECORD 


Ecco quindi l'esordio in campionato, il 16 Settembre in casa opposti al Catania; la squadra umbra incomincia col botto ed in trentuno minuti va in rete due volte, Morbiducci in apertura e poi Vito Graziani, sciorinando un buon calcio, poi al 33' accorcia Borghi e qualcosa si inceppa tanto che al 78' Guglielmo Coppola sigla il 2-2 che lascia un poco di amaro nelle bocche dei grifoni; la prima trasferta è a Parma, qui il Perugia strappa un buon 0-0 che valorizza la settimana successiva quando al "Curi" vendica la scoppola di Coppa col Pescara ed affonda gli abruzzesi con un eloquente 2-0 a firma Zanone-Brondi. La trasferta di Campobasso, contro una squadra che ha iniziato con qualche affanno, si conclude con un salomonico 1-1 acciuffato dai molisani con Trevisan dopo che Brondi aveva portato in vantaggio la truppa di Agroppi. La settimana successiva l'ospite del "Curi"è il blasonato Genoa di Burgnich altra squadra che fatica più del previsto ma sempre pericolosa da affrontare; i liguri passano al 17' con Bergamaschi e ci vuole un rigore di Vito Graziani (al 36') per conservare l'imbattibilità, è iniziato tutto da appena più di un mese e le uniche formazioni ancora vergini alla casella sconfitte sono il Pisa ed appunto il Perugia. Alla sesta il Monza di Magni, ristagnante a centro classifica come gli umbri, non và oltre ad un nulla di fatto contro Pazzagli e compagni, e la settimana successiva si bissa il risultato, in casa, opposti al Bologna di Bruno Pace nel giorno in cui si celebra il ritorno in biancorosso del grande Walter Novellino, prelevato dall'Ascoli ed inserito nel gruppo al posto del partente Morbiducci (destinazione Como, serie A); il successivo derby di Arezzo dice ancora 0-0, sono passate otto giornate ed il Perugia staziona in quarta posizione con una vittoria e sette pareggi, la classifica si muove settimanalmente e la fiducia nei propri mezzi cresce proporzionalmente.

Il risultato di tutto ciò produce la proficua vittoria di Taranto, contro una squadra in difficoltà di classifica il Perugia resiste e propone gioco per l'intero match, ed al minuto 87 De Stefanis insacca il rigore che lancia gli umbri tra le elette e certifica come meglio non si potrebbe il lavoro del nuovo DS Nassi; seguono il pari casalingo contro il Cesena di Buffoni, l'ottimo 1-1 sul sempre difficile campo della coriacea Sambenedettese ed ancora una X casalinga nella sfida tra imbattute che vede il Perugia opposto al Pisa, a decidere il risultato saranno il vantaggio ospite di Bergreen ed il pareggio umbro di Nic Zanone.

FULMINE A CIEL SERENO 

Ecco arrivare al "Curi" il Bari di Bolchi che staziona in seconda posizione, la partita è maschia, da alta classifica, il Perugia si porta in vantaggio in apertura (14') con un rigore di Gibellini e pare poter condurre in porto il risultato, ma in chiusura (85') il neoentrato Giusto insacca un pareggio che lascia a tutti l'amaro in bocca, ma la notizia sconvolgente sarà un'altra e arriverà qualche giorno dopo, forse la nebbia che ha avvolto la gara col Bari era presagio di sventura, ed infatti...

Aldo Agroppi, in preda ai malesseri che lo avevano portato a lasciare la panchina patavina decide di farsi da parte spiazzando, suo malgrado, la dirigenza perugina e l'amico d'infanzia Nassi (di Piombino come lui) il quale prende tempo e affida la panchina al "secondo" Piaceri senza cercare altri tecnici; questa mossa è un chiaro tentativo per restare in attesa della decisione definitiva di Agroppi, Nassi stima Piaceri e lo ha avuto come "secondo" sia alla Lucchese (il mister era Ezio Volpi) che alla Sampdoria (Riccomini), si batte col presidente Ghini e lo convince a non ingaggiare nessun nuovo allenatore anche se i rumors vanno da Hidalgo ad Herrera passando per l'idolo di casa Mazzetti (Bolognese di nascita ma perugino d'adozione).

(Walter Allievi)


MA MI FACCIA IL PIACERI..

L'esordio di Piaceri da titolare della panchina umbra avviene al "Grezar" di Trieste dove la squadra pare non risentire delle vicende che accadono intorno ed ottiene un buon 0-0; ma è la settimana dopo che arriva un'ulteriore conferma della forza del gruppo, a Lecce il Perugia passa in vantaggio al 57' con Gibellini (entrato un minuto prima) e se non fosse per la rete di Cipriani all'87' porterebbe a casa l'intera posta in palio. Il doppio risultato ad occhiali ottenuto con l'Empoli ed a Cagliari non allontana i grifoni dal gruppo di testa,e proprio nella Domenica del pareggio in terra sarda il Pisa (l'altra imbattuta del torneo) subisce la prima sconfitta al Cibali lasciando agli umbri il vezzo dello zero nella casella delle sconfitte; la successiva vittoria casalinga col Padova, un 2-0 a firma Zanone-Gibellini, rimette in zona A la squadra del figliol prodigo Agroppi che torna così sui suoi passi e, col benestare del presidente Ghini, si riappropria della panchina biancorossa, il problema principale resta il gol, gli umbri infatti sono terzi con appena tredici reti segnate, la forza è nelle retrovie, reparto che alla diciottesima ha incassato solamente 8 reti! 

Il girone d'andata si chiude con la vittoriosa trasferta di Varese, dove un doppio Gibellini assieme a Benedetti rendono vana la marcatura finale del lombardo Scaglia; a conti fatti il Perugia è terzo, imbattuto e virtualmente in serie A, ma c'è ancora un girone da giocare....

IL GRANDE FUFFO 

A questo punto gli addetti ai lavori  incominciano a scartabellare vecchie tabelle per andare a vedere chi detiene il record d'imbattibilità iniziale della serie B, ed esce fuori un nome importante, quello del "dottor" Fulvio Bernardini che con la Sampdoria edizione 1966/67 riuscì a restare senza macchia per ventuno giornate cedendo alla ventiduesima quando la Reggiana del terzino Bruno Giorgi si impose a Marassi con un sorprendente 1-2; doppio vantaggio emiliano e rigore al minuto 84 del blucerchiato Tentorio a cui non seguì alcuna segnatura. Era la Sampdoria dei Battara, Vincenzi, Frustalupi, Salvi e Bob Vieri, insomma tanta roba per la cadetteria; chiuse in testa e volò in A con sole quattro sconfitte.

AVANTI TUTTA

Il girone di ritorno incomincia con un ottimo 0-0 ottenuto a Catania contro una squadra che naviga appena dietro ai grifoni, poi alla ventunesima gli umbri pareggiano il record blucerchiato ribaltando in casa un Parma che si era portato avanti con Panizza, un rigore di Gibellini in chiusura di primo tempo ed una rete di Novellino all'apertura del secondo permettono al Perugia di restare in terza posizione. La tappa di Pescara assume così una valenza fondamentale, la squadra giocherà col peso di appropriarsi del record assoluto oltre che con quello di non perdere terreno dalle battistrada Pisa e Bari, arriva uno 0-0 tutto sommato positivo, anche se il Lecce affondando il Bari nel finale (Rizzo all'84') si issa in terza posizione scalzando i perugini dalla zona A.

Il problema del gol pare non trovare una soluzione, sono solamente 18 (alla ventiduesima) le marcature perugine, contro le 33 del Pisa e le 23 di Bari e Lecce, il Varese che è quart'ultimo ne ha segnate 20! Punto di forza resta illa difesa, solamente 10 le reti incassate che diventano undici quando alla ventitreesima Ugolotti porta in vantaggio il Campobasso al "Curi". Allievi e De Stefanis (su rigore) ribalteranno il risultato prolungando la scia positiva corroborata dal successivo 1-1 di Genova contro i rossoblù e dal rotondo 2-0 casalingo sul Monza; la tappa di Bologna poi riserva una piacevole sorpresa, i felsinei del bomber Frutti cedono sotto i colpi di Massi e Vito Graziani e così gli umbri, complice lo stop del Pisa che perde a Lecce, si trovano secondi a soli due punti dai toscani! Il Calendario è micidiale, la settimana successiva il Pisa si ferma ancora (battuto 1-0 a Cagliari) ed il Perugia non riesce a piegare in casa gli acerrimi nemici dell'Arezzo in una gara combattuta e nella quale si registrano tafferugli tra le opposte fazioni si aficionados.

È poi la volta di un Taranto in palese difficoltà, i pugliesi si trovano nella scomoda posizione di fanalino di coda ma lottano con tutte le forze, vanno in vantaggio in apertura (5') con Maurizio Poli, ma poi si fanno riprendere da Gibellini già al 12' al quale segue la rete del vantaggio umbro al minuto 42 e ad opera di De Stafanis; chiuderà Amenta al 90' siglando il gol del definitivo 3-1.

Pisa 38, Perugia e Lecce 37, Triestina 35, Bari 34, a dieci giornate dalla fine i Grifoni paiono tra le più probabili formazioni che approderanno alle futura serie A; il 2-2 di Cesena e l'uno a uno casalingo con la sempre ostica Sambenedettese prolungano la striscia positiva e soprattutto rafforzano la convinzione di potercela fare, ma sarà la prossima sfida quella decisiva, si andrà all' "Arena Garibaldi" per affrontare la capolista Pisa reduce da tre vittorie consecutive ed annunciata in gran forma.

DOMENICA BESTIALE 

Lo stadio pisano è una polveriera già molto prima del fischio d'inizio, Simoni e i suoi vogliono chiudere il discorso promozione proprio sconfiggendo l'unica squadra imbattuta dell'intero campionato; Bergreen, Caneo, Baldieri, Giovannelli, la squadra toscana ha una rosa "obbligata" a vincere il campionato, ma la cadetteria si sa, non sconta niente a nessuno, così ci si trova a giocarsela con un'avversaria, il Perugia, che nei pronostici iniziali non era certo data tra le favorite. La partita vede un Perugia piuttosto stanco che comunque non molla la presa, ma il Pisa ne ha di più e dopo 41 minuti si trova in vantaggio grazie all'autorete di Brunetti il quale completa la sua giornata no con un'espulsione rimediata tre minuti dopo lo svantaggio per fallo su Kieft; la mazzata ucciderebbe chiunque tranne gli uomini di Agroppi che in apertura di ripresa acciuffano il pari con un bolide dalla distanza dello specialista De Stefanis. I pisani però sono davvero straripanti ed alla lunga l'uomo in più si fa' sentire, tra il 64' e l' 80' infatti i nerazzurri dilagano con la coppia straniera Kieft (prodezza dopo una insistita azione personale) e Bergreen (doppietta), infliggendo ai grifoni la prima sconfitta in campionato e certificando una supremazia ribadita dal +5 sulle quarte a sette gare dal termine.

Nonostante ciò gli uomini di Agroppi restano agganciati al treno per la serie A, un punto solamente dista il terzo posto occupato adesso dalla Triestina.

PAREGGITE 

La botta è forte e forse, unita alla stanchezza per aver tirato tutto l'anno, il gruppo non ha più la forza per rialzarsi come si dovrebbe; la settimana dopo arriva un prezioso pari a Bari, Cupini porta in vantaggio i pugliesi al 12' ma subito (14') Gibellini riequilibra la contesa, ma il guaio vero sono i due pari casalinghi con le dirette concorrenti Triestina e Lecce, due 0-0 che lasciano sì qualche speranza, ma a quel punto il destino non è più solo in mano agli uomini di Agroppi. Ad Empoli, alla 35esima, arriva l'ennesima X, recuperata da De Stefanis nell'ultima mezz'ora dopo che una sfortunata autorete di Secondini aveva portato avanti i padroni di casa; alla terz'ultima si riaccende una fiammella, il Perugia batte il Cagliari (2-1) mentre Lecce e Triestina pareggiano i rispettivi incontri, un punto solo dista la piazza utile a salire in A..

Ma la Beffa delle beffe si materializza alla penultima, in un "Appiani" gremito il Perugia riesce a portarsi in vantaggio attorno al 75esimo minuto, pare fatta se non fosse che il difensore Dondoni a quattro minuti dalla fine segna il pareggio definitivo!

Appena prima degli ultimi 90 minuti quindi rimane solo un posto per salire nell'Olimpo del calcio, Pisa e Lecce infatti con i loro 49 punti sono in una botte di ferro, mentre Bari e Triestina a 47 e Perugia a 46 vivono il loro pomeriggio di passione; il Perugia fa il suo, batte in casa (1-0, Gibellini) un Varese che con la sconfitta è condannato alla C1 ma non basta; se infatti la Triestina è caduta in quel di Campobasso, il Bari ha vinto 2-0 col Pescara staccando l'ultimo biglietto utile per il paradiso.

Per il Perugia invece tanti complimenti, il record di un campionato macchiato solo dalla giornataccia di Pisa e la migliore difesa del campionato (25 reti subite,alla pari del Bari), ma se dalle parti di Pian di Massiano avessero potuto barattare il tutto con una manciata di punti.....

LUCA BRUNETTI

Da Cecina a Genova passando per Firenze, ecco il tragitto che porta il roccioso difensore Luca Brunetti a Perugia, classe 1964 all'epoca è solamente una scommessa (poi vinta) della società, e più precisamente del direttore Nassi il quale lo ha scovato nella sua Cecina qualche anno prima.

"Il mio arrivo a Perugia è merito di Nassi ed ora mi spiego, il direttore mi scoprì mel 1979 in un torneo in Toscana e mi portò a Genova a fare un provino con la Sampdoria che andò bene; feci tre anni molto belli nelle giovanili blucerchiate nell'ultimo dei quali ebbi Lippi come allenatore. Nell'estate del 1983 poi mi mandarono in prestito alla Rondinella di Firenze, serie C1, eravamo una squadra molto giovane e a sorpresa ci piazzammo tra le prime (quarto posto) in un girone con Bologna, Parma, Brescia e Vicenza; a fine anno Nassi passò al Perugia e così arrivai in Umbria assieme a Pazzagli e Brondi.

Una realtà completamente nuova, piazza passionale ed importante con una squadra di valore, nello spogliatoio c'erano giocatori come Nappi e Novellino che avevano vinto degli scudetti, poi Graziani, Gibellini e così via, io ero tra i più giovani; Agroppi poi un allenatore che non aveva paura a far giocare nessuno, io venivo dalla C e già in Coppa Italia mi mise a marcare Bertoni in un Perugia -Napoli, tra l'altro me lo disse solo la sera prima!

In campionato iniziammo bene, passavano le giornate e non perdevamo mai, ci credevamo davvero ma il nostro punto debole era il gol, ne subivamo pochi ma facevamo una fatica tremenda a farli; cannoniere fu Gibellini che però ebbe un sacco di problemi fisici durante la stagione, c'era anche Zanone, ma visse un'annata non particolarmente fortunata; ci mancarono quel paio di vittorie che ci avrebbero mandato in serie A, e poi quella giornata disgraziata a Pisa che Agroppi mi rinfaccia ancora adesso eh eh. Fu la classica Domenica storta, feci un autogol in apertura che De Stefanis riuscì a pareggiare, poi commisi un'ingenuità colossale che lasciò la mia squadra in dieci; marcavo Kieft il quale ad un certo punto mi infilò un dito nell'occhio, ebbi una reazione sbagliata e sconsiderata così mi beccai il rosso, il Pisa in poco tempo dilagò, ma resto convinto che se fossimo stati 11 contro 11... .

Pagammo anche il fatto che il mister ci lasciò per un mese e mezzo a causa del suo problema con la "malattia che non si vede", è vero che con Piaceri riuscimmo a fare lo stesso i risultati, ma quella faccenda influì sicuramente. Ho giocato oltre 200 partite solo che in B, ma quelle di Perugia (62 in due stagioni) le tengo in un angolino speciale, ero giovane e mi volevano tutti bene, come a Perugia sono stato solo a Taranto e a Brescia.

Il secondo anno personalmente feci bene, ma erano cambiate parecchie cose, ci fu la faccenda delle scommesse e così chiudemmo con la retrocessione in C1, ecco forse di Perugia cambierei il finale della storia che mi ha riguardato."

Brunetti poi parte per Roma, sarà uno degli eroi del -9, e quindi Taranto, Brescia, Lucca, Pontedera, Sangiovannese e la chiusura del cerchio a Cecina, ma queste sono altre storie....








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