venerdì 17 luglio 2020

UNA FAVOLA IN BIANCONERO EP.3

                                    AMBIZIONI DI C1...

Archiviato lo spettacolare campionato che ha visto il Nola ad un passo dalla promozione in C1, nella città dei Gigli si riprende a lavorare per coronare il sogno che ha animato molte delle domeniche cittadine; Alfredo Ballarò viene confermato alla guida della truppa dal presidente Taurisano il quale, nonostante venga indicato dagli almanacchi il Sig. Ruoppo nella massima carica, comanda saldamente la navicella bianconera. 
Nella lista dei partenti non può mancare l'oggetto dei desideri di un bel numero di società di serie superiore, quel Walter Chiarella che proprio a Nola è esploso in tutta la sua potenza; sarà Catanzaro la sua meta, società con la quale salirà da protagonista fino alla serie B. Assieme al bomber abbandonano la truppa nolana i comprimari Mistone, Savini, Vergari, Fratini, Ippolito, Palo e Russo, per loro si sono contate poche presenze e qualche gol; confermato invece il blocco che tanto ha dato al pubblico del "Piazza d'armi", Di Baia, La Manna, Strino e compagnia bella sono pronti a ripetersi, coadiuvati dai nuovi arrivi che rispondono ai nomi di Boggia (difensore classe 1958 in cerca di riscatto dopo un' opaca stagione a Frosinone), Cassano Nicola (centrocampista leva 1958 in arrivo da Asti ma  con un passato fatto anche di serie B a Taranto), il cavallo di ritorno Osvaldo Dalla Buona ( dalla Viribus Mondragonese), l'ala De Risi dal Savoia, Pesacane dal Brindisi, Piccinetti dalla Turris ed il duo Izzo-Pagliarulo dalla Paganese, un centrocampista ed un portiere di sicuro affidamento.  Ciliegina sulla torta Claudio Pellegrini, in arrivo dal Palermo ma con alle spalle esperienze in serie A a Napoli, Avellino e Firenze.
Le premesse per ripetersi perciò ci sono tutte, ma come tutti sanno nel calcio è più difficile il secondo anno che il primo; le candidate alle posizioni di vertice sono, oltre i bianconeri, l' Ischia di Rivellino, che può contare sul peso offensivo di bomber Buoncammino e sulla praticità della bandiera Impagliazzo; il Frosinone di Alberto Mari, il Latina del sopraffino Doto ed il Giarre di quella volpe di Pierino Cucchi. Saliranno in C1 Frosinone ed Ischia, nonostante Giarre ed Juve  Stabia riescano a mantenere inviolato il terreno casalingo.
   
                             PAREGGITE ACUTA


Per la banda Ballarò il campionato incomincia da Pagani dove la compagine di casa si accinge a chiudere un ciclo incominciato nella stagione 1975/76 con la vittoria del campionato di serie D, gli azzurro-stellati infatti, in preda ad una grossa crisi societaria concluderanno la stagione all'ultimo posto. L'esordio termina con un salomonico 0-0, bissato da altrettanti pareggi nelle due gare interne con Siracusa e Pro Cisterna (doppio 2-2), un'altra coppia di 0-0 arriva dalle gare con Afragolese (fuori) e Juve Stabia (al "Piazza d'armi") e poi alla 7^ si cade ad Ischia dove i gialloverdi isolani non fanno sconti a nessuno. Il malumore della piazza non si può certo nascondere, le premesse erano ben altre ma la realtà le ha spazzate via in un attimo; la settima, l'ottava e la nona portano in dote tre 1-1 con, nell'ordine, Rende, Valdiano e Frosinone, mentre alla decima i bianconeri affondano ad Ercolano sotto il peso di ben 5 reti (ad una) e si riscattano parzialmente subito dopo andando ad ottenere un preziosissimo 2-2 al "Lamberti" di Cava de' Tirreni.

TERRORE?...LO CASCIO VIA...

Paura?, terrore?, in casa nolana si comincia a vedere nero ma Taurisano ha fiducia in Ballarò e lo conferma saldamente alla guida della navicella bianconera. Il 7 Dicembre arriva al "Piazza d'armi" la Nissa che ha steso il Giarre (1-0) la settimana precedente e sopravanza il Nola di un punto soltanto (10 a 9) ; è uno di quei giorni in cui il bivio della stagione si decide senza appelli, e a Nola le possibilità sono due: vincere e togliersi dal baratro o perdere andando incontro ad un campionato di sofferenza prolungata. La gara è la classica sfida di bassa classifica, chi attacca con prudenza e chi costruisce il fortino cercando di difenderlo fino ed oltre il termine della contesa; si arriva così al minuto 80 col nulla di fatto ancora in corso e gli animi pronti a gettarsi nello sconforto, ma è proprio allora che il bianconero Lo Cascio la sblocca dando il là al concerto arricchito dalle suonate di Ercolino Di Baia (85') e Tani (89' su rigore). Il ghiaccio è rotto, la strada imboccata quella giusta, resta solo tanto lavoro...
Passata la paura la settimana successiva si batte il Giarre in casa (1-0) e poi si và a Torre del Greco a strappare un punto fondamentale prima di un risicato 1-0 al Trapani (firmato ancora Lo Cascio), un 2-2 a Latina ed ancora una vittoria per 1-0 ai danni della Lodigiani  di mister Attardi e bomber Silenzi. Con un finale di 10 punti in sei gare i bianconeri concludono l'andata in quarta posizione con 19 punti, dietro alla lepre Frosinone (26 punti), all' Ischia (22) ed alla Juve Stabia (21); c'è ottimismo adesso, un buon girone di ritorno permetterebbe di tallonare gli ischitani e provare ad approdare nell'agognata C1...ma non sarà così...

         RITORNO DI... SFIAMMA

Il girone discendente incomincia col facile 3-0 inflitto alla Paganese e la rinuncia alle prestazioni di Stefano Pellegrini il quale rende pubblica la volontà di smettere (12 gare e tre reti il tabellino personale fino a quel punto) ma la debacle di Siracusa (0-2) e la sconfitta di Cisterna di Latina (0-1) smorzano immediatamente le velleità nolane le quali non riprendono quota nonostante il 2-1 casalingo all' Afragolese ed i tre pari consecutivi con Juve Stabia, Ischia e Rende; la vittoria interna col Valdiano attesta i bianconeri in quinta posizione a 28 punti, ma oramai le battistrada appaiono imprendibili, il Frosinone impera dall'alto dei suoi 36 punti, seguito dall'Ischia a 33 e poi dalla Juve Stabia a 30 e dal Latina a 29. Indubbiamente la truppa di Ballarò ha perso il grosso delle motivazioni e così arriva una doppia batosta (Frosinone ed Ercolanese) attenuata da quella che sarà l'ultima vittoria stagionale, il 2-0 alla Cavese della 28esima giornata; da lì al termine del campionato arriveranno tre pari (Nissa, Turris e Lodigiani) e tre sconfitte (Giarre, Trapani e Latina) che certificheranno il decimo posto finale. Decisamente un'annata sottotono rispetto alle aspettative, posto sì conservato nel calcio che conta ma era meno dell'obbiettivo minimo stagionale...ci si riproverà a breve, la C1 è un traguardo che dalle parti del "Piazza d'armi" non riescono davvero a togliersi dalla testa...

ERCOLINO SEMPRE IN PIEDI..

Tra i protagonisti positivi di una società che oramai ha preso confidenza con la serie C, troviamo anche in questa stagione Ercole Di Baia. Gamba veloce, grinta da vendere e cuore oltre l'ostacolo ne hanno fatto presto un beniamino dei frequentatori del "Piazza d'armi" che ne apprezzano le doti citate poc'anzi, cresciuto nell'inferno della Promozione Campana ( tra le fila del Solofra) era giunto a Nola l'anno precedente dopo una preparazione svolta con la Casertana di Beppe Materazzi (allora in C1), ecco che cosa ricorda a tanti anni di distanza:
" La Casertana mi aveva acquistato dal Solofra e feci la preparazione con loro, poi trovando poco spazio approfittai della chiamata di Franco Villa e accettai Nola. Il primo anno credo di aver fatto il mio più bel campionato, sfiorammo la C1 sfruttando anche la vena realizzativa di Chiarella che arrivò a Novembre. Io iniziai da tornante, poi mi spostarono a  fare il terzino d'attacco viste le mie attitudini, negli anni di Nola pensa che avrò guadagnato una quindicina di rigori; ma feci molte volte anche il mediano che allora aveva il compito di fermare il fantasista avversario, onestamente mi sentivo un poco sacrificato quando il mister mi diceva "tu annulla quello lì e stop!".
Tornando al secondo anno di Nola, Taurisano aveva in testa di riprovare la scalata alla C1, confermando il blocco e aggiungendo giocatori di categoria era convinto che sarebbe arrivata la promozione. Arrivò addirittura Claudio Pellegrini, Boggia dal Frosinone, poi c'era Mordocco, un fluidificante fenomenale! Pagliarulo in porta, Iodice, Piccinetti in attacco che era un toscano davvero forte, insomma ad organico eravamo messi alla grande. Ma nacquero malumori dovuti all'abbondanza, chiaramente tutti volevano giocare, non era una situazione facile. Viste le aspettative della vigilia ci fu un po di maretta anche a livello societario.
Ballarò, che ricordo tutt'ora con affetto e stima, era un grande intenditore di calcio, ma forse in quel secondo anno commise l'errore di adagiarsi sugli allori della stagione precedente; peccato perché avevamo tutto per vincere. A fine stagione la società fece piazza pulita, restammo io, La Manna e pochi altri, vennero acquistati un bel numero di giovani che affidati a Orlandi diedero i frutti sperati."
Concludiamo questa piacevole chiacchierata chiedendo ad Ercole il suo ricordo di Nola, "Sono stato un re a Nola, erano gli anni di Maradona ma i nolani alla domenica gremivano sempre il "Piazza d'armi", c'era un calore incredibile attorno a noi. Io viaggiavo avanti e indietro da Piedimonte Matese (circa 60km) fermandomi solamente dal Venerdì alla Domenica. Nola in quegli anni era un'area non proprio tranquilla,per fatti extracalcistici, ma noi con la casacca bianconera regalavamo sorrisi ad un'intera comunità. Ho sempre dato tutto per questa maglia, pensa che  il contratto lo facevo annuale proprio per riconquistarmi il successivo!".
E quest'ultima affermazione ci dà la conferma dell'uomo e del calciatore che rispondono al nome di Ercole Di Baia!

  


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