Nola 35000 anime circa, tutte attaccate alle origini come attraverso un cordone ombelicale mai reciso e che si autoalimenta col passare del tempo con l'orgoglio di essere concittadini del filosofo Giordano Bruno e con altre mille piccole sfaccettature della vita quotidiana, lavoro, scuola financo allo sport, lo sport con la C maiuscola, la C di Calcio, la C di bianconeri, la C che per un decennio a Nola è stata di casa...
Giordano Bruno, i Gigli stupendi e la squadra di calcio che non temeva Perugia, Catanzaro e compagnia cantante, la squadra che dopo il Napoli dominava le scene partenopee....il NOLA 1925!
Come in tutte la favole c'è bisogno di un protagonista, una casa e mille peripezie che rendano il racconto degno si essere ascoltato ed in questo caso le componenti ci sono tutte.
PIAZZA D'ARMI
Quel 6 Ottobre del 1955 la pioggia decise di gustarsi la festa dell'inaugurazione del nuovo stadio bruniano accompagnando i festeggiamenti per l'intera giornata noncurante della presenza di autorità ecclesiastiche e statali; stava nascendo il piccolo Anfield Road nolano e nessuno poteva saperlo, tutt'al più qualcuno lo avrà auspicato e chissà quando nell'estate del 1985 ci si apprestava ad affrontare la prima C2 cosa gli sarà passato per la testa.
Il "Piazza d'armi" ha rappresentato la casa di un Nola da favola, quella casa in cui ogni nolano si sentiva al posto giusto, tra fratelli parenti ed amici anche se al fianco c'era un volto totalmente sconosciuto; ha ospitato il Diego del pallone e ha visto cadere squadre blasonate come Perugia e Avellino, ribollendo di una passione tipica solo delle piazze del Sud dove una gara di C può assomigliare ad una finale di Coppa dei Campioni.
Oggi purtroppo si trova in stato di totale abbandono, vittima di una burocrazia ed un malgoverno tipicamente italiani, ma in queste righe cercheremo di farlo tornare ai fasti di un tempo, un tempo lontano nel quale una giocata di Dalla Buona, un gol di Chiarella o una parata di Armellini lo facevano tremare d'amore...Giordano Bruno, i Gigli stupendi e la squadra di calcio che non temeva Perugia, Catanzaro e compagnia cantante, la squadra che dopo il Napoli dominava le scene partenopee....il NOLA 1925!
Come in tutte la favole c'è bisogno di un protagonista, una casa e mille peripezie che rendano il racconto degno si essere ascoltato ed in questo caso le componenti ci sono tutte.
PIAZZA D'ARMI
Quel 6 Ottobre del 1955 la pioggia decise di gustarsi la festa dell'inaugurazione del nuovo stadio bruniano accompagnando i festeggiamenti per l'intera giornata noncurante della presenza di autorità ecclesiastiche e statali; stava nascendo il piccolo Anfield Road nolano e nessuno poteva saperlo, tutt'al più qualcuno lo avrà auspicato e chissà quando nell'estate del 1985 ci si apprestava ad affrontare la prima C2 cosa gli sarà passato per la testa.
Il "Piazza d'armi" ha rappresentato la casa di un Nola da favola, quella casa in cui ogni nolano si sentiva al posto giusto, tra fratelli parenti ed amici anche se al fianco c'era un volto totalmente sconosciuto; ha ospitato il Diego del pallone e ha visto cadere squadre blasonate come Perugia e Avellino, ribollendo di una passione tipica solo delle piazze del Sud dove una gara di C può assomigliare ad una finale di Coppa dei Campioni.
SCALATA ALLA C
Estate 1984, a Nola ci si prepara ad affrontare l'undicesimo campionato consecutivo di serie D forti del secondo posto ottenuto dietro la corazzata Gladiator del bomber Gigi Di Baia; le ambizioni ci sono tutte ma il girone, come sempre, non è tra i più facili perciò la compagine di patron Taurisano, nolano Doc e amante della sua terra sotto tutti i punti di vista, lavora alacremente per costruire una rosa che si faccia valere.
Iaccarino, Grassi, Angora, Vergari, Ruffelli, sono nomi scolpiti nella memoria di ogni nolano che si rispetti, e a questi si aggiunge quel tocco di esotico con i sudamericani Delgado e Dalla Buona, quest'ultimo compagno di Diego Armando Maradona a livello giovanile e giocatore di ben altre categorie. Il girone, come sempre accade nella serie D meridionale, è un piccolo inferno dove campane e pugliesi si mischiano a ritmo di botte e pallonate; Toma Maglie, Fasano, Ostuni, Giugliano, Boys Caivanese e Nardò battagliano senza sosta nel raggruppamento I, un gruppo che comprende pure la derelitta Gioventù Brindisi destinata di lì a poco a chiudere una storia che l'aveva portata a disputare un derby di C2 opposta al glorioso Brindisi sport 1912. A Nola tutti si attendono un bel campionato ma quasi nessuno può prevedere l'exploit che i bianconeri compiono in avvio di stagione, il complesso di mister Greco infatti ingrana la quinta già dalla prima giornata e nell'ordine annichilisce il Pomogliano all'esordio, poi Cicciano e Fasano fuori casa e la spacciata Gioventù Brindisi al "Piazza d' armi" per un totale di 10 realizzazioni contro nessuna degli avversari.; dopo un pareggio nel Big match di Giugliano (1-1) è il turno sacrificale del Nardò (5-0) e a ruota arriva la difficile trasferta di Ostuni dove un Nola accompagnato da un onda bianconera impatta 1-1 grazie ad un gol di Ruffelli il quale pareggia una gara cattiva e condita da disordini tra le opposte tifoserie. A Nola si comincia a sognare, la squadra vola e il "Piazza d'armi" ribolle di passione, alla 12' poi si ospita l' Acerrana davanti ad un invitato d'eccezione, sua maestà Diego Armando Maradona e le presenze sugli spalti schizzano attorno alle 10000 unità, una festa di popolo più che una partita.
L'andata dei Bruniani si conclude con un ruolino a dir poco trionfale, 9 vittorie, 6 pareggi e nessuna sconfitta, 27 reti segnate e solamente 3 subite, numeri che fanno guadagnare una pagina della Rosea nazionale che porta alla ribalta il club di patron Taurisano; il Giugliano però è lì, non demorde, ci crede e sotto la guida di Mimì Gargiulo ribatte colpo su colpo.
L'inizio del girone di ritorno pare confermare la potenza nolana, 2-0 a Pomogliano, doppio 3-0 al Cicciano ed al Fasano e 2-0 a Brindisi che anticipa lo stesso risultato della settimana successiva quando i bianconeri di Greco schiacciano il Giugliano; a quel punto il vantaggio sui rivali sale a +5 e ai più pare davvero fatta, è per questo che l'immediata sconfitta di Nardò arriva come una doccia fredda nel bel mezzo d'Agosto, 2-1 per i pugliesi e porta bruniana perforata dopo 10 gare. Il Giugliano non resta certo a guardare e approfittando del periodo di difficoltà inatteso sorpassa i bianconeri che pareggiano a Grottaglie e perdono a Caivano in un ambiente infuocato dove calci, minacce e pugni volano ad altezza d'uomo.
Al ritmo dei gol di bomber Grassi (saranno 20 a fine stagione) i bianconeri non demordono e ripartono a spron battuto superando il Toma Maglie, la Palmese ed impattando sul nulla di fatto ad Acerra per poi seppellire sotto 4 reti un impotente Policoro, tutto vanificato però dallo stop deleterio di Mesagne (0-1) che lascia il via libera definitivo ai rivali di Gargiulo rendendo inutile l'ultima giornata la quale vede soccombere al "Piazza d'armi" il Savoia (2-1 per il Nola). Lo score finale dice Giugliano 49 e Nola 46; 19 vittorie, 8 pareggi e solamente 3 sconfitte non sono bastate per approdare in serie C2, e la beffa è ancora più atroce se si pensa che il Nola ha subito la miseria di 9 reti contro le 52 segnate....ma....
Quando tutto sembra perduto il presidente del Giugliano, Sig. Guarino, rinuncia all'iscrizione della squadra per motivi finanziari lasciando via libera al Nola la quale viene ripescata in C2 dalla federazione; un azionista della squadra esclusa però non ci sta e si rivolge alla giustizia ordinaria ottenendo così il ripescaggio e dando vita ad un valzer di sentenze tanto repentino quanto assurdo. In un primo momento viene imposto alla lega un girone di C2 a 19 squadre per tutelare il ripescaggio del Nola ma far giocare pure il Giugliano, ma in seconda istanza la federazione esclude gli avversari del Nola perché spuntano tentativi d'illecito messi in atto per danneggiare il Nola stesso. Esempio ne è la gara di Caivano dove i padroni di casa avrebbero ricevuto premi a vincere per battere i Bruniani, finisce perciò con il Nola in C2 ed il Giugliano che resta in Interregionale con un fardello di 3 punti di penalizzazione e la squadra smantellata. Nella stagione successiva racimolerà la miseria di 9 punti sprofondando in promozione.
Di quella strepitosa stagione abbiamo rintracciato i ricordi di OSVALDO DALLA BUONA che ci ha concesso una gentile intevista:
1 Buongiorno Osvaldo, come arrivi a Nola?
R: "Arrivai a Nola grazie all'interessamento di José Alberti un ex calciatore argentino, a quel tempo gli stranieri non potevano giocare in serie C e Nola, essendo in serie D, era una buona opportunità. Ne venivo dalla Segunda Division spagnola dove avevo giocato nel Sabadell.
2 Che ambiente era per uno straniero?
R: "Perfetto è dir poco, mi accolsero da subito come se fossi stato sempre tra loro."
3 Non eri l'unico. ..c'era un tale Delgado ci dici qualcosa su di lui?
R: "Era un giocatore con cui avevo già giocato in Argentina, un'ala sinistra velocissima e guizzante. "
4 Iniziate con 4 vittorie, 10 gol fatti e 0 subiti..l'obbiettivo era la C2 ? Che gruppo era quel Nola e chi erano i leader?
R: "Un inizio che mise subito in chiaro dove volevamo arrivare..in C2! Il gruppo era fortissimo, già da serie C, pieno di giocatori di personalità tra cui spiccavano Angora, Lausuardi, Iaccarino, Grassi e Di Giulio..non c'era un vero e proprio leader."
5 Girone tosto e le gare in trasferta a quei tempi non erano passeggiate. .ne ricordi qualcuna in particolare?
R: " Ogni trasferta era una vera e propria guerra sportiva, ambienti carichi di tensione e pubblici agguerriti, nessuno regalava niente; ricordo che a Giugliano fummo minacciati prima della gara, ma nonostante ciò andammo a casa con un ottimo 1-1.
6 Che giocatore era Dalla Buona?
R: " Buona tecnica che viaggiava di pari passo con determinazione e aggressività, lottavo ma con le armi giuste.."
7 Ci racconti l'amicizia con Maradona?
R: "La nostra amicizia ha radici profonde che affondano nell'infanzia, ci conoscemmo nelle Cebollitas all’età di 10 anni. Un amicizia molto forte che ci ha portati a giocare prima in Spagna e poi in Italia.
8 A fine andata siete un rullo compressore ma Giugliano e Boys Caivanese non mollano, credevate nella C2 a quel punto?
R: "Certamente, il fatto che gli altri non mollassero ci dava ancor più carica ma eravamo convinti che saremmo saliti noi."
9 Che pubblico aveva Nola? E come era giocare a "Piazza d'armi? "
R: " Nola aveva un pubblico numeroso, caloroso e passionale che riempiva sempre lo stadio. Era uno spettacolo giocare in casa, la nostra arma in più. Non a caso in quella stagione vincemmo in casa 14 gare su 15 (unico 0-0 con la Boys Caivanese) senza subire nemmeno un gol!"
10 Ad inizio ritorno battete il Giugliano e volate aveva +5...vi sentiva te già campioni?
R: "No assolutamente, anche perché iniziavano a circolare voci che proprio il Giugliano offriva premi a vincere contro di noi.."
11 Poi perdete a Nardò e Caivano, riprendere la marcia ma il Giugliano vi sorpassa...morale della squadra?
R: "Dopo un cammino come il nostro essere superati è qualcosa di massacrante dal lato psicologico, ma eravamo sostanzialmente tranquilli perché proprio da Giugliano arrivavano voci sempre più insistenti a riguardo degli illeciti."
12 Intanto alla 27 esima arriva Maradona per Nola Accerrana. ..ricordi?
R: "Certamente, una giornata storica per tutta la comunità, lo stadio straboccava di gente ed io non potevo essere che il più felice di giocare davanti a Diego."
13 Che battaglia fu tra voi e il Giugliano?
R: " Dura, aspra e, da parte loro, sleale visto che le provarono tutte per impedire la nostra vittoria. Erano comunque una bella squadra anche loro."
14 Finite il campionato secondi...Città e tifo delusi?
R: " Delusi tantissimo, un campionato super non era bastato, ma essendo a conoscenza delle manovre scorrette da parte del Giugliano c'era la fiducia in un possibile ripescaggio."
15 Poi arriva il ripescaggio, come lo accolse Nola?
R: " Con un' euforia incredibile che generò una festa fantastica, un onore aver fatto parte di quella squadra!"
16 Lei però in C2 non poteva giocare, le regole del tempo non lo ammettevano ...quali sensazioni provò?
R: "Molta tristezza, mi ero guadagnato sul campo la possibilità di fare la C e non potevo; andai un anno a Mondragone (ancora serie D) e dopo 5 mesi ottenni la cittadinanza italiana. Potei tornare Nola la stagione successiva e ci restai per altri quattro campionati ottenendo la promozione in C1.
17 La sua classifica di merito per quella promozione ? (Allenatore, società, giocatori ecc..)
R: " Un risultato del genere si ottiene solamente se tutti romano nel verso giusto, perciò direi: Società, allenatore, squadra e pubblico tutti al 25 %.".
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