Il battesimo ufficiale però avviene in Coppa Italia contro l'Atalanta, gli arancioni sono inseriti in un girone a cinque che comprende, oltre agli orobici, Cesena, Rimini e Fiorentina. Il 7 Settembre ecco il giovane brasileiro presentarsi alla platea di casa, gara che potrebbe qualificare al turno successivo gli uomini di Vieri ma che si conclude con uno 0-1 (la decide Gabriele Messina) ed una scialba prestazione da parte di Luis Silvio in campo per tutti i novanta minuti.
La Domenica seguente ecco che parte il campionato di serie A, i neopromossi arancioni sono di scena a Torino ospiti dei granata, il brasiliano, come promesso dal mister, ha il sette sulla schiena e battaglia in una gara che il Toro si aggiudica col minimo scarto grazie ad una rete di Sala al 58'; Danuello oscilla nei giudizi tra il 6,5 ed il 4 (ognuno la vede a modo suo) e resta nella cronaca per un tiro deviato in angolo dal portiere Terraneo.
L'esordio casalingo avviene il 21 Settembre, a Pistoia è di scena l'Udinese e Luis Silvio ha ancora la numero sette sulla schiena, la gara termina 1-1 ed il brasiliano è determinante nel momento in cui riceve un lancio di Borgo, controlla la palla e crossa alla perfezione per la testa di Benedetti che segna; la stampa ne sottolinea i sensibili progressi assieme ad alcune giocate che lasciano intravedere le potenzialità del giocatore.
A Napoli, alla terza, Danuello viene schierato come attaccante, a lui si affida la Pistoiese per i contropiedi coi quali impensierire i partenopei, la gara vede i padroni di casa costantemente all' attacco, Silvio è francobollato da Bruscolotti e quei pochi palloni che arrivano sono tutti di "Palo e fierro", esce al 73' (sullo 0-0) sostituto da Borgo e la squadra prende gol ad un paio di minuti dal termine, finisce 1-0.
Fermato ai box per un'influenza eccolo ancora in campo alla quinta giornata, si gioca a Bologna dove un altro brasiliano cerca gloria il suo nome è Eneas; i felsinei sono in stato di grazia, partiti con una penalizzazione di cinque punti hanno già recuperato terreno sbancando anche la Torino bianconera, mettono sotto assedio la porta di Mascella ma il fortino Pistoiese resiste strenuamente, di Luis Silvio nessuna traccia, isolato in avanti non tocca praticamente mai la palla dovendosi arrendere alla marcatura di un Bachlechner che all' 82' segna l' uno a zero imitato sei minuti dopo da Adelmo Paris.
La classifica inizia a scottare, la serie A non sconta nulla a nessuno e per il giovane brasiliano siamo già alle ultime chances; in casa con l'Ascoli ci si gioca una bella fetta di futuro e Danuello incomincia la gara col 7 nella speranza di risultare decisivo, i marchigiani però non possono certo intenerirsi e dopo 57 minuti vanno in gol con Bellotto per quella che poi risulterà la rete decisiva. In campo anche i nuovi Berni e Chimenti perciò la delusione è tanta così come è poca la pazienza nell'attendere che il giovane brasiliano si adatti al campionato italiano; Luis Silvio esce assieme ad Agostinelli poco dopo l'ora di gioco, al loro posto la coppia Rognoni-Cappellari, sarà l'ultima da titolare per il ragazzo che viene bocciato dalla guida tecnica passata nelle mani di Edmondo Fabbri.
La Pistoiese pian piano incomincia a carburare, ma il suo straniero finisce ai margini del progetto, nemmeno arrivati a Novembre e l'avventura italiana ha già il sapore del flop clamoroso (il 16 Novembre, nell'amichevole con lo Zagabria resta in panchina per tutti i 90 minuti), non viene più convocato in campionato e per trovare tracce di campo si deve sconfinare nel mese di Gennaio del 1981 quando gli viene concessa una possibilità nel famigerato Torneo di Capodanno, una fallimentare kermesse messa su dalla federazione e rigettata completamente dal pubblico degli stadi.
Il 4 Gennaio a Pisa si gioca, per il suddetto torneo, Pistoiese - Roma ed ecco che per Danuello c'è una nuova occasione. Schierato dall'inizio si presenta con i guanti di lana e si segnala al 63' quando costringe Superchi ad un salvataggio in uscita che gli nega la gioia del gol, resta comunque ai margini del gioco fino al 75' quando viene sostituito dal giovane Calonaci. Per il derby del 7 Gennaio con la Fiorentina, valido sempre per il torneo, non è nemmeno tra i convocati.
In campionato frattanto l'olandesina (soprannome coniato con un occhio agli Orange di Cruijff) ha chiuso il girone di andata con tredici punti e cinque squadre alle spalle tra le quali la disastrata Fiorentina, Danuello trova spazio in panchina proprio all'ultima del girone ascendente, sconfitta 2-0 a Cagliari, perché tra gli arancioni mancano lo squalificato Badiani e gli influenzati Frustalupi e Rognoni, poi sul brasiliano cala il sipario fino a fine Marzo quando, con la squadra crollata completamente e con mezzo piede in serie B, gli viene concessa una comparsata a Perugia in una Domenica da dimenticare dove i grifoni umbri seppelliscono sotto tre reti (doppio De Rosa e Bagni) i toscani; per Luis Silvio ventisette minuti in sostituzione di Agostinelli, con la gara già sul 2-0 e senza nessun spunto degno di nota, col morale sotto i tacchi e la delusione negli occhi, la certezza di non avercela fatta e la sicurezza di non essere così inferiore, ma tant'è...
FUGA PER LA SCONFITTA
A quel punto mancano ancora sette giornate alla fine del campionato, qualche occasione per giocare potrebbe saltar fuori, ma Danuello fa sù i ferri e torna a casa senza avvisare nessuno, sparito come un fuggitivo in odore di cattura.
La Pistoiese conclude il torneo in maniera disastrosa, perde tutte le gare e si piazza all'ultimo posto, sul brasiliano nessuno rilascia dichiarazioni, dimenticato come una brutta avventura dai suoi protagonisti, un affare al contrario di cui è meglio seppellire qualsiasi particolare; si ricomincia dalla serie B con la speranza di un pronto ritorno nell'Olimpo pallonaro.
E Luis Silvio?
Rientrato a casa resta inattivo per una stagione, durante l'avventura toscana è diventato papà e dal calcio dovrebbe guadagnare il necessario per vivere, ma la ruota non gira; così a Giugno del 1982, con la Pistoiese praticamente salva in serie B sotto la guida di Lauro Toneatto, torna in Toscana, ospite di amici, reclamando quel minimo stipendiale che il contratto dovrebbe riconoscergli.
Melani e la dirigenza non hanno certo digerito la fuga di Danuello, il presidente lo riceve ma mette in chiaro che a Pistoia non c'è più posto per lui, si impegna ad aiutarlo nel trovargli una nuova sistemazione e il ragazzo riparte con la sua avventura calcistica, ancora Ponte Preta, poi Botafogo, Gremio Maringà, Nautico, Sao Josè e Rio Branco, certamente non squadre con palmares da fare invidia ma ambienti professionistici nei quali Luis Silvio ha trovato la sua dimensione. Scatti, dribbling e cross come quando era considerato tra le promesse giovanili del calcio carioca; e oggi è tutto un ricordo, velato di malinconia e sfiorato da qualche rimpianto, forse se a Pistoia gli avessero concesso più tempo avrebbe dimostrato le sue potenzialità evitando lo spargersi di cattiverie ed invenzioni che ancora oggi lo perseguitano, ad iniziare dal fantomatico equivoco ponta-punta che i giornali dell'epoca smentiscono senza appello (fu un fraintendimento con un giornalista, un episodio fine a se stesso).
Se dopo quasi mezzo secolo torni e ti accolgono come un re qualcosa devi aver lasciato per forza, e se non sono le giocate sul campo fa lo stesso, l'umanità scomparsa del calcio che fu regala ancora delle gioie indimenticabili, la prova?
Andate a cercare lo sguardo di Danuello durante la conferenza di Gennaio, è lo stesso della figurina di 45 anni fa.....
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