mercoledì 19 febbraio 2020

UNA FAVOLA IN BIANCONERO EP.2
                  C SIAMO!

Terminata la diatriba tra federazione, Giugliano e Nola si può finalmente cominciare a giocare e nella città dei Gigli non vedono l'ora. La serie C s'è frequentata solamente nella stagione 1946/47 ma era una categoria a carattere regionale nella quale (nel caso del Nola) non si usciva dalla provincia di Napoli.
Della squadra che ha ottenuto la promozione vengono riconfermati Iaccarino, Iodice, Ruffelli, Mistone, Savini e Vergari mentre si perdono le prestazioni dell' argentino Dalla Buona, costretto dalle norme federali a restare tra i dilettanti, che viene parcheggiato per una stagione alla Mondragonese. La società si muove nell'ottica di una salvezza tranquilla e così gli acquisti a disposizione del nuovo trainer Franco Villa sono tutti mirati, dal Giugliano arrivano l'esperto Ippolito (classe 1959), Russo Alberto ('58) e Ciro Raimondo ('61) che diventerà una colonna per gli anni a venire; dal Solofra la società bianconera scommette sul roccioso stopper Ercole Di Baia ('63) e dal Gladiator preleva Frattini ('59) ed il cavallo di ritorno La Manna già a Nola nel biennio 1979-81; completano il parterre dei nuovi arrivi Falanga ('60 dal Sorrento), Mordocco ('58) e l'esperto portiere Strino ('54)  dalla Turris, il giocoliere Tani, un sinistro fatato, dal Forlì ('60) e l'ex promessa del Napoli Francesco Palo in arrivo da Civitavecchia e già lontano dai fasti sognati con la maglia che fu di Savoldi.
L'inizio è a dir poco esaltante, alla prima giornata il Nola è impegnato nella trasferta di Cisterna contro la locale Pro e ne esce con un trionfale 4-1 che dà la spinta esatta per affrontare le vespe di Castellammare (Juve Stabia) nell'esordio casalingo al "Piazza d'armi", sarà un salomonico 1-1 davanti ad un pubblico finalmente relegato nelle categorie di propria competenza per numeri e calore. Il campionato prosegue tra alti e bassi, alla terza si subisce un secco 3-0 a Torre del Greco riscattato la domenica successiva dal 4-0 inflitto al Gladiator; tra una debacle (1-4 casalingo per la Nocerina di Roccotelli, Coppola e Mastini) e qualche buon pari ( Siracusa in casa ed a Pagani) si arriva alla sconfitta di Rende (1-0 per i locali) che costa la panchina a Villa in favore di Alfredo Ballarò. Il trainer subentrato, ex difensore della Turris e proveniente da una stagione in chiaroscuro alla Nissa, esordisce con un nulla di fatto casalingo davanti al Frosinone bissato da un 2-2 ad Agrigento ed un altro 0-0 a Trapani, il capolavoro lo compie all'ultima di andata quando al "Piazza d'armi" arriva la capolista Reggina di mister Caramanno, 1-0 per i bianconeri e chiusura di girone in 13 ma posizione con 16 punti, appena sopra la zona pericolosa!

         UN BOMBER CON LA B MAIUSCOLA

Nel frattempo, durante il mercato di riparazione, è arrivato a Nola un centravanti foggiano pronto ad esplodere. 180 centimetri per 73 kg ed un potenziale parzialmente inespresso, cresciuto nelle giovanili dei satanelli ha esordito in C2 a Lanciano per poi proseguire in D a Manfredonia e tornare a Foggia in C1 nel 1993/'84, l'esperienza con la maglia rossonera della sua città frutta però solamente 6 presenze ed il ragazzo decide di rilanciarsi nella vicina Galatina,un passo indietro (serie C2) per farne poi due avanti.
Con la maglia biancostellata del presidentissimo Maglio il giovane Walter si rende finalmente protagonista, 8 reti lo fanno risultare il capocannoniere della squadra e sono fondamentali per raggiungere una salvezza che ad un certo punto pareva una chimera; confermato anche per la stagione successiva il bomber colleziona però solamente due presenze, poi valigia alla mano e parte...destinazione Nola dove mister Ballarò lo renderà un killer d'area di rigore, 20 gol in 26 presenze non sono un caso. Sarà determinante nello stupendo campionato portato a termine dai bianconeri; la sua carriera da lì decollerà verso Catanzaro, la C1 e poi la B...doppio salto in avanti compiuto e prospettive ottime purtroppo interrotte da un grave incidente stradale che ne frenerà l'ascesa compromettendo una carriera che poteva essere ancora migliore.

                     RITORNO DI FIAMMA!

Il girone discendente incomincia col bis della vittoria su un' arcigna Pro Cisterna reso vano però dallo stop (0-1) di Castellammare di Stabia, tra una vittoria ed una sconfitta Ballarò ed i suoi arrivano all'ottava quando affrontano la Nissa; gara in discesa che termina 3-1 per i bianconeri. Fin qui nulla di strano senonché si apre una serie magica di sei vittorie consecutive che proietta il Nola in zona promozione, vittime di quella striscia positiva sono (nell'ordine): la già citata Nissa, il Siracusa, la Paganese, l' Afragolese, l' Ischia ed il Rende. Tutto si interrompe con il nulla di fatto a Frosinone a cui seguono due vittorie casalinghe ai danni di Akragas e Trapani (quest'ultima umiliata con un roboante 5-0); 40 punti alla penultima giornata valgono già la certezza matematica del terzo posto, peccato perché all'ultima giornata in casa della già promossa Reggina sarebbe stato bello arrivarci diversamente. Si chiude così con un 2-1 per i calabresi un campionato che ha visto la piazza di Nola sognare l' inimmaginabile dal nome C1 grazie alle giocate di Tani (29 presenze e 3 reti), ai gol di Chiarella (20) e alle parate di Strino (34/-28 il suo score), oltreché al sicuro rendimento di Iodice (33-1), Mordocco(25-3), del duo La Manna- Di Baia (26 presenze cadauno), e del giovane scugnizzo di casa Felice Parisi, 17 anni e 24 presenze impreziosite da 4 reti che gli valgono, di lì a poco, la chiamata del vivaio Granata di casa al "Filadelfia", deludente invece il rendimento di Francesco Palo, solo 9 apparizioni per lui, com'è lontano il "San Paolo".... Riguardo alla terza serie invece tutto rimandato si augurano i tifosi, il bello pare appena cominciato!

                  PIÙ CHIARELLA DI COSÌ..

Per rivivere  parzialmente le emozioni di quella stagione ci affidiamo ai ricordi ed alle parole di Walter Chiarella, sono passati tanti anni, ma Nola conserva un posto d'onore nel cuore del suo ex centravanti.
"Arrivai a Nola nel mercato allora detto di Novembre, la stagione precedente avevo fatto bene a Galatina ma non sentivo più le condizioni giuste per restare così accettai la proposta bianconera. La prima cosa che ricordo di Nola è l'attaccamento dei nolani alla squadra, molto passionali e numerosi i tifosi come in genere in ogni parte della Campania. L'inizio fu traumatico, la squadra era in fondo alla classifica e intorno si respirava un certo pessimismo riguardo alla salvezza; ricordo l'esordio casalingo con la Nocerina, segnai io su rigore ma perdemmo 4-1. Inoltre nel primo periodo la società aveva problemi nel gestire i giocatori, come me, che venivano da fuori; non si dormiva e mangiava mai nello stesso posto..Pian piano però si mise tutto al suo posto e con un po più di tranquillità arrivarono i risultati che coincisero con il cambio della guida tecnica; inizialmente il mister era Franco Villa, ma era inviso alla piazza e venne sostituito da Alfredo Ballarò il quale portò una nuova mentalità oltreché un diverso e più appropriato modo di lavorare. Con il nuovo mister poi iniziammo un cammino a dir poco esaltante che ci portò a concludere il campionato addirittura terzi dietro alle due promosse Reggina e Nocerina, squadre attrezzate per il salto di categoria, i calabresi allenati da Caramanno e i molossi da Ezio Volpi. Della cavalcata del girone di ritorno mi torna spesso alla mente la gara di Ischia, ci presentammo sull'isola da quarti in classifica appena dietro di loro, andammo sotto 1-0 e poi io stesso siglai una doppietta che ci diede la vittoria; posso affermare che il primo dei due gol fu un colpo di testa spettacolare che giudico come il gol più bello della mia carriera. Indimenticabile il ritorno a Nola, allo stadio una marea di tifosi ci aspettò per festeggiare, bandiere bianconere ovunque, cori, striscioni, qualcosa di unico! Personalmente feci un campionato davvero strepitoso, all'epoca non era facile raggiungere i 20 gol stagionali, specie nel girone D della serie C2. Si andava a giocare su campi infuocati, quelli siciliani erano i più duri di tutti; in quella stagione mi fermai a 20 perché venni espulso alla 32esima contro l' Akragas saltando per squalifica le ultime due gare, un 5-0 casalingo col Trapani ed una sconfitta per 2-1 a Reggio Calabria....di quei 6 gol probabilmente qualcuno sarebbe stato ancora mio eh eh...In definitiva fu in anno indimenticabile e fondamentale allo stesso tempo, non dimenticherò mai il calore dei nolani così come l'allora società, riuscirono a crescere facendo in modo che mai nulla ci mancasse, eravamo diventati una famiglia. Da Nola poi è incominciata tutta un'altra storia, ho avuto modo di approdare in piazze importanti ma non ho mai dimenticato quella magica stagione."
E a Nola non hanno mai dimenticato Chiarella, un bomber che ancora oggi evoca dolci ricordi in chi lo ha visto giocare e segnare!