Martedì, ore 11.59..quell'ultimo minuto sulla timbratrice sono sempre convinto che duri di più; in varie occasioni altri colleghi mi hanno garantito che e' sempre stato così, percio' mi arrendo e attendo...tra qualche secondo arrivera' mezzogiorno e potro' finalmente correre in mensa a gustarmi il pranzo che Ilaria, come tutti i giorni, mi ha preparato con amore; primo, secondo, frutta e dolcetto...che volere di più?
Oggi mangero' un po' piu' di fretta, ho una delle mie interviste da fare e mi sono accordato per le 12.40 circa, la "vittima" a questo giro e' Fermo Spallanzani, ex terzino nerostellato che tutti ricordano per falcata e tiro.
Giu' il caffe' e via, niente..oggi la partita a carte tra colleghi la salto sono gia' le 12:35...auricolari, carta e penna e si parte...il telefono squilla e dopo un attimo ecco il terzino, disponibile e felice di fare un tuffo nel suo e nel nostro (in qualita' di spettatori) passato :
Io : Eccomi quì, partiamo per un bel viaggio nel tempo, e' pronto?
S. : Certo, da dove iniziamo?
Io : Che ne dice di raccontarci il suo incontro con il calcio?
S. : La mia storia e' un po' particolare, nel senso che io vengo da un piccolo paese del reggiano (Cacciola) dove si giocava nel cortile della parrocchia, eravamo una quindicina di ragazzi ma il campo aveva solo una porta, così le opzioni erano due : o si faceva l'altra porta con le maglie o si giocava ad una e bastava uscire dall'area e rientrarvi. Un giorno passa un signore e si ferma a guardarci, dopo un po' ci interrompe e ci domanda se giochiamo in qualche squadra...alla risposta negativa segue la proposta di seguirlo per iniziare a giocare nell' Olimpia di Reggio Emilia..
Io : e voi?
S. : Dopo il permesso dei genitori accettiamo...ci venivano a prendere con un pulmino e ci riportavano a casa, un periodo di prova dopodiche' restiamo in quattro; ci danno la borsa ed un buono per le scarpe...ci pareva gia' una cosa incredibile.
Io : Cosi incomincia il primo campionato...
S. : Tempo un mese e mezzo arriva il mister e mi dice che durante una gara un certo Erminetti mi ha notato, era un osservatore dell'Inter e decise di portarmi a Milano per fare un provino.
Io : Settimo cielo immagino...
S. : Be' era una bella soddisfazione; mi chiamarono ad Aprile, avevo 13 anni e feci un provino di Giovedì...
Io : Racconti, racconti..
S : Marcavo Amerigo Paradiso (che esordira' in A coi nerazzurri) di due anni piu' grande, giocai una ventina di minuti nei quali ricordo di aver colpito una traversa..poi mi sostituirono...tra gli osservatori c'erano Lorenzi e Cella.
Io : Reazioni?
S. : Uscii piangendo, ero sicuro che mi avessero scartato e rientrai negli spogliatoi delusissimo.
Io : Invece?
S. : A fine primo tempo arriva Arcadio Venturi e mi chiede da chi sono accompagnato, rispondo dal mio mister e da papa'...li chiama e gli comunica che hanno intenzione di tenermi.
Io : Inizia l'avventura...
S. : Fui l'unico ragazzino preso prima della fine delle scuole medie, tanto che la terza la feci a Milano.
Io : Primi ricordi?
S. : Primo Agosto 1977, arrivo in ritiro e con me ci sono: Lorieri, Bergomi, Fermanelli, Lombardo, Ferri; una soddisfazione immensa.
Io : Che anni furono quelli in neroazzurro?
S. : Stupendi, imparai tantissimo..eravamo davvero forti, la difesa era composta da me, Lombardo, Ferri e Bergomi, ci siamo divertiti..
Io : Un nome di un compagno che aveva grandi prospettive?
S. : Franco Monti classe 1965, potenzialmente un fenomeno ma il calcio e' strano..
Io : Un nome di un compagno che aveva grandi prospettive?
S. : Franco Monti classe 1965, potenzialmente un fenomeno ma il calcio e' strano..
Io : Tutta la trafila fino alle porte della prima squadra..
S. : Esattamente, in mezzo pero' feci un anno in C1 a Modena ( 1980/'81) ..Bruno Pace allenatore mi fece esordire tra i prof.; quell'anno vincemmo anche il torneo Angloitaliano che disputai da titolare.
Io : Poi il ritorno alla beneamata e..una data..8/11/1981..
S. : Udinese- Inter 1-1, l'unica mia panchina in A...Bersellini a fine primo tempo mi dice di scaldarmi perche' Beppe Baresi ha male, lo faccio ma lui resiste e finisce la gara, ed io così non riesco ad esordire...peccato...
Io : L' anno dopo arriva il prestito a Siena...
S. : Bersellini non era un tecnico che credeva molto nei giovani, fece esordire Bergomi perche' si trovo' in emergenza ma per il resto preferiva gli anziani; così arrivo' l' opportunita' di andare a Siena, non ero molto in condizione ed ero chiuso dal piu' esperto Bencini, giocai due gare, una contro il Benevento ed una all' Adriatico di Pescara così a Novembre accettai l' offerta di Beltrami che mi prego' di andare al Fanfulla in C2 dove avevano bisogno di un difensore per raggiungere l' obbiettivo della salvezza..
Io : Ed invece...
S. : Invece vinciamo il campionato davanti a Mantova e Novara ( dietro al solo Legnano, n.d.a.) e voliamo in C1, fu' una grande annata; appena arrivato ricordo che Veneri mi disse che valutata la mia condizione mi avrebbe tenuto fuori nella trasferta di Novara, io insistetti per giocare e lui accetto'...morale, vinciamo 2-0 e disputo una gran gara, da lì abbiamo preso il volo.
Io : L' anno dopo e' C1, con Bologna, Parma; Brescia ecc..
S. : Era un gran bel girone, ma io fui frenato da piu' fattori..in primis il servizio militare ed in secundis un ginocchio spaccato proprio mentre mister Veneri mi inizio' a mettere in campo, persi quasi tutto l'anno ( 12 presenze, n.d.a.)
Io : E a fine stagione si scende in C2..
S. : Purtroppo sì, restai anche l' anno successivo..ripresi dall' infortunio ma dopo otto allenamenti mi strappai e persi tutta l' andata. Un buon girone di ritorno mi permise di farmi capire che ero tornato a buoni livelli.
Io : E' per questo che a fine campionato arriva la richiesta del Casale?
S. : In estate Beltrami mi disse che a Casale Monferrato puntavano a fare la squadra per vincere l' Interregionale, ci pensai su' ed accettai.
Io : Era la prima volta tra i dilettanti, che impressioni ricorda?
S. : Era una societa' organizzata in modo capillare, non pareva assolutamente di essere nei dilettanti..
Io : Chi ricorda della societa'?
S. : Mi vengono in mente il segretario Zaio, il presidente Falbo, il massaggiatore Pescolla e il mitico Tato!
Io : Che purtroppo oggi non c'e' piu'..
S. : Bruttissima notizia, non lo sapevo...
Io : Anche mister Guido Vincenzi ci ha lasciato, che tipo era?
S. : Di lui lo sapevo, era un ottimo uomo prima ancora che un grande allenatore, l' ho conosciuto in quella stagione ed e' stato come un padre, mi incoraggiava e mi ripeteva sempre che terzini come me in categoria non esistevano, un grande!
Io : In Nerostellato bagna l' esordio con il gol..
S. : Eh gia', contro l' Albese alla prima giornata..in quel momento mi pareva tutto così facile, volavo su quella fascia; ci tenevo a dimostrare che la D non era la mia categoria.
Io : E ce la fece, vittoria del campionato e cavalcata fino alla semifinale in Coppa Italia..
S. : Eravamo un gruppo fantastico, in campionato dominammo perdendo solamente due gare, in coppa uscimmo per un gol di differenza a Roma contro l' Almas dove peraltro io non giocai causa squalifica.
Io : Quali compagni ricorda piu' volentieri?
S. : Farei un torto a qualcuno se facessi dei nomi, giuro che a Casale non posso parlare male di nessuno, ricordo anche i giovanotti della primavera che annata fantastica..
Io : Qualche aneddoto di quella stagione?
S. : Tre su tutti, il primo riguarda una partita di coppa nella quale mi trovavo come diretto avversario un autentico armadio di cui non ricordo il nome; mister Vincenzi, per prendermi in giro, mi diceva che quel tale mi avrebbe spazzato via...bene, al primo contrasto lo faccio volare, mi giro verso il mister e gli dico : " Non mi conosce ancora bene eh eh..". Il secondo invece e' il rito che metteva in atto Scarrone prima di ogni gara...un goccetto di Whisky prima di giocare per esorcizzare la paura! Infine non posso dimenticare il Tato che prima di ogni gara veniva negli spogliatoi e ci indottrinava buttando giu' la sua formazione.
Io : Fine anno, il Casale sale in C2 ma lei non risulta tra i confermati..perche'?
S. : Quello che e' successo ha dell' incredibile..
Io : Bene, la parola a lei..
S. : Verso fine campionato vado a Genova per sostenere un provino con i rossoblu', il mister era Burgnich che mi valuta e da' l' assenso per la stagione successiva...purtroppo pero' viene esonerato prima del termine del campionato ed il suo successore Perotti l' anno dopo punto' tutto sui ragazzi che si era portato su' dalla primavera, i vari Rotella, Eranio, signorelli ecc..
Io : Così lei resta a piedi..
S. : Nel frattempo il Casale mi aveva rimpiazzato con l' ex Biellese Biagetti; Vincenzi mi chiese di temporeggiare e la societa' mi propose il minimo contrattuale..poi arrivo' il Sig. Sala che mi propose l' opzione Vigevano per vincere ancora la D...accettai.
Io : Che stagione fu' la prima a Vigevano?
S. : Perdemmo le ultime gare e ci piazzammo terzi, eravamo stati in testa a lungo e meritavamo la C2, finimmo dietro Lecco e Pro Sesto.
Io : E lei resta lì anche la stagione successiva..
S. : In estate mi contatto' ancora il Casale, ma non andammo d' accordo riguardo all' offerta economica..era davvero bassa, allora restai un altro anno in Lombardia nel quale disputai un altro bel campionato di serie D.
Io : Poi si avvicina a casa...come arriva alla Virtus Roteglia?
S. : In sede di mercato mi cerco' il Leffe, contratto da 55 milioni in due stagioni e accordo quasi fatto, ma poi arriva il Roteglia e mi convince ad andare da loro.
Io : Come mai?
S. : Mi offrivano gli stessi soldi ed un posto di lavoro sicuro, ho fatto due conti ed ho preferito così; a 26 anni era meglio pensare anche al dopo..quel lavoro lo faccio tutt' ora e mi piace, sono il responsabile delle vendite di un' importante concessionaria emiliana.
Io : Che anni furono quelli di Roteglia?
S. : Era come una famiglia, ritrovai vecchi amici come bomber Spezia e Menabue; ho fatto cinque campionati e tutti di serie D, che per una realta' di 1500 abitanti e' davvero tanta roba..ogni salvezza era una gioia immensa. Giocai meno solo l' ultima stagione perche' fui vittima di una tromboflebite che mi tenne fuori 6 mesi.
Io : Roteglia uguale Giuseppe Debbi...
S. : Grandissimo personaggio, era uno dei tre fratelli che poi erano l' anima della societa'; uno era presidente, lui giornalista della Gazzetta di Reggio e l' altro tifoso sfegatato...
Io : Dopo scende in promozione a Castellarano e poi in terza al Cavola..
S. : Esattamente; ho fatto un anno in promozione e poi ho accettato la proposta un po' folle del Cavola; era una piccolissima societa' che dalla terza abbiamo portato in prima nel giro di due campionati; ci strapagavano, pensa che Marinoni aveva pagato il week end pure per la famiglia..poi e' sparito tutto..
Io : E lei chiude col calcio..
S. : Si, ho avuto proposte dal basso ma non sono mai entrato nell' ottica del divertirmi e basta..per me il calcio e' roba seria.
Io : E allora passiamo alle domande finali: il ricordo piu' bello della carriera..
S. : Il primo giorno a Milano, quel 1 Agosto 1977 ce l' ho nel cuore; e poi il giorno delle foto a San Siro con la prima squadra.
Io : La stagione piu' bella.
S. : Quella di Casale, purtroppo e' stata solo una ma la porto nel cuore..era un periodo che mi sentivo invincibile; ma ricordo volentieri pure le salvezze di Roteglia.
Io : Il compagno piu' forte con cui ha giocato
S. : Indubbiamente Riccardo Ferri, ha avuto meno di quello che avrebbe meritato..era fortissimo.
Io : E oggi che fa' Spallanzani?
S. : Oggi basta calcio le gambe patiscono, così mi sono dato alla bici...faccio 10000 Km all' anno..
E' proprio vero, quando uno nasce per correre lo fa' fino alla fine..che sia in bici o a piedi, se sei Spallanzani non ti puoi fermare mai!!
Io : Poi il ritorno alla beneamata e..una data..8/11/1981..
S. : Udinese- Inter 1-1, l'unica mia panchina in A...Bersellini a fine primo tempo mi dice di scaldarmi perche' Beppe Baresi ha male, lo faccio ma lui resiste e finisce la gara, ed io così non riesco ad esordire...peccato...
Io : L' anno dopo arriva il prestito a Siena...
S. : Bersellini non era un tecnico che credeva molto nei giovani, fece esordire Bergomi perche' si trovo' in emergenza ma per il resto preferiva gli anziani; così arrivo' l' opportunita' di andare a Siena, non ero molto in condizione ed ero chiuso dal piu' esperto Bencini, giocai due gare, una contro il Benevento ed una all' Adriatico di Pescara così a Novembre accettai l' offerta di Beltrami che mi prego' di andare al Fanfulla in C2 dove avevano bisogno di un difensore per raggiungere l' obbiettivo della salvezza..
Io : Ed invece...
S. : Invece vinciamo il campionato davanti a Mantova e Novara ( dietro al solo Legnano, n.d.a.) e voliamo in C1, fu' una grande annata; appena arrivato ricordo che Veneri mi disse che valutata la mia condizione mi avrebbe tenuto fuori nella trasferta di Novara, io insistetti per giocare e lui accetto'...morale, vinciamo 2-0 e disputo una gran gara, da lì abbiamo preso il volo.
Io : L' anno dopo e' C1, con Bologna, Parma; Brescia ecc..
S. : Era un gran bel girone, ma io fui frenato da piu' fattori..in primis il servizio militare ed in secundis un ginocchio spaccato proprio mentre mister Veneri mi inizio' a mettere in campo, persi quasi tutto l'anno ( 12 presenze, n.d.a.)
Io : E a fine stagione si scende in C2..
S. : Purtroppo sì, restai anche l' anno successivo..ripresi dall' infortunio ma dopo otto allenamenti mi strappai e persi tutta l' andata. Un buon girone di ritorno mi permise di farmi capire che ero tornato a buoni livelli.
Io : E' per questo che a fine campionato arriva la richiesta del Casale?
S. : In estate Beltrami mi disse che a Casale Monferrato puntavano a fare la squadra per vincere l' Interregionale, ci pensai su' ed accettai.
Io : Era la prima volta tra i dilettanti, che impressioni ricorda?
S. : Era una societa' organizzata in modo capillare, non pareva assolutamente di essere nei dilettanti..
Io : Chi ricorda della societa'?
S. : Mi vengono in mente il segretario Zaio, il presidente Falbo, il massaggiatore Pescolla e il mitico Tato!
Io : Che purtroppo oggi non c'e' piu'..
S. : Bruttissima notizia, non lo sapevo...
Io : Anche mister Guido Vincenzi ci ha lasciato, che tipo era?
S. : Di lui lo sapevo, era un ottimo uomo prima ancora che un grande allenatore, l' ho conosciuto in quella stagione ed e' stato come un padre, mi incoraggiava e mi ripeteva sempre che terzini come me in categoria non esistevano, un grande!
Io : In Nerostellato bagna l' esordio con il gol..
S. : Eh gia', contro l' Albese alla prima giornata..in quel momento mi pareva tutto così facile, volavo su quella fascia; ci tenevo a dimostrare che la D non era la mia categoria.
Io : E ce la fece, vittoria del campionato e cavalcata fino alla semifinale in Coppa Italia..
S. : Eravamo un gruppo fantastico, in campionato dominammo perdendo solamente due gare, in coppa uscimmo per un gol di differenza a Roma contro l' Almas dove peraltro io non giocai causa squalifica.
Io : Quali compagni ricorda piu' volentieri?
S. : Farei un torto a qualcuno se facessi dei nomi, giuro che a Casale non posso parlare male di nessuno, ricordo anche i giovanotti della primavera che annata fantastica..
Io : Qualche aneddoto di quella stagione?
S. : Tre su tutti, il primo riguarda una partita di coppa nella quale mi trovavo come diretto avversario un autentico armadio di cui non ricordo il nome; mister Vincenzi, per prendermi in giro, mi diceva che quel tale mi avrebbe spazzato via...bene, al primo contrasto lo faccio volare, mi giro verso il mister e gli dico : " Non mi conosce ancora bene eh eh..". Il secondo invece e' il rito che metteva in atto Scarrone prima di ogni gara...un goccetto di Whisky prima di giocare per esorcizzare la paura! Infine non posso dimenticare il Tato che prima di ogni gara veniva negli spogliatoi e ci indottrinava buttando giu' la sua formazione.
Io : Fine anno, il Casale sale in C2 ma lei non risulta tra i confermati..perche'?
S. : Quello che e' successo ha dell' incredibile..
Io : Bene, la parola a lei..
S. : Verso fine campionato vado a Genova per sostenere un provino con i rossoblu', il mister era Burgnich che mi valuta e da' l' assenso per la stagione successiva...purtroppo pero' viene esonerato prima del termine del campionato ed il suo successore Perotti l' anno dopo punto' tutto sui ragazzi che si era portato su' dalla primavera, i vari Rotella, Eranio, signorelli ecc..
Io : Così lei resta a piedi..
S. : Nel frattempo il Casale mi aveva rimpiazzato con l' ex Biellese Biagetti; Vincenzi mi chiese di temporeggiare e la societa' mi propose il minimo contrattuale..poi arrivo' il Sig. Sala che mi propose l' opzione Vigevano per vincere ancora la D...accettai.
Io : Che stagione fu' la prima a Vigevano?
S. : Perdemmo le ultime gare e ci piazzammo terzi, eravamo stati in testa a lungo e meritavamo la C2, finimmo dietro Lecco e Pro Sesto.
Io : E lei resta lì anche la stagione successiva..
S. : In estate mi contatto' ancora il Casale, ma non andammo d' accordo riguardo all' offerta economica..era davvero bassa, allora restai un altro anno in Lombardia nel quale disputai un altro bel campionato di serie D.
Io : Poi si avvicina a casa...come arriva alla Virtus Roteglia?
S. : In sede di mercato mi cerco' il Leffe, contratto da 55 milioni in due stagioni e accordo quasi fatto, ma poi arriva il Roteglia e mi convince ad andare da loro.
Io : Come mai?
S. : Mi offrivano gli stessi soldi ed un posto di lavoro sicuro, ho fatto due conti ed ho preferito così; a 26 anni era meglio pensare anche al dopo..quel lavoro lo faccio tutt' ora e mi piace, sono il responsabile delle vendite di un' importante concessionaria emiliana.
Io : Che anni furono quelli di Roteglia?
S. : Era come una famiglia, ritrovai vecchi amici come bomber Spezia e Menabue; ho fatto cinque campionati e tutti di serie D, che per una realta' di 1500 abitanti e' davvero tanta roba..ogni salvezza era una gioia immensa. Giocai meno solo l' ultima stagione perche' fui vittima di una tromboflebite che mi tenne fuori 6 mesi.
Io : Roteglia uguale Giuseppe Debbi...
S. : Grandissimo personaggio, era uno dei tre fratelli che poi erano l' anima della societa'; uno era presidente, lui giornalista della Gazzetta di Reggio e l' altro tifoso sfegatato...
Io : Dopo scende in promozione a Castellarano e poi in terza al Cavola..
S. : Esattamente; ho fatto un anno in promozione e poi ho accettato la proposta un po' folle del Cavola; era una piccolissima societa' che dalla terza abbiamo portato in prima nel giro di due campionati; ci strapagavano, pensa che Marinoni aveva pagato il week end pure per la famiglia..poi e' sparito tutto..
Io : E lei chiude col calcio..
S. : Si, ho avuto proposte dal basso ma non sono mai entrato nell' ottica del divertirmi e basta..per me il calcio e' roba seria.
Io : E allora passiamo alle domande finali: il ricordo piu' bello della carriera..
S. : Il primo giorno a Milano, quel 1 Agosto 1977 ce l' ho nel cuore; e poi il giorno delle foto a San Siro con la prima squadra.
Io : La stagione piu' bella.
S. : Quella di Casale, purtroppo e' stata solo una ma la porto nel cuore..era un periodo che mi sentivo invincibile; ma ricordo volentieri pure le salvezze di Roteglia.
Io : Il compagno piu' forte con cui ha giocato
S. : Indubbiamente Riccardo Ferri, ha avuto meno di quello che avrebbe meritato..era fortissimo.
Io : E oggi che fa' Spallanzani?
S. : Oggi basta calcio le gambe patiscono, così mi sono dato alla bici...faccio 10000 Km all' anno..
E' proprio vero, quando uno nasce per correre lo fa' fino alla fine..che sia in bici o a piedi, se sei Spallanzani non ti puoi fermare mai!!