"Il Murat è pronto a fronteggiare il nemico, ricciolo nero e sguardo corrucciato stridono con una giornata relativamente serena nella quale una ventilazione modesta regala attimi di serenità in un'atmosfera decisamente carica di tensione; a più tardi per eventuali aggiornamenti, linea allo studio." Forse così l'avrebbe presentata, Sandro Ciotti,la battaglia di Tolentino che ebbe luogo tra il 2 ed il 3 Maggio 1815 tra le truppe napoletane, decise ad evitare la restaurazione dei Borbone e comandate appunto dal Murat Gioacchino re di Napoli e protagonista di una vita a dir poco romanzesca, e l'esercito austriaco che trionfò senza pietà ed al prezzo di 3000 unità circa tra morti e feriti di entrambi gli schieramenti.
Cento e ottanta anni dopo a Tolentino, con ambientazione nel cittadino stadio "Della Vittoria" anziché sulle colline di Pollenza venne combattuta un'altra battaglia, senza morti per fortuna né prigionieri, soltanto vincitori e vinti, divisi da una rete, un gol, segnato da chi dovrebbe averli evitati. Un gol che scrisse la storia come fosse una penna, un gol spartiacque, chi sale e chi scende, ma quel pomeriggio si era tutti sullo stesso piano, ed era sempre Maggio, il 13 Maggio.... Tolentino-Nereto... la partita!
Nereto è un paesino del Teramano che si aggira attorno alle 5000 unità, le lotte feudali e gli scontri della storia lo hanno avvicinato in tempi lontani più ad Ascoli (nel dialetto ancora oggi è marcata la somiglianza con i Piceni) che all'Abruzzo in quanto avamposto comodo ed efficace per tenere a bada i fermani che con Ascoli non legavano mai troppo.
Nereto il suo primo miracolo lo ebbe, lo visse, la notte del 22 Dicembre 1798, anticipato da un antefatto cruento commesso in principio dall'esercito napoleonico e vendicato dai cittadini neretesi.
L'esercito del Napoleone si macchiò, tra le altre, di violenze su alcune donne del paese; venuti a conoscenza del grave atto compiuto, alcuni cittadini di Nereto decisero di vendicarsi uccidendo i colpevoli di dette violenze. L'esercito, ferito nell'onore per la ribellione dei paesani fece sapere che la notte del 22 avrebbe attaccato il paese con il chiaro intento di distruggerlo; allarmati, impauriti e preoccupati i cittadini si riunirono nonostante ci fosse ben poco da fare, il grosso della popolazione si rifugiò nella locale chiesa in attesa di un miracolo che alla fine avvenne!
Intorno alla mezzanotte, e con gli echi dell'esercito già alle porte del paese, la vecchina Nicolina Tonelli guadagna la cima del campanile e comincia a suonare le campane all'impazzata, l'effetto è tanto incredibile quanto insperato! Le truppe napoleoniche in breve abbandonano le postazioni senza colpo ferire, si saprà più tardi che ai rintocchi delle campane gli è apparso un esercito di angeli luccicanti che, terrorizzandoli, li ha messi in fuga!
Nereto si salvò così, per merito di una vecchina, da una probabile devastazione.
Anche qui la storia si ripeterà, il secondo miracolo ha la data del 1995, come il primo ha un antefatto (non sanguinolento fortunatamente) e come protagonisti sceglie un nugolo di giovani calciatori guidati da una vecchia volpe di campo, Nicola Tribuiani! Buona visione!
I CONDOTTIERI
Al comando dei due schieramenti si trovano strateghi, allenatori, agli antipodi; in quel 1994/95 Fabrizio Castori è un giovane pieno di speranze e con esperienze a livello regionale spese tra realtà quali Monturanese, Belfortese, Urbisaglia, Cerreto e Camerino, la serie D è il punto più alto da quando allena e l'ha guadagnata con sudore e fatica pilotando il Cerreto d'Esi alla vittoria del campionato di Promozione edizione 1989/90 ed esordendovi durante la stagione successiva culminata, purtroppo, con una retrocessione dolorosa frutto di soli 14 punti in un girone dominato dall'Avezzano e che, tra le altre, vedeva partecipare squadroni quali Fermana e L'Aquila. Chiusa la parentesi col Cerreto il Mister ricomincia dalla Monturanese in Eccellenza ed ottiene un lusinghiero terzo posto con una rosa che dispone, tra gli altri, dell'esperto bomber Lotorio già idolo a Gubbio.
Nel 92/93 poi avviene l'incontro con il Tolentino, i cremisi sono appena retrocessi dalla serie D e desiderano ritornarci velocemente, così la scelta del presidente Ercoli cade su di lui...sarà l'inizio di una favola!
Nicola Tribuiani invece in quella stagione è già un nome navigato ed affermato a quelle latitudini, classe 1944 ha cominciato ad allenare le giovanili del Giulianova (sua città natale) già sul finire degli anni sessanta togliendosi diverse soddisfazioni in quanto a successi; nella stagione 76/77 poi passa alla Sambenedettese in serie B subentrando a Fantini il 12 Dicembre con la squadra in 16esima posizione e battendo subito il Palermo grazie al duo Odorizzi-Chimenti. Con lui in panchina la Samb ottiene un buon undicesimo posto riuscendo a mantenere inviolato il "Ballarin". La stagione seguente si dedica alla primavera e per il campionato 78/79 resta in sella alla prima squadra (sempre in cadetteria) per le prime sette giornate, dopo le quali viene sostituito da Toneatto in seguito ad un 4-0 subito a Ferrara; durante la sua militanza alla Samb resta comunque imbattuto nelle gare casalinghe. Il 79/80 vede Tribuiani ottenere la promozione in C1 con il Francavilla, poi un quinquennio a Giulianova tra giovanili, subentri ed esoneri ed un breve parentesi alla Fidelis Andria nella C2 edizione 85/86 dove sostituisce e poi è sostituito da Pirazzini. Disperato ed inutile poi è il tentativo di evitare al "suo" Giulianova la retrocessione in serie D nel 91/92 nonostante in rosa figurino giocatori quali Caffarelli, G. Donatelli e De Simone. Approda poi a Nereto a stagione 93/94 iniziata, quando i vibratiani, da neopromossi, non ingranano proprio ed alla dodicesima decidono per l'esonero di Di Lorenzo (6 punti in 11 gare) in favore del tecnico di Giulianova...anche quì la favola inizia...
UN ATTIMO PRIMA DEL MITO
Ma come ci arrivano Tolentino e Nereto a quell' indimenticabile stagione 1994/95 ?
Strade simili, destini felici di vittorie dal basso, entrambe si aggiudicano il proprio girone di Eccellenza nel campionato 92/93 per assestarsi la stagione successiva e dare inizio alla storica contesa che andremo a raccontare.
Il Tolentino ha una storia lontana, radicata nel tessuto cittadino già dal 1919, ha frequentato di sfuggita la serie C del secondo dopoguerra e poi, con alterne fortune, si è battuta in serie D durante gli anni sessanta per trascorrere i settanta in Promozione (tranne la serie D del 77) e gli ottanta con discreti risultati ancora in serie D fino alla retrocessione del 1988. Risale immediatamente in D e vi resta, abbastanza faticosamente, per tre stagioni finchè nel 91/92 agli ordini di mister Vivani e con in rosa già Iuvalò e Nerpiti si vede costretto a ridiscendere al piano inferiore in virtù di un quart'ultimo posto nel girone G.
Quì il presidente, decisissimo a riprendersi il maltolto, opta per Castori, e il Mister non lo tradisce! Forte di una rosa costruita per salire e che presenta ancora il funambolico Iuvalò la squadra cremisi si aggiudica il campionato con 52 punti, tre in più dell'Urbino di Fraternali e ben nove in più della Jesina dei grossi nomi Deogratias (portiere ex Samb in B) e Garbuglia.
La stagione 1993/94 vede quindi il Tolentino affrontare da matricola il girone E, un raggruppamento dominato dal duello Vis Pesaro-Fermana risolto a favore dei primi grazie ad un San Marino che all'ultima giornata agguanta, nel finale, un pari a Fermo che estromette i canarini dal discorso promozione; i cremisi in quella stagione si piazzano in tredicesima posizione, appena un punto sopra la retrocessa Rondinella e con uno score di 7 vittorie, ben 18 pareggi e 9 sconfitte.
La storia dei rossoblù neretesi invece incomincia nel secondo dopoguerra, 1948; la squadra si batte per molti anni nei vari livelli calcistici regionali appassionando gli sportivi locali e dando vita a derby infuocati soprattutto con gli storici rivali della Santegidiese. Nereto incomincia ad avere un nome e a meritare rispetto sul campo ed al termine della stagione 1992/93 agli ordini di mister Impullitti e sotto l'egida del cannoniere Breglia guadagna l'accesso diretto alla serie D quando si impone per un punto sul Mosciano del superbomber Arancio, in uno sprint a tre combattutissimo che vide sul gradino più basso la Rosetana.
I rossoblù perciò risultano anch'essi matricole per il campionato 1993/94, ma lo affrontano nel girone F dove incrociano le armi con nobili decadute come Teramo e Ternana ed ottengono un insperato nono posto assicurato dalle 20 reti della coppia Breglia-Carta (11 a 9 per il primo) che ancora tante soddisfazioni regalerà agli irriducibili tifosi neretesi, e dall'arrivo di Tribuiani in panchina, il quale toglierà dalle secche il Nereto che ad un certo punto pareva essersi smarrito.
CAPITANI CORAGGIOSI
Sul campo le due squadre sono rappresentate al meglio da due veri e propri funamboli del gol, giocatori capaci di cambiare le sorti di una gara con una giocata inaspettata, un lampo di genio che appare nel nulla e scompare nel tripudio generale!
Il faro Cremisi poi, curiosamente, è nato e cresciuto a Nereto, per la serie "Nemo propheta in patria!" Classe 1965 Pasqualino Iuvalò si affaccia al professionismo nella stagione 84/85, la casacca è quella giallorossa del Giulianova e il mentore proprio quel Tribuiani che siede sulla panchina neretese; il girone è il C di una C2 molto competitiva, Iuvalò in tre stagioni (le altre due con Giorgini allenatore) mette assieme 80 gare di campionato condite da 7 reti, il tutto accompagnato dalla delusione del terzo posto dell'ultimo anno (salivano in C1 le prime due) ad un soffio dalla promozione sfumata, probabilmente, alla terz'ultima di campionato per mano di un Angizia Luco capace di infliggere un impetoso 3-0 ad un complesso che aveva perso solamente due gare in stagione. A Giulianova comunque il giovane Iuvalò ha modo di crescere al fianco di gente quale Raffaello Vernacchia, Ivo Iaconi, l'ex interista Cesati e i vari Manari, Di Giannatale e De Patre.
La stagione 87/88 vede il funambolo abruzzese traslocare a Celano, ancora C2 e per lui ci sono 24 presenze (senza reti) in un complesso che si salva tranquillamente schierando, tra gli altri, giocatori come Di Nicola, Bulgarani (vecchio virgulto interista mai esploso ad alti livelli), Zappasodi ed il pescarese Marchionne; terminato il campionato con i marsicani Iuvalò accetta di scendere nell' Interregionale per sposare l'ambizioso progetto de L'Aquila, una società decisa a salire in serie C2. Gli aquilani allestiscono una squadra dalle grosse potenzialità, Alessandroni timbra 17 reti e Mauti (lunghissima la sua esperienza in cadetteria con Genoa, Perugia, Varese e Campobasso) giostra in mezzo al campo ma il tutto non basta perché l'Ostia totalizza due punti in più (52 a 50) e stacca l'unico biglietto disponibile per salire di categoria.
A questo punto Iuvalò si ferma, la stagione 89/90 lo vede inattivo e con il dubbio se la sua avventura nei campi di calcio continuerà; si ricorda di lui il Tolentino edizione 1990/91 che disputa il girone G dell' Interregionale, un raggruppamento dominato dall' Avezzano di Petrelli e nel quale la formazione cremisi si piazza in dodicesima posizione grazie anche alle sei reti di Iuvalò. La scintilla è scoccata proprio lì, Pasqualino si sente a casa e incomincia a regalare giocate da categoria superiore anche se nel 91/92 il Tolentino è costretto a scendere in Eccellenza dalla quale però risale immediatamente per assestarsi e poi vivere questa magica avventura!
Fabrizio Breglia nasce a Pescara l' 11 Agosto del 1971 e si affaccia al calcio di un certo livello nella stagione 1990/91 quando esordisce nell' Interregionale con la maglia della Renato Curi dove non riesce ad evitare la retrocessione in Eccellenza ma apprende i trucchi del mestiere dall' esperto Marchionne ( 8 reti per quest'ultimo, in B col Pescara e a Celano con Iuvalò...per la serie corsi e ricorsi..), la stagione successiva và a fare esperienza in Eccellenza all' Altinese e poi nel 92/93 è pronto ad approdare al Nereto di mister Impullitti per diventare il terminale offensivo della squadra che si aggiudicherà la promozione in Interregionale al termine di un duello emozionante col Mosciano; proprio contro il Mosciano Breglia realizzerà la rete che nell'immaginario collettivo neretese vale quanto è più della mitica rovesciata di Parola immortalata su ogni pacchetto di figurine Panini! Un gol spettacolare, un pass per quella categoria (l' Interregionale appunto) che pareva irraggiungibile agli occhi di un paesino di provincia. All'esordio assoluto in categoria i neretesi fruiscono ormai di un bomber maturo e potente, Breglia infatti con i suoi 11 centri contribuisce in maniera importante all'ottima salvezza ottenuta, in un girone nel quale gli attaccanti non mancano; ci sono infatti nomi quali Maurizi della Viterbese (scuola Roma), Cozzella e Bardi della Ternana (il primo in B a Pescara e Cosenza; il secondo in A a Catania) , Alesi della Santegidiese (in A con l'Ascoli), Boccia della Civitacastellana (scuola Roma anche lui) e Pino Tortora del Teramo, una vecchia volpe dei campi di C. Farsi spazio tra questi nomi non è cosa da tutti, ma Breglia è un animale da gol, il Bomber! Suo infatti è il primo gol assoluto segnato dal Nereto in Interregionale, arriva alla seconda giornata in una debacle interna al cospetto del Pomezia, termina 1-3 e Breglia sigla il momentaneo 1-1 in chiusura di primo tempo.... E stà solo scaldando i motori per la stagione successiva...
UNA STAGIONE DA INCORNICIARE, PER TUTTI!
Alla partenza della stagione 1994/95 il girone F dell' Interregionale comprende nomi di nobili decadute quali il Campobasso, il Francavilla e la Civitanovese, al pari di realtà semisconosciute come la piccola molisana Roccaravindola. Alla vigilia tra le favorite paiono esserci proprio i rossoblù campobassani, vuoi per il nome vuoi per i nomi come l'ex Casertana Barometro, Progna (ex Under 21 e colonna in A di Atalanta e Bari) e Minisi, Fabbiano (una vita in C tra Foggia, Nola, Campania e Lanciano tra le altre), il classe 1972 Messina che qualche stagione addietro aveva esordito in B ad Avellino e più avanti arriverà il portiere Efficie, un numero uno di categoria superiore; la Civitanovese di Pietro Ruisi neoretrocessa dalla C2 e con, tra i pali, quel Pietro Spinosa che poco dopo diverrà un eroe a Castel di Sangro, unito a gente come Il baffo Enrico Piccioni (icona di una Cremonese da serie A), i due Sopranzi Samuele e Sergio (il primo in B a San Benedetto ed il secondo a Cesena), il terzino Pazzini ex Taranto in B, e quel Gabriele Baldassarri in A con l'Ascoli e poi colonna in C tra le fila di molte società; una Jesina sempre pericolosa e che schiera tra gli altri il gioiellino di casa Coltorti con il giovane De Feis, e appena dietro la Vigor Senigallia del portiere Negozi (ex Ancona) e di quel Giancamilli già in cadetteria a Cagliari; da tenere in considerazione anche la Santegidiese di Hector Ortega che si avvale del bomber Alesi (in A con l'Ascoli) e del terzino Attrice ( Reggina, Samb e Piacenza in B), ma è tutto il girone ad essere di buon livello, il Francavilla schiera quel Biagio Lombardi classe 1958 già a Pescara, Cosenza, Salerno e Ravenna; il Mosciano presenta Mariano Fioravanti in mezzo al campo (ex pupillo dell'Ascoli di Rozzi); l'esperto portiere Ioannoni gioca per il Paganica, l'ex Cagliari Di Lena è a Termoli a svezzare i giovani Corazzini e Minadeo; a Camerino hanno Susi (una vita in C tra Arezzo, Livorno, Francavilla ecc.), a Roccaravindola l'ex Genoa Capezzuoli e l'esperto Ciannavei, e Tolentino e Nereto?
I cremisi sono visti come possibili outsider, Iuvalò e Maci là davanti incutono timore, Fenucci dietro è una garanzia e nomi come Palombi e La Barba sono qualcosa di certificato in categoria, il tutto affidato a quel Castori che già non difetta di grinta e volontà fuori dal comune.
Nereto invece, al secondo campionato in categoria, viene giudicato come un complesso discreto ma non di prima fascia; il riconfermato Tribuiani può contare sulla vena realizzativa del solito Breglia, sulle qualità del gioiellino Ramon Aiana, sbocciato a Firenze (esordio in A contro il Torino, quando Radice lo manda in campo nel finale al posto di Borgonovo), bocciato a Carrara e desideroso di riscatto, sui piazzati del riconfermato Carta (tecnico centrocampista, come Aiana di scuola Fiorentina e già in C a Fano, Ferrara e Bisceglie), sulla voglia di arrivare della giovane punta Pannacci e su mastini di categoria come Rasicci, De Angelis, Isidori coadiuvati da giovanotti locali come il baby Di Ottavio che nobilitano il lavoro del settore giovanile. Griglia pronta, semaforo verde e...via con le sorprese!
LA LUNGA MARCIA
L'esordio in campionato è previsto per il 3 Settembre 1994 e vede il Nereto impegnato sul campo del blasonato Campobasso dal quale riesce ad ottenere uno 0-0 da non disprezzare, il Tole invece incomincia al "Della Vittoria", e piega un volitivo Francavilla con un 2-1 che dà il via ad una stagione grandiosa. Alla seconda poi Tole che impatta a Jesi 0-0 e Nereto che rompe il ghiaccio in casa affossando con un deciso 3-1 un Sulmona in difficoltà; terzo turno poi con un doppio 1-0, i rossoblù lo ottengono in quel di Luco dei Marsi mentre i cremisi regolano in casa la Recanatese, a queste gare fa seguito il turno successivo e la formazione di Castori và a pareggiare a Mosciano (1-1) mentre i Neretesi si aggiudicano il derby con la Santegidiese con il più classico dei risultati, 2-0 a firma Carta-Breglia e ambiente già sú di giri; la classifica dice che il Nereto è a 7 e il Tolentino a sei, si cominciano a delineare i contorni di quello che sarà. Alla quinta il Nereto guadagna 2 punti sui rivali espugnando Penne ed approfittando dello scivolone cremisi in quel di Senigallia, poi la Domenica successiva è il Tole che ne rosicchia uno battendo il Campobasso (3-1) quando il Nereto è bloccato sul pari casalingo (1-1) dalla sempre temibile Civitanovese; a quel punto la classifica dice che i rossoblù comandano in solitaria con 10 punti, inseguiti a 8 da un nugolo di avversari ovvero, Recanatese, Civitanovese, Tolentino e Vigor Senigallia. Doppio pari esterno poi alla settima, 2-2 ad Osimo per i rossoblù e 0-0 a Sulmona per Castori ed i suoi e pari casalingo per il Nereto all'ottava, quando il Tole supera al "Della Vittoria" il Luco dei Marsi col minimo scarto; il doppio risultato ad occhiali della nona (Nereto a Termoli e Tole a Sant'Egidio alla Vibrata) non sposta gli equilibri di una classifica nella quale i rossoblù si trovano in testa con 13 punti tallonati a 12 da un plotoncino che vede Tole, Civitanovese, Recanatese e Vigor Senigallia, insomma ci si chiede quanto la truppa di Tribuiani riuscirà a resistere. I Neretesi rispondono con un roboante 5-0 ai danni della frastornata Roccaravindola, Breglia si scatena con una doppietta e và in rete anche il giovane Di Ottavio, nel frattempo Castori e i cremisi affondano il Penne (1-0) e restano in scia; l'undicesima però vede cadere il Tole in quel di Civitanova mentre il Nereto esce dalla trasferta di Paganica con un prezioso 2-2 a cui fa seguito un secondo impietoso 5-0 inflitto ad un' incredula Vigor Senigallia, Castori e i suoi però rispondono regolando 3-0 l'Osimana e restando sulle tracce dei fuggitivi. Dodici gare non sono troppe ma nemmeno poche e si può cominciare a stilare una classifica dei valori; il Nereto, al pari di Monterotondo e Civitavecchia, è una delle tre realtà che non hanno ancora conosciuto sconfitta nell'intero panorama della serie D e piazza bomber Breglia re dei cannonieri e titolare in un ideale 11 del Girone F, formazione che comprende anche i cremisi Iuvalò e Gridelli, il Tole invece si dimostra squadra quadrata, grintosa e affidabile nonostante un paio di battute a vuoto che ne hanno rallentato l'ascesa. Restano cinque giornate per portare a termine il girone d'andata e Nereto e Tolentino si affronteranno proprio all'ultima di queste. Nelle dispute che precedono la diciassettesima la formazione cremisi raccoglie due pareggi (a Camerino e in casa col Termoli) e due vittorie, tra le quali il roboante 7-2 inflitto al Paganica, gara nella quale i Tolentinati disintegrano gli avversari cogliendo pure due pali e creando una moltitudine di occasioni che deliziano gli oltre 700 presenti; i rossoblù invece si impongono 3-1 nel derby col Francavilla, impattano a Jesi e Mosciano, e regolano un'arcigna Recanatese col più classico dei risultati, 2-0 a firma Breglia-Carta.
Il giorno di Nereto-Tolentino diventa così un crocevia fondamentale sulla strada della promozione tra i professionisti...
Cremisi accompagnati da un buon numero di sostenitori i quali cercano di fronteggiare il mare rossoblù che colora lo stadio; padroni di casa imbattuti e che sul campo paiono potersi accontentare anche di un'eventuale pareggio, Tolentino che si affida ai piazzati di Iuvalò ed alle giocate di un centrocampo ordinato e solido; è una gara che vive delle fiammate dei molti soprani in campo, Iuvalò tiene fede alle promesse ed in più di un'occasione sfiora la rete su punizione; Maci è sempre pronto in area e, dall'altra parte un mai domo Breglia non smette di cercare la via della rete! La squadra di Castori pare più in palla durante la gara, "mena le danze" senza però colpo ferire così, sul filo di lana, il Nereto trova la giocata che la sblocca a suo favore. È il 91' quando il duo Bellucci-Pannacci si inventa l'ultima giocata sull'out di sinistra, ne scaturisce un rigore per atterramento in area che il fantasista Carta trasforma tra le proteste generali, finale quindi 1-0 per il Nereto che chiude il girone di andata con 26 punti, imbattuto e tallonato dalla Civitanovese con 24, a seguire i cremisi con 22.
Castori è un fiume in piena al termine dello scontro diretto, quel rigore a tempo scaduto proprio non lo digerisce e sottolinea la prova della sua squadra che, in un ambiente focoso ed ostile, ha giocato un buon calcio che, a suo dire, meritava molto di più, profeticamente poi aggiunge che i conti si faranno alla fine, ed in effetti...
RITORNO DI FIAMMA
Il girone discendente perciò parte con un Nereto in leggero vantaggio, tutti però si aspettano un'accelerazione della corazzata Civitanovese che, al contrario, rallenterà progressivamente lasciando strada al duello tra Cremisi e rossoblù!
Alla prima di ritorno Tribuiani e i suoi impattano in casa sul nulla di fatto al cospetto di un Campobasso in notevoli difficoltà di classifica, Castori invece sbanca Francavilla col più classico degli 0-2; così si prosegue per un' altra giornata, poi alla 20esima il Tole cade a Recanati ed i rossoblù battono il Luco, game over? Nemmeno per sogno perchè la domenica successiva il Nereto restituisce la cortesia cadendo per la prima volta in stagione sotto i colpi dei vicini di casa della Santegidiese (1-0 in un derby caldissimo) ed il Tole ne approfitta per recuperare i due punti persi sette giorni prima grazie ad un agevole 4-0 casalingo rifilato al Mosciano, situazione alla 21esima di 31 a 28 per i neretesi!
Ogni Domenica che passa il duello assume contorni sempre più epici, le rispettive cittadine incominciano ad appassionarsi a questo confronto a distanza che mette in palio la serie C2, gli impianti di gioco delle due squadre sono ormai gremiti ad ogni appuntamento e quando si gioca in trasferta non manca il massiccio sostegno degno davvero di altri palcoscenici. Dopo un altro paio di vittorie a testa la truppa di Castori rosicchia un altro punto alla giornata numero 24 allorchè il Nereto viene bloccato in casa da una coriacea Osimana, mentre i Cremisi sconfiggono il condannato Sulmona con uno striminzito ma utilissimo 1-0, ora due soli punti dividono le due società. Si procede di pari passo ancora per qualche settimana, il Nereto amministra i due punti ed il Tolentino insegue senza tregua, ed è premiato alla 28esima quando il Paganica batte i rossoblù (2-1) mentre Iuvalò & C. regolano di misura un ormai delusa Civitanovese, 40 pari e spettacolo ancora tutto da scrivere! Sì perchè alla 30esima il capitolo si arricchisce di un colpo di scena che pare quello definitivo, il Tolentino ospita un tranquillo Camerino ed il Nereto è al domicilio del Francavilla per un derby "vietato ai deboli di cuore".
Al 2' di quella Domenica Castori e i suoi devono già inseguire gli avversari che si sono portati avanti con una rete di Matassini; otto minuti dopo però anche a Francavilla la situazione muta, è il 10' quando i giallorossi di casa mettono sotto il Nereto grazie a Marcucci; sul finale della prima frazione Iuvalò acchiappa il pari e a metà gara il Tole guadagna un punto sul Nereto, 42 a 41 per Castori & C.
Nereto non ci stà a perdere colpi e al 59' Pannacci fà 1-1 e riporta tutto in parità anche se per poco perchè al "Della Vittoria" al 63esimo giro di lancette Sansolini porta avanti i suoi, ed inoltre a Francavilla il Nereto soccombe al 92' quando Salvatore insacca il 2-1per i padroni di casa, 43 a 41 per i Cremisi, ma non è certo finita quì!
Al Tole l'aria da capoclassifica, così inseguita e desiderata, fà girare la testa così la Domenica successiva pensa bene di cadere a Termoli (2-1 per i molisani) permettendo a un Nereto indemoniato di riagguantarlo a 43 grazie ad un gol di Breglia che abbatte la Jesina. Trentaduesima poi ancora all'insegna del colpo di scena, il Nereto si fà bloccare sul 2-2 sul sempre ostico campo di Recanati mentre il Tolentino si abbatte come un uragano sul derelitto Roccaravindola con un perentorio 6-2 che pare sia il pass per entrare tra i professionisti, tutto finito allora per le speranze di Tribuiani e i suoi?
Nossignori, il penultimo appuntamento regala il tocco che renderà epica questa tenzone! Un Tolentino spavaldo deve arrendersi a casa del Paganica (0-1) squadra che gioca alla morte per vendicare il tennistico 7-2 subito all'andata, mentre il Nereto strappa un casalingo 1-1 al termine del sentitissimo derby col Mosciano, compagine con la quale ha sempre dovuto lottare all'ultima goccia di sangue, risultato alla 33esima perciò: Nereto e Tolentino punti 45 con scontro diretto da giocarsi nelle Marche all'ultimo turno....fate voi....
BABY BOMBER
Emidio Di Ottavio è un ragazzino di 16 anni in quella stagione, fa la spola tra juniores e prima squadra perché Tribuiani crede in lui, e lui ripaga con la moneta del gol e del sudore. Il mister lo ha già convocato in panchina nella precedente stagione, facendolo anche esordire a Montesacro contro la Spes; il bomber "in fasce" è seguito dagli osservatori della Fiorentina, insomma le premesse ci sono, e poi ritrovarsi così giovani tra Breglia, Aiana e C. non è poi malaccio, ecco i ricordi di un neretese D.O.C. "Era la stagione in cui, per la prima volta, venne introdotta l'obbligatorietà del giovane in campo dall'inizio, così molte squadre facevano incominciare il portiere per poi sostituirlo al primo minuto di gioco. Io godevo della fiducia del mister il quale mi faceva giocare spesso il primo tempo; siglai anche una rete nell'incontro col Roccaravindola.
Quella stagione è stata l'apice del calcio cittadino e per me che sono neretese averla vissuta da "dentro" è qualcosa di indescrivibile; il miracolo di quel campionato ha radici nella stagione precedente, dove Tribuiani cominciò a plasmare quella squadra che ha sfiorato la C2 persa solo in quello sfortunato pomeriggio di Tolentino dove dava spettacolo un neretese doc, Pasqualino Iuvalò! Meritavamo entrambe di salire in C2, chissà forse anche la mia carriera sarebbe stata diversa; avevo addosso gli occhi degli osservatori della Fiorentina, mi bloccò un incidente in moto...
Quegli anni mi sono però serviti, ho imparato molto da giocatori con la G maiuscola e poi ho messo a frutto gli insegnamenti con altre 4/5 stagioni di Interregionale e un bel po' di più nelle categorie regionali, dove ho sempre segnato parecchio, forse in quel duello col Tolentino c'è mancato qualche ricambio, la rosa non era larghissima, si fece male Isidori e ne risentimmo...peccato.
Oggi lavoro, serbo bellissimi ricordi della mia carriera a Nereto, Sant'Egidio, Bellante e Cologna Paese; tanti gol e tante soddisfazioni, ma chissà se fosse arrivata la C2..."
L'EROE DEI DUE MONDI
Il mondo del calcio è pieno di situazioni particolari, coincidenze assurde, appuntamenti mancati per un soffio o treni presi sul fischio di partenza e non poteva certo mancare in questa storia la "situazione speciale"; qui la questione è semplice ma ingarbugliata allo stesso tempo, l'idolo, il leader del Tolentino è nato e cresciuto a Nereto; è un giocatore di grandi qualità tecniche che ha alle spalle già campionati importanti come gli anni di C2 a Giulianova (dove Tribuiani lo lanciò in tenerissima età), a Celano e l'esperienza dolce-amara de L'Aquila, quando dopo una stagione in Interregionale decide di stare fermo una stagione.
"Arrivai a Tolentino per merito del DS Paolo Beni, una bandiera della Sambenedettese che lavorava per il Tole. La prima stagione ci salvammo tranquilli, mentre nella seconda retrocedemmo in Eccellenza; lì arrivò Castori e fu immediato ritorno nell'Interregionale, era già un tecnico sanguigno e meticoloso. Un anno di assestamento e poi nacque la squadra della promozione in C2; in realtà l'obiettivo iniziale era stare nel gruppo di testa, poi col passare del tempo capimmo che potevamo vincere noi! Quell'anno fú incredibile, feci il capocannoniere e mi ritrovai a giocarmi la C2 contro la squadra del mio paese, ma nessuno è profeta in patria, sicuramente la sensazione era particolare, ma era importante vincere per Tolentino. In Cremisi ci ho passato sei stagioni, andai via una volta in C2 perché la Maceratese insistette per acquistarmi, volevano la C2 anche loro ed in effetti anche lì mi riuscì di vincere!".
SPARA RAMON!
Giovane in cerca di riscatto, la tecnica nei piedi e la visione nella testa, arriva da una stagione buona a Carrara (serie C1), dopo gli esordi in C2 ad Olbia e un paio di stagioni di apprendistato nelle giovanili della Fiorentina dove fa parte della nidiata dei Banchelli, Beltrammi, Moscardi e via dicendo. Arriva a Nereto come rinforzo importante, Tribuiani conta molto sulle sue doti per portare a compimento una missione che ad Agosto pareva più che impossibile.
Ramon, a distanza di tanti anni ricorda così quell'esperienza:"Arrivai a Novembre e dopo una serie di vicissitudini; il mio procuratore rifiutò un rinnovo biennale a Carrara proponendomi la Vastese, l'affare però non si concluse e così mi trovai senza squadra. Si presentò poi l'opportunità di Nereto e la colsi al volo, ricordo l'accoglienza, appena arrivato, da parte di tutta la dirigenza, un grande gruppo! Il paese viveva con un entusiasmo trascinante quei giorni, ci sentivamo a casa, avevo bisogno di ripartire anche sul piano umano e fu davvero il posto giusto. Credo che meritassimo la promozione, e lo dico senza presunzione ricordo l'ultima giornata a Tolentino, sullo 0-0 presi la traversa poi un palo di Carta ed un altro palo non ricordo di chi...Quel gol nel finale ci castigò oltremisura! Ancora oggi sento un grande dispiacere se penso a quel duello col Tolentino, fú certamente una grossa mazzata la mancata promozione, io in estate dovetti operarmi stetti fermo e poi ripresi ad Aosta ma se fossimo saliti in C2 penso che sarebbe andata diversamente. Conservo ottimo ricordi dell'esperienza neretina ancora oggi ci sentiamo con qualche compagno anche se vedersi è davvero difficile, è stata un'esperienza fantastica!"
DOMENICA BESTIALE
Domenica 13 Maggio 1993, Stadio "Della Vittoria" di Tolentino, l'atmosfera è da "prima alla Scala", lo stadio è pieno in ogni ordine di posto, il settore ospiti riservato ai Neretesi ribolle di tifo e passione rappresentati da striscioni, sciarpe e bandiere rossoblù; la giornata è calda, il duello, la sfida, ha un sottofondo atmosferico degno del miglior "Mezzogiorno di fuoco" che sia stato prodotto!
Speranze, illusioni, sogni e futuro dipenderanno tutti da quei "maledetti" 90 minuti. Cremisi forti del fattore campo e Neretini caricati a mille dal biblico esodo che li ha accompagnati nelle Marche; l'ingresso in campo delle due squadre è accompagnato dall'entusiasmo più sfrenato, "Annientiamoli!" v'è scritto su un bianco striscione posto proprio sotto a quello degli "Sconvolts" di casa, mentre nello spicchio rossoblù domina un gigantesco "Irriducibili" vicino ad un più piccolo "Ultras Nereto".
La gara è tirata, i nervi sulle corde, i due allenatori sfoggiano look diametralmente opposti; da una parte il rampante Castori avvolto in una tuta rossa che fatica a contenerne l'adrenalina e dall'altra l'elegante Tribuiani nel consueto abito della Domenica mattina. Si gioca sotto un caldo contrattualmente accettato vista la stagione e il Nereto non ha poi così paura d'essere l'ospite che tutti vogliono sbranare, un palo nella prima frazione distanzia gli abruzzesi dalla C2, il tiro è un rasoterra scagliato da.fuori area, il guardiano cremisi lascia correre e solo la sfortuna (o buona sorte, dipende dai punti di vista) pilota la sfera sul montante. La ripresa nasce sulla falsariga della prima frazione,.gli animi sono tesi e gli spalti fremitano ad ogni giocata, finché allo scoccare del sessantaduesimo minuto il difensore Giovanni Fenucci, lasciato colpevolmente solo in area, approfitta di un errore in presa del portiere ospite e scaglia in rete un pallone che scatena un boato assordante... è la palla della promozione, della C/2, della gloria. Il Nereto non riesce a pervenire al pari, trascorrono i minuti e il Tole resiste fino alla fine mettendo la ciliegina su una torta che dall'altra parte avrà il retrogusto dell'amarezza!
È finita una stagione, è finito un sogno in Abruzzo, un sogno che a Tolentino sta' solo per cominciare, un sogno che a Nereto non potrà comunque trasformarsi in incubo, ma verrà ricordato con la nostalgia che ci lascia qualcosa di stupendo che finisce quando suona la sveglia....
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