FALAGUERRA...E PURE I GOL!
Morcone stà lì, arrampicato da tempo immemore sul monte Mucre ed imprigionato tra le province di Benevento e Campobasso. Verde come la speranza e beato come la gioventù, da qui i sogni partono e magari si realizzano in qualche modo, portandoti via fisicamente ma non con il cuore, chi nasce tra alberi e fiumi non li può dimenticare...nemmeno se c'è un mare di mezzo!
È la storia di Felice Falaguerra che qui viene alla luce nel 1971 tra le note di "Pensieri e parole" che si intrecciano con quelle di "4/3/1943", storie di nascite, speranze, sogni e avventure tutte da scrivere, da calciare sotto forma di un pallone che già dall'inizio rotola senza soste.
Il bambino che cresce col sogno, lo coltiva con passione ed inizia a viverlo nella vicina Castel di Sangro paese dove di favole se ne intendono abbastanza; non immagina nemmeno lontanamente che le tappe del suo sogno lo porteranno al di là del mare in un'isola splendida per le sue unicità..la Sardegna, che diventerà la sua seconda casa.
Lo contatto in un momento di relax, è in ferie e si è concesso un breve ritorno proprio nel suo paese arrampicato sul Mucre, il tempo per ripercorrere una carriera fatta di gol, speranze, delusioni e rinascite c'è tutto!
I: "Buongiorno Felice, in ferie e a casa non puoi esimerti dal raccontarmi tutto...dall'inizio ovviamente.."
F: "Certamente, da bambino ho vissuto a Caserta, ma presto siamo tornati a Morcone e come tutti ho iniziato sulla piazza. Fino ai 13 anni ho giocato a Basket, poi venni notato durante una partita dal presidente della squadra del paese che mi invitò a giocare a calcio; allievi e poi quasi subito l'esordio in prima squadra che giocava in Promozione".
I: "E ti nota il Castel di Sangro.."
F: "Sì, c'era un osservatore di Campobasso fidanzato qui a Morcone, venne a vedere una partita e mi segnalò ad un collega che mi fece arrivare a Castel di Sangro in serie D; feci un poco di Beretti e poi l'esordio con la prima squadra allenata da Bruno Nobili."
I: "La prima stagione mancate la promozione di un soffio battuti dal Cynthia, ma il secondo anno arriva la promozione in C2 con conseguente esordio.."
F: "Esattamente, era una piazza in cui giravano dei bei soldi. C'erano giocatori come Ronzani, Maestripieri, Michelini, mi hanno insegnato da subito a tacere e pedalare; era un calcio maschio, nel quale noi giovani dovevamo crescere in fretta. L'anno di C2 ebbi la soddisfazione di esordire tra i professionisti"
I: "Ed ecco che ti viene a prendere il Cagliari,mica male..."
F: "Venne a visionarmi il secondo di Ranieri che era di Isernia, diede l'ok al mister per il provino e volai in Sardegna la settimana successiva alla promozione in A del Cagliari. Feci 5 giorni di allenamenti e poi Ranieri diede l'assenso per il mio acquisto."
I: "Così il Castello ti lascia andare.."
F: " Sì, avrà sicuramente avuto un buon ritorno economico. Avevo già fatto provini con Napoli, Bologna, Empoli e Cesena ma alla fine il problema restavano i soldi, così tornai da Cagliari e dissi chiaramente che questa volta avrebbero dovuto lasciarmi andare perché io comunque volevo giocarmi le mie carte."
I: " E ce la fai, Cagliari, serie A, mondo nuovo?"
F: "Castel di Sangro era una delle società top per la C di quegli anni, ma la serie A era un altro mondo. Arrivai per giocare con la Primavera ma a Novembre venni chiamato, mentre ero al ristorante, per essere aggregato alla prima squadra. Andavano male, segnavano poco, da lì in poi mi allenai sempre con loro."
I: "Anche a livello di Primavera però non era male il Cagliari, Scarpi, Birarda, Bevo e Wilson..."
F: "Eravamo una bella squadra, campionato con avversarie forti come Roma, Fiorentina e Napoli, tanti poi hanno fatto una buona carriera."
I: " Tornando a quella stagione ecco che arrivano anche le prime panchine in serie A, sensazioni di un giovane com'eri?"
F: "Indescrivibili, la prima fu a Febbraio '91 contro l'Atalanta, poi a Marzo a Firenze ed infine all'ultima giornata in casa contro il Bari."
I: "Pensavi di esordire?"
F: "Ci speravo e ci andai vicinissimo; prima dell'ultima giornata contro il Bari i dirigenti mi avvisano che avrei esordito in serie A, dovevo entrare al posto di Fonseca o Francescoli ma poi la gara prese un'altra piega e mi fu preferito Ancis, sul quale c'era la Juventus."
I: " E di quel mister Ranieri cosa ricordi?"
F: " Aveva una parola Buona per tutti, non ha mai lasciato indietro nessuno, grande allenatore e persona stupenda. Mi vedeva bene e per me ha sempre avuto belle parole, pensa che quando allenava la Juventus lo cercai nell'albergo senza trovarlo, lasciai il mio numero in portineria ed il giorno dopo mi chiamò. Un gran signore."
I: "In estate poi vai ad Ischia in C1, ti sentivi declassato?"
F: " Assolutamente, quello era il punto di partenza per la mia carriera. Una bella squadra nella quale facevo reparto con due marpioni come Coppola e Gonano mica gli ultimi arrivati; feci una buona stagione ed arrivammo quinti, una bella esperienza."
I: "Resti pure l'anno successivo con mister Casale, ma le cose non vanno bene..."
F: " Fu una stagione particolare, non legai con il mister ed in più svolgevo il servizio militare a Napoli; avevo avuto contatti in estate con la Carrarese ma poi non se ne fece nulla. Le premesse per fare ancora bene ad Ischia c'erano tutte, ma non andò così...peccato."
I: "Ed ecco che così torni a Cagliari..."
F: "Sì ma in maniera traumatica..."
I: "Perché?"
F: "Il Cagliari non mi aveva piazzato e vivevo da separato in casa, mi facevano allenare per contratto ma lo facevo da solo; le cose cambiarono quando arrivò Giorgi al posto di Radice e mi disse a chiare lettere che io ero uno come gli altri."
I: "Un bel riconoscimento, che ti porta ad esordire in Coppa Italia contro il Cesena.."
F: "Lavoravo seriamente e mi facevo voler bene, questo Giorgi lo apprezzava e me lo disse aggiungendo che mi avrebbe premiato, mantenne la parola facendomi esordire in Coppa Italia. Era tanto che non giocavo e non tocca palla eh eh, ma fa una bella soddisfazione."
I: "Però quando a Novembre si apre il mercato vai ad Olbia in C2.."
F: "Giorgi mi chiese di restare, ma in quella situazione non mi andava. Colomba ad Olbia mi voleva a tutti i costi ed accettai, la squadra era in testa alla C2 giocava bene, ma io alla prima partita mi faccio male. Decido di non operarmi ma stò fuori parecchio, quando rientro il mister mi fà giocare a destra perché Cortesi segnava sempre, mi metteva in campo a tutti i costi; bel rapporto anche con Colomba, uomo onesto e leale."
I: "E a Matera come ci arrivi?"
F: "Cedettero Bitetti al Cagliari e mi presero in via definitiva assieme ad Ancis e Ronzat che erano in prestito."
I: "Gran bella squadra e campionato di vertice.."
F: "Sì, in rosa c'era gente come De Ruggero che aveva fatto la A a Bari, Landonio a Torino, poi De Solda, Fida ecc..arrivammo alla finale playoff col Savoia di De Canio e purtroppo perdemmo.."
I: "Delusione?"
F: " 33 partite da titolare, un buon bottino di gol e la gara decisiva ero in panchina...tempi dopo ho capito il perché...."
I: "Ricevuto!..Ti fermi anche la stagione successiva che però non fu granché"
F: "A livello personale feci bene, purtroppo a Maggio, a Casal di Principe, mi ruppi la caviglia mentre avevo già firmato un precontratto col Verona che ovviamente saltò...quel giorno posso dire che il sogno è svanito.."
I: "Però ti prende la Cavese.."
F: "A Casal di Principe c'erano tra gli spettatori il presidente, il direttore sportivo ed il mister della Cavese, Ezio Capuano, nonostante l'infortunio mi dissero che sarei stato dei loro."
I: "Però non funziona.."
F: "Mi hanno praticamente regalato tre mesi di stipendio, dovevo essere operato, ero rotto..non era giusto restare in quelle condizioni. Da lì poi ho perso tre anni."
I: "Un'infinità, come ci arrivi poi al Forlì?"
F: "Il direttore sportivo Galassi mi conosceva e mi chiese se avessi voluto riprendere, accettai ma dopo tanto tempo è stata dura. A dicembre poi presero un centravanti croato per provare a vincere il campionato ed io andai all' Entella dove c'era Vinazzani; retrocedemmo all'ultima giornata in una situazione nella quale non vedevamo soldi da un po'."
I: "Valigia in mano e si torna a Matera, anche se per poco.."
F: "Il presidente era un amico, ma c'erano situazioni poco chiare con l'ambiente circostante ed io, per non creare problemi optai per cambiare aria andando a Rovigo, sempre in serie D."
I: "E con 17 gare e 10 reti torni su ottimi livelli."
F: "Già, grazie a quei gol feci il ritiro col Campobasso di Geretto che faceva la C, pareva potesse andare in porto il tesseramento e ne sarei stato felice essendo ad un attimo da casa mia.."
I: "E invece?"
F: "Succede che mi contatta il presidente della Villacidrese e mi fà un'offerta di quelle a cui non si può rinunciare."
I: " Accetti e sfiorate la C2.."
F: "Eravamo una bella squadra, Nioitra i pali, Ricardo Illario, purtroppo ad un certo punto della stagione si spacca lo spogliatoio e l' Olbia ne approfittò."
I: "E tu vai a Cuneo.."
F: "Ancora serie D ed ancora secondi, peccato perché anche lì feci bene.."
I: " Due secondi posti che se fossero stati primi ti avrebbero fatto ancora decollare?"
F: "Al massimo avrei potuto fare qualcosa in C ma niente di più, ero già avanti con l'età per sognare.."
I: "Ed arrivi in Eccellenza con l' Entella.."
F: "Altro campionato al vertice ma nel quale non salimmo; restai fermo tre mesi per uno strappo poi a fine stagione rientrai in Sardegna per giocare tra Eccellenza, Promozione e Prima categoria, l'anno dopo è nata mia figlia."
I: "Carbonia, Isili ecc.. come guardano gli avversari un ex professionista? È difficile scendere di categoria?"
F: "Il passato è passato, bisogna dimostrare sempre ed essere bravi a calarsi nella realtà in cui ci si trova. Ho sempre ragionato così e non è andata male, mi sono levato altre soddisfazioni."
I: "Poi nel 2009 finisci nella Mortizzuolese, seconda categoria emiliana..curioso no?"
F: "Ti racconto subito, quando ero a Rovigo affrontammo il Baracca Lugo che era presieduto da un personaggio che si "innamorò" di me; mi invitava ogni estate al torneo dei bar che fanno da quelle parti che vale come un mondiale, vitto e alloggio ma non sono mai andato. Poi resto senza lavoro, lo sento e mi fà un'offerta di lavoro interessante, fare la televendita di un prodotto e giocare nella sua squadra. Era un momento difficile così dopo averci pensato ho accettato, è stata un'esperienza anche quella."
I: "Poi rientri sull'isola dove ti diletti a giocare e a fare gol ancora oggi.."
F: "Sì, ancora oggi faccio tornei a 7 e campionati amatoriali."
I: "E allora passiamo alle domande finali, poi ti giuro che ti lascio andare. Quale ricordo metti come più bello?"
F: "Sicuramente l'esordio in Coppa Italia con il Cagliari."
I: "E quello più brutto?"
F: "6 Maggio 1996, quella data non le posso scordare, mi si è distrutta la caviglia e fine dei sogni. La ricordo più che l'esordio col Cagliari."
I: "Rimpianti ne hai?"
F: "No, forse se tornassi indietro terrei più a freno la lingua, ma il mio carattere è quello. Ho sempre avuto discussioni, quando vedevo qualcosa di sbagliato non sono mai stato zitto."
I: "Un ricordo dolce magari legato ad un campione?"
F: "Ricordo con piacere che Francescoli mi dava un soprannome affettuoso nella sua lingua, mi voleva bene."
I: "Me lo fai il nome di un collega potenzialmente forte che non è emerso?"
F: "Senza dubbio Nicola Ancis, era fortissimo davvero!"
I: "Oggi che fai? Ti piace ancora il calcio?"
F: "Lavoro come commesso da "Acqua & Sapone" e col poco tempo che ho non riesco ad allenare, magari tra qualche anno con la pensione eh eh.. Il calcio lo seguo ma è cambiato, preferivo il mio, attaccamento alla maglia, fatica e quelle cose lì"
I: "Ultima domanda, com'è la Sardegna?"
F: "Fantastica come i sardi, oramai la sento come la mia terra. Chi ci viene non se ne pente!"
Un viaggio iniziato alle pendici del Mucre ed arrivato a Cagliari, tappe buone ed altre meno, ricordi, avventure ed esperienze di vita che hanno formato un uomo pieno di valori che nonostante abbia duettato con Francescoli e Oliveira è restato il ragazzo di Castel di Sangro che guardava il vecchio Maestripieri e ne carpiva i segreti del mestiere...grazie Felice!
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